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Omicidio Paupisi: miglioramento per figlia 16enne di Ocone

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Omicidio Paupisi: miglioramento per figlia 16enne di Ocone

Le condizioni della figlia sedicenne di Salvatore Ocone, l’uomo arrestato per il duplice omicidio della moglie e del figlio a Paupisi, in provincia di Benevento, restano gravi ma mostrano un lieve miglioramento. Secondo il nuovo bollettino clinico diffuso dall’Istituto Neuromed di Pozzilli, dove la giovane è ricoverata, le condizioni cliniche e neurologiche permangono stazionarie nella loro gravità, ma si è iniziata una graduale riduzione della sedazione farmacologica.

Aggiornamento sulle condizioni della figlia

Le condizioni della giovane sono ancora gravi, ma si è osservato un lieve miglioramento. Il bollettino clinico riporta che la ragazza è ancora intubata e ventilata meccanicamente, ma i parametri vitali sono stabili. La prognosi rimane riservata.

L’aggressione e le indagini

La ragazza era rimasta gravemente ferita nell’aggressione avvenuta all’alba del 30 settembre nella casa di famiglia a Paupisi. La madre era stata uccisa a colpi di pietra, mentre il fratello quindicenne è stato trovato senza vita. Dopo il drammatico episodio, Ocone si era dato alla fuga e è stato fermato in Molise; ora si trova nel carcere di Campobasso.

Prossimi sviluppi

Le autopsie sulle vittime si terranno nei prossimi giorni a Benevento, come disposto dalla Procura. La giovane rimane sotto stretto monitoraggio medico, con l’obiettivo di valutare un eventuale miglioramento progressivo delle sue condizioni. L’articolo è stato pubblicato il 6 Ottobre 2025 – 12:51, e gli sviluppi della vicenda saranno seguiti con attenzione.

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Controlli allo stadio Maradona: sanzioni e sequestri

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Controlli allo stadio Maradona: sanzioni e sequestri

La partita tra Napoli e Genoa disputata allo stadio Diego Armando Maradona ieri ha visto un’intensa attività di controllo da parte della Polizia Locale di Napoli. L’obiettivo era quello di garantire la sicurezza e la legalità nelle aree intorno all’impianto sportivo, in occasione dell’evento che ha richiamato un grande numero di tifosi. I controlli hanno portato a numerosi interventi, tra cui sanzioni e sequestri, dimostrando l’impegno costante della Polizia Locale nella tutela dell’ordine pubblico.

Controlli e sanzioni

I controlli straordinari hanno interessato le zone circostanti lo stadio, con l’obiettivo di prevenire e reprimere eventuali illeciti. Sono stati sanzionati tre parcheggiatori abusivi e contestate 77 contravvenzioni per sosta vietata, con la rimozione forzata di 65 veicoli. Queste azioni dimostrano la determinazione della Polizia Locale nel mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza dei tifosi e dei cittadini.

Venditori ambulanti e sequestri

Nel corso dei controlli, sono stati sanzionati anche due venditori ambulanti privi di autorizzazione. Inoltre, sono stati effettuati tre sequestri di merce, tra cui bibite e magliette contraffatte. Queste operazioni sono state condotte per prevenire la vendita di prodotti illeciti e garantire la sicurezza all’interno dello stadio.

Verifiche e identificazione

All’interno dell’impianto, le verifiche hanno riguardato 15 bouvette e 70 operatori addetti alla vendita, tutti identificati e controllati per assicurare il rispetto delle norme. Questo intervento testimonia l’attenzione costante della Polizia Locale verso la sicurezza e la legalità nelle giornate di grande affluenza come quelle delle partite del Napoli.

Conclusioni

In sintesi, l’operazione di controllo condotta dalla Polizia Locale di Napoli durante la partita Napoli-Genoa ha dimostrato l’impegno costante nella tutela dell’ordine pubblico e nella garantire la sicurezza dei tifosi e dei cittadini. Le sanzioni, i sequestri e le verifiche effettuate sono solo alcuni esempi dell’attività di controllo svolta per prevenire e reprimere eventuali illeciti. Questo tipo di intervento è fondamentale per mantenere la sicurezza e la legalità nelle aree intorno agli impianti sportivi, specialmente durante gli eventi di grande affluenza.

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Agropoli: blitz antidroga, 5 misure cautelari e 100g di cocaina sequestrati

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Agropoli: blitz antidroga, 5 misure cautelari e 100g di cocaina sequestrati

Operazione antimafia nel Cilento: i Carabinieri colpiscono lo spaccio di droga
I Carabinieri della Compagnia locale di Agropoli, in provincia di Salerno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Vallo della Lucania, portando a 5 provvedimenti restrittivi contro lo spaccio di droga nel cuore del Cilento. L’operazione ha permesso di sequestrare circa 100 grammi di cocaina e di smantellare una rete che da tempo riforniva diversi clienti abituali in zona.

Le indagini e gli arresti

Le indagini hanno ricostruito un sistema di spaccio che funzionava con appuntamenti concordati e un linguaggio criptico per aggirare i controlli. Gli indagati riducevano al minimo la durata delle compravendite, spostandosi rapidamente per non dare nell’occhio, e in un caso utilizzavano un’utenza telefonica intestata a uno straniero per rendere più difficile l’identificazione. I provvedimenti restrittivi includono un arresto ai domiciliari, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e tre divieti di dimora nel comune cilentano.

I risultati dell’operazione

L’operazione ha permesso di sequestrare una quantità significativa di cocaina e di smantellare una rete di spaccio che da tempo operava nella zona. I Carabinieri hanno dimostrato la loro efficienza e la loro capacità di contrastare il fenomeno dello spaccio di droga nel Cilento. L’operazione è il risultato di un lavoro di indagine e di coordinamento tra le forze dell’ordine e la magistratura.

La sicurezza nella zona

L’operazione antimafia ha garantito una maggiore sicurezza nella zona del Cilento, dove i cittadini possono ahora sentirsi più protetti dalle attività illecite. I Carabinieri e le altre forze dell’ordine continueranno a lavorare per contrastare il fenomeno dello spaccio di droga e per mantenere la sicurezza nella zona. L’articolo è stato pubblicato il 6 ottobre 2025 alle 12:27 e è stato scritto da Vincenzo Scarpa.

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Arresto per traffico di rifiuti da Napoli alla Turchia

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Arresto per traffico di rifiuti da Napoli alla Turchia

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Napoli hanno condotto un’operazione di vasta portata che ha portato al blocco di una maxi-spedizione di rifiuti destinati illegalmente in Turchia. L’operazione, conclusa in tarda serata, ha visto l’arresto di un 32enne e il sequestro di oltre 370 tonnellate di materiali pericolosi e rifiuti solidi urbani. Il carico, spacciato per “materia prima”, era in realtà composto da scarti pericolosi e rifiuti solidi urbani, tra cui filtri olio esausti, parti di batterie, pneumatici e cavi elettrici.

Il carico fantasma: rifiuti tossici mascherati da rottami

Maxi sequestro e primo arresto con il decreto “Aggravato”

L’operazione del NOE: un punto fermo nell’applicazione delle nuove misure ambientali

L’ispezione è scattata in un terminal portuale nell’ambito di controlli sulle spedizioni transfrontaliere. I militari del NOE, insospettiti da un carico di rottami ferrosi prodotto da un’azienda di Caivano (NA) e diretto a una acciaieria di Izmir, in Turchia, hanno avviato una verifica approfondita con il supporto tecnico dell’Arpa Campania. L’analisi del carico ha rivelato il tentativo di una frode ambientale eclatante, con i rottami falsamente qualificati come MPS (Materia Prima Seconda) e in realtà composti da un cocktail di scarti pericolosi destinati allo smaltimento illecito all’estero.

Il controllo si è esteso immediatamente all’impianto aziendale di Caivano, confermando i sospetti degli investigatori. Qui, il NOE ha proceduto al sequestro di ulteriori 250 tonnellate di rifiuti speciali che attendevano di essere spediti con la stessa, falsa, etichetta di “materia prima secondaria”. Al termine delle operazioni, i Carabinieri hanno arrestato il legale rappresentante della società, un 32enne di San Giuseppe Vesuviano, ritenuto responsabile di spedizione illegale di rifiuti pericolosi, un reato che ha visto un inasprimento delle pene con la recente modifica normativa.

L’arresto è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, che ha comunque rimesso in libertà l’indagato, non essendo gravato da precedenti penali specifici. L’operazione del NOE segna un punto fermo nell’applicazione delle nuove misure ambientali e sottolinea l’attenzione delle autorità contro il lucroso e dannoso business dello smaltimento illecito transfrontaliero. Si tratta del primo arresto in Italia per il nuovo delitto di spedizione illegale di rifiuti, ai sensi degli artt. 259 e 259 bis del D.Lgs. nr.152/2006, come modificato dal D.L. 116/2025 del 08.08.2025. Contestualmente, sono stati sequestrati anche i 4 automezzi utilizzati per il trasporto delle 120 tonnellate inizialmente bloccate.

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