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Cronaca

Napoli: nuove migliorie all’illuminazione del centro storico

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Napoli: nuove migliorie all’illuminazione del centro storico

Il Rinnovamento dell’Illuminazione Pubblica nel Centro di Napoli: Un Progetto Storico

Dopo un lungo periodo dedicato agli interventi nelle aree periferiche, il progetto di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica sbarca finalmente nel cuore di Napoli. Con un importo complessivo di oltre 64 milioni di euro, finanziato tramite fondi europei e comunali, il Comune ha avviato i lavori nel centro storico, promettendo una trasformazione significativa.

Dettagli sugli Interventi in Corso

Le operazioni attualmente in corso sono focalizzate sulla cabina “Litoranea”, da cui dipende l’illuminazione dei quartieri San Ferdinando e, parzialmente, Chiaia. Le strade interessate includono via Carlo Poerio, via Egiziaca a Pizzofalcone, via Filangieri, via Gennaro Serra, via Giacomo Piscicelli e via Monte di Dio. Questi lavori segnano un importante passo verso un’illuminazione pubblica moderna ed efficiente.

Prossimi Passi e Ulteriori Interventi

Secondo una nota ufficiale di Palazzo San Giacomo, entro poche settimane avrà inizio anche la riqualificazione delle cabine “Pergolella” e “Cavour”. Questi interventi fanno parte di un piano più ampio, destinato a completare l’ammodernamento dell’intera rete di illuminazione del centro storico.

Obiettivi del Progetto

L’iniziativa si propone di raggiungere due obiettivi principali: migliorare la qualità dell’illuminazione e ridurre il consumo energetico. Questo sarà realizzato attraverso la sostituzione dei tradizionali corpi illuminanti con moderni sistemi a LED, notoriamente più efficienti e sostenibili.

Collaborazione con Enti Competenti

L’Amministrazione comunale ha descritto questo intervento come “atteso e prioritario”. Grazie alla cooperazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli e il Servizio Strade, Pubblica Illuminazione e Sottoservizi, il progetto sta avanzando con successo.

Un Viaggio Iniziato nel 2017

Iniziato nel 2017, il progetto ha inizialmente concentrato i suoi sforzi sulle periferie, sostituendo migliaia di punti luce e perfezionando le cabine elettriche. Attualmente, si entra nella fase più delicata, che coinvolge le aree di pregio storico e architettonico, dove ogni intervento è soggetto a rigidi vincoli e criteri paesaggistici imposti dalla Soprintendenza.

Fonti di Finanziamento

L’investimento è supportato da fondi della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), dal programma JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) per la sostenibilità urbana, da finanziamenti del Piano Operativo Infrastrutture del Ministero delle Infrastrutture e da risorse comunali.

Un Futuro Luminoso per Napoli

Una volta completati i lavori, Napoli disporrà di un sistema di illuminazione pubblica moderno, sicuro e sostenibile. Questo non solo ridurrà l’impatto ambientale, ma valorizzerà anche la bellezza monumentale della città, rendendola ancora più affascinante durante le ore notturne.

Pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 17:48 – A. Carlino

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Crisi San Carlo: Manfredi “Contratto Macciardi, no conflitti”

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Crisi San Carlo: Manfredi “Contratto Macciardi, no conflitti”

Controversia al Teatro di San Carlo: Manfredi avvia la nomina di Macciardi nonostante il ricorso

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha intrapreso la fase contrattuale per l’assunzione di Fulvio Adamo Macciardi come sovrintendente del celebre Teatro di San Carlo. Questa decisione arriva nonostante la pendenza di un ricorso al TAR della Campania, creando ulteriore incertezza nella già complessa questione della dirigenza del teatro napoletano.

Fase contrattuale in corso

“Stiamo lavorando al contratto e stiamo completando i passaggi burocratici necessari, dopo di che procediamo con la firma”, ha affermato Manfredi durante una riunione del Consiglio di Indirizzo. Il sindaco ha insistito sull’importanza del Teatro di San Carlo, definendolo un’istituzione di grande valore che deve mantenere elevati standard di qualità.

La nomina e il ricorso giuridico

La designazione di Macciardi, già sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, era stata confermata dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, seguendo un voto di maggioranza nel Consiglio di Indirizzo. Tuttavia, Manfredi ha contestato questa nomina, presentando ricorso per presunti vizi procedurali.

Attesa del TAR e conseguenze

La questione ora passa al TAR Campania, che deve pronunciarsi sul ricorso presentato dal sindaco. In questo contesto, le dichiarazioni di Manfredi sembrano suggerire una certa accettazione della situazione, sebbene con la consapevolezza dell’esito giuridico imminente.

Il sindaco ha anche rivelato un’informazione rilevante: “Non ho avuto alcun contatto con il nuovo sovrintendente nominato dal Ministro della Cultura”. Questo elemento mette in evidenza le tensioni tra diverse istituzioni e le difficoltà nella gestione del teatro, con un chiaro confronto tra politica e burocrazia.

Futuro incerto per il Teatro di San Carlo

Sebbene l’annuncio dell’avvio della fase contrattuale possa sembrare una soluzione all’attuale stallo, le controversie legali e le tensioni istituzionali continuano a caratterizzare il panorama del prestigioso teatro lirico. La comunità culturale e gli appassionati attendono con interesse l’evoluzione della situazione, nella speranza di un miglioramento nella governance del San Carlo.


Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 17:28 – A. Carlino

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Castel Capuano: Vigilanti al posto della Polizia, cittadini allarmati

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Castel Capuano: Vigilanti al posto della Polizia, cittadini allarmati

Cambio Presidio di Sicurezza a Castel Capuano: Preoccupazioni e Reazioni

A Castel Capuano, storico palazzo della giustizia di Napoli, si profila un cambio significativo nel presidio di sicurezza, sollevando un mare di preoccupazioni tra cittadini e lavoratori.

La Transizione verso la Vigilanza Privata

Secondo indiscrezioni, nei prossimi giorni gli agenti della Polizia di Stato lasceranno spazio a guardie giurate private. Questo avvicendamento genera allerta, soprattutto tra coloro che operano negli uffici ospitati all’interno dell’ex tribunale, sede di istituzioni cruciali come l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità, e la Scuola Superiore della Magistratura. Tali enti trattano quotidianamente materiale sensibile, legato a inchieste contro la criminalità organizzata.

Rischi e Limiti della Nuova Vigilanza

La scelta di sostituire il personale di polizia con vigilanti privati, già adottata in altre sedi giudiziarie napoletane, solleva interrogativi. Le guardie giurate non posseggono poteri di polizia e, in caso di situazioni di emergenza, possono solo contattare il 112 e attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. Questo vincolo preoccupa profondamente i dipendenti, che temono che l’assenza di una risposta immediata possa risultare fatale in particolari circostanze.

La Sicurezza tra Simbolo e Reale Difesa

Un funzionario all’interno di Castel Capuano commenta: «La presenza della Polizia era una garanzia concreta di sicurezza». La rimozione del presidio poliziesco può lasciare un vuoto preoccupante in un’area già nota per la sua vulnerabilità. La zona di Porta Capuana, infatti, è frequentemente soggetta a episodi di microcriminalità, e l’assenza di una presenza fisica delle forze dell’ordine potrebbe compromettere ulteriormente la sicurezza pubblica.

Reazioni dalla Comunità e Richieste di Intervento

I cittadini esprimono timori crescenti. «Ci sentivamo più al sicuro con gli agenti in servizio», dichiara una commerciante locale. In molti chiedono un ripensamento, auspicando che venga mantenuta almeno una minima presenza della Polizia di Stato per collaborare con le guardie giurate. «Castel Capuano non è un ufficio qualsiasi; custodisce documenti sensibili e deve essere adeguatamente protetto», rimarcano i dipendenti.

Possibili Sviluppi e Incontro con le Istituzioni

La questione ha già raggiunto i tavoli sindacali ed è prevista un’interazione con la Prefettura per valutare possibili soluzioni. Fonti vicine al dossier assicurano che l’obiettivo principale resta quello di garantire la sicurezza del sito storico, senza compromettere il controllo delle forze dell’ordine in una delle aree più delicate del centro di Napoli.


Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 16:20 – A. Carlino

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Frodi informatiche a Napoli: chiesti 84 rinvii per 1 milione euro

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Frodi informatiche a Napoli: chiesti 84 rinvii per 1 milione euro

Napoli: Scoperta una Rete Criminale di Frodi Informatiche

Una complessa organizzazione criminale è stata smascherata a Napoli, con un bilancio di oltre un milione di euro rubati e centinaia di vittime. La Procura ha richiesto il rinvio a giudizio di 84 persone, molte delle quali risiedono in Campania. Queste sono accusate di far parte di un gruppo dedito a frodi informatiche e riciclaggio.

La Genesi dell’Inchiesta

L’inchiesta, avviata nel 2020 dopo una denuncia da parte di un cittadino del Verbano-Cusio-Ossola, ha preso spunto dalla sottrazione di 45mila euro da un conto corrente. I carabinieri di Verbania hanno guidato l’analisi, che ha svelato un vasto e ben organizzato sistema di frode.

Struttura della Rete Criminosa

Gli investigatori hanno identificato una rete con compiti specifici. Alcuni membri erano esperti informatici, responsabili della creazione di siti “clone” delle banche, mentre altri si occupavano di accessi illegali ai sistemi finanziari. Infine, un gruppo era dedicato al reclutamento di vittime e prestanome per intestare carte prepagate e conti correnti utilizzati per il transito di denaro rubato.

Tecniche di Frode Utilizzate

Le modalità operative della banda erano quelle ben note nel panorama delle frodi, come il phishing e lo spoofing. Ogni giorno, venivano inviati migliaia di sms contenenti link a pagine web somiglianti a quelle delle banche. Le vittime, ignare, inserivano le proprie credenziali, consentendo ai truffatori di accedere ai conti e trasferire fondi su carte prepagate.

Processo di Riciclaggio dei Fondi

Secondo i carabinieri, il denaro sottratto veniva trasferito in pochi minuti su conti esteri e società di comodo, rendendo difficile il tracciamento. Tra il 2019 e il 2021, la banda ha sottratto oltre un milione di euro, di cui circa 650mila euro già riciclati.

Vittime e Conseguenze Legali

In totale, sono state accertate 319 vittime in diverse regioni italiane. Gli indagati devono rispondere di reati come frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, riciclaggio e sostituzione di persona. Con la fase delle indagini preliminari conclusa, la Procura di Napoli ha delineato chiaramente l’evoluzione del crimine informatico, sempre più sofisticato e integrato nel territorio.

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Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 15:59 – Giuseppe Del Gaudio

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