Cronaca
Napoli, minorenni con fucile in giro per le strade
NapoliSicura: l’intervento tempestivo di un poliziotto fuori servizio sventò una possibile rapina nel Rione Sant’Erasmo, dove tre soggetti, tra cui due minorenni, sono stati arrestati per porto abusivo di armi.
La storia si è svolta ieri sera, quando un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, ha notato un uomo di 28 anni che imbracciava un fucile e saliva su un’auto con due complici. L’agente non ha esitato e ha allertato la Sala Operativa, fornendo dettagli precisi che hanno permesso alle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissariato Poggioreale di intercettare il veicolo in via Luigi Galvani.
A bordo dell’auto, gli agenti hanno trovato una carabina Beretta calibro 12, con matricola abrasa e caricatore pieno, pronta all’uso. I tre occupanti, un 28enne alla guida, un 16enne e un 14enne, entrambi con precedenti per piccoli furti e risse, sono stati bloccati senza colpo ferire. Il maggiore, che guidava senza patente, ha ricevuto anche una sanzione amministrativa.
L’episodio non è isolato, ma fa parte di un fenomeno più ampio di “progressiva militarizzazione delle periferie napoletane”, dove le armi non sono più appannaggio esclusivo dei boss incalliti, ma finiscono nelle mani di adolescenti che dovrebbero inseguire sogni, non proiettili. Nel 2025, a Napoli e provincia, sono stati arrestati o denunciati 27 giovani sotto i 18 anni per detenzione abusiva di armi, un dato che potrebbe superare i 48 casi registrati nel 2024.
La diffusione delle armi illegali a Napoli è un’“epidemia silente”, con un arsenale sotterraneo stimato in almeno 15mila pezzi in circolazione. I minorenni, spesso reclutati per il loro status di impunibilità relativa, diventano corrieri o sicari in erba, intrappolati in un ciclo di violenza che parte dalle baby gang e arriva ai clan strutturati.
L’intervento del poliziotto fuori servizio ha sventato una possibile tragedia, ma “il problema è l’illegalità pura, alimentata da un tessuto sociale sfilacciato”. Le forze dell’ordine devono continuare a lavorare per intercettare il male sul nascere, ma serve di più: educazione nelle scuole, centri di aggregazione nei rioni, e un contrasto feroce al traffico internazionale. Altrimenti, il fucile abraso non sarà l’ultimo, ma solo il preludio a un futuro ancora più cupo, dove i sogni dei 14enni si infrangono sotto il peso di un grilletto.
