Cronaca
Napoli si candida per Euro 2032, Maradona punto di forza
#NapoliSiRinnova: il sindaco Gaetano Manfredi vuole trasformare lo Stadio Diego Armando Maradona nel tempio del calcio per gli Europei 2032.
Il sindaco Gaetano Manfredi non molla la presa e ribadisce l’impegno del Comune per un progetto condiviso con la SSC Napoli, tra risorse da reperire e ambizioni per Bagnoli. “Lo stadio Maradona rappresenta la storia della città, un pezzo del cuore dei tifosi e dei napoletani. Noi, nei limiti del possibile, faremo di tutto per rinnovarlo e dare un’opportunità nuova a questo impianto che è storico, ma ha bisogno di una modernizzazione”, ha dichiarato il sindaco.
L’occasione è stata la cerimonia di chiusura delle celebrazioni per il centenario del Corriere dello Sport, un evento che ha riunito le eccellenze dello sport italiano sotto le luci del più antico teatro lirico d’Europa. Al centro del discorso, la scadenza cruciale degli Europei Uefa 2032, assegnati in co-organizzazione a Italia e Turchia. Napoli è tra le candidate azzurre per ospitare match di un torneo che promette di ridisegnare il panorama calcistico continentale.
Eppure, le ombre allungate sulle infrastrutture italiane non spaventano Manfredi: “Noi abbiamo un’ottima relazione con la società [SSC Napoli], stiamo lavorando a un progetto definitivo per il recupero e il rinnovo dello stadio anche trovando le risorse. Faremo tutti i passi insieme alla società, che ha anche altri progetti, ma faremo di tutto per fare in modo che ci sia una convergenza nell’interesse di Napoli e del Napoli verso una soluzione realizzabile, praticabile, e che dia ai napoletani l’opportunità di avere gli Europei a Napoli”.
Non è un segreto che i rapporti tra Comune e club siano tesi da mesi. A luglio, la SSC Napoli ha bocciato il piano di revamp del Maradona, optando per un nuovo stadio da 50mila posti a Bagnoli, area già al centro di ambiziosi progetti urbanistici. Il club, fresco campione d’Italia, ha formalmente segnalato l’intenzione di abbandonare l’impianto attuale, definendolo obsoleto per gli standard moderni.
Ma il Comune non si arrende: solo una settimana fa, ha approvato 12 principi guida per il rilancio del Maradona, puntando su sostenibilità, accessibilità e innovazione tecnologica, con un budget stimato in decine di milioni di euro tra fondi pubblici e privati. “Stiamo cercando una convergenza”, insiste Manfredi, evocando un dialogo che potrebbe salvare il simbolo della “Fidelitas” napoletana.
E Bagnoli? L’ex area industriale, bonificata e rigenerata, resta il jolly nel mazzo. “Abbiamo tante opzioni, di tante federazioni che vogliono realizzare centri federali. Progressivamente sceglieremo le soluzioni migliori e le annunceremo a breve”, ha proseguito il sindaco. Tra le ipotesi, un centro tennis della Federazione Italiana Tennis (Fit), su cui si era lavorato intensamente nei mesi scorsi.
Un progetto che potrebbe trasformare Bagnoli in un hub multisport, integrando il nuovo stadio del Napoli con campi da tennis e centri di allenamento federali. Ma Napoli non è solo calcio: è una città che pulsa di sport in ogni vicolo. Nel 2026, diventerà ufficialmente Capitale Europea dello Sport, un titolo che la proietterà sotto i riflettori continentali con un programma ambizioso.
Già a dicembre 2025, a Bruxelles, Manfredi riceverà il testimone da Tallinn in una cerimonia al Parlamento Europeo. Tra gli eventi clou: la partita inaugurale degli Europei maschili di volley in piazza Plebiscito, una tappa del Giro d’Italia e le pre-gare della Coppa America 2027, con test match già nel 2026. Non mancheranno la Neapolis Marathon – alla sua V edizione – e la Festa dello Sport del 19 ottobre prossimo, al PalaVesuvio di Ponticelli, con 75 nazioni e oltre 5.500 atleti.
Un ciclo di incontri tematici, come quello del 19 giugno sul “mare e sport”, sta già scaldando i motori. “Lo sport a Napoli è qualcosa di speciale – ha concluso Manfredi con emozione – è nella vita delle persone, vive nella storia della città”. Parole che echeggiano tra le mura del San Carlo, ma che dovranno tradursi in cemento e sudore. Con Euro 2032 all’orizzonte e una Russia che, nonostante il ban Uefa, lancia improbabili controfferte per sostituire l’Italia a causa delle “paure” sugli stadi obsoleti, Napoli ha poco tempo per dimostrare che il Maradona – o il suo erede – può essere il palcoscenico perfetto. I tifosi, dal Vomero a Fuorigrotta, attendono solo il fischio d’inizio.
