Cronaca
Napoli in allerta dopo proteste per la Flotilla di Gaza

Napoli è stata teatro di una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine pubblico, convocata per affrontare le criticità emerse durante le recenti manifestazioni di solidarietà alla Flotilla per Gaza. Il prefetto Michele di Bari ha presieduto la riunione, alla quale hanno partecipato i capi delle forze dell’ordine, tra cui il Questore, i Comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, il Comandante della Capitaneria di Porto e i vertici della Polizia Stradale, della Sicurezza Cybernetica e delle Polizie di Frontiera, Marittima e Aerea.
Obiettivi e strategie
L’obiettivo principale della riunione era quello di scongiurare il ripetersi di episodi violenti e mantenere l’ordine pubblico in un momento di alta tensione internazionale. Il prefetto Di Bari ha disposto un potenziamento straordinario dei servizi di vigilanza, che sarà coordinato con le altre forze di polizia per prevenire e contrastare la criminalità diffusa e ogni altra forma di illegalità.
Piano di azione
Il piano di azione prevede un coordinamento rafforzato tra tutte le forze di polizia, incluse le specialità e le polizie locali, per intercettare tempestivamente i segnali di potenziale rischio e prevenire episodi violenti. Gli agenti sono stati invitati a mantenere una “elevata soglia di attenzione e professionalità” e a adottare misure adeguate per salvaguardare la propria e altrui incolumità.
Bilanciamento dei diritti
Il Comitato ha sottolineato l’importanza di mantenere il giusto equilibrio tra il diritto di manifestare dei cittadini e la protezione di altri interessi, come la sicurezza del territorio, la pubblica incolumità e la protezione della proprietà privata. La città di Napoli, che è interessata da una alta concentrazione di turisti e viaggiatori, richiede una particolare attenzione per garantire che le proteste non intacchino la vivibilità e la sicurezza di residenti e visitatori.
Conclusione
La situazione a Napoli rimane sotto stretta osservazione, e le massime autorità di sicurezza della provincia hanno lanciato un messaggio chiaro: la risposta a qualsiasi tentativo di violenza sarà immediata, coordinata e determinata. Il prefetto Di Bari ha espresso parole di stima verso le forze dell’ordine per il loro intervento tempestivo e ha invitato a continuare a lavorare per mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza della città.Fonte
Cronaca
Lavori a Napoli Centrale, modifiche alla circolazione

Lavori di manutenzione alla stazione di Napoli Centrale: cosa cambia per i viaggiatori
La stazione di Napoli Centrale sarà interessata da importanti lavori di manutenzione programmata che causeranno significative modifiche alla circolazione dei treni in due weekend consecutivi tra ottobre e novembre. Le variazioni riguarderanno sia i convogli del Regionale di Trenitalia sia i treni a lunga percorrenza, inclusi Intercity e Frecciarossa. I lavori si svolgeranno nei seguenti giorni: Sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025 e Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025.
Variazioni per i treni regionali
I disagi interesseranno in modo particolare i treni del Regionale che operano sulle tratte cruciali per la mobilità campana e interregionale, tra cui Napoli Centrale – Villa Literno – Formia – Roma, Napoli – Salerno/Sapri/Cosenza, Napoli – Eboli e Napoli – Caserta. Per queste relazioni sono previste modifiche d’orario, cancellazioni totali o parziali di alcune corse.
Variazioni per i treni a lunga percorrenza
Anche i treni a lunga percorrenza subiranno forti limitazioni, con deviazioni e soppressioni di fermate essenziali a Napoli Centrale. In particolare, gli Intercity e i Frecciarossa subiranno modifiche di orario e percorso, con la soppressione della fermata a Napoli Centrale in alcuni casi. Per i Frecciarossa, è stata disposta in alcuni casi l’aggiunta di una fermata straordinaria a Napoli Afragola, al fine di offrire un punto di interscambio per l’Alta Velocità.
Servizi sostitutivi e consigli per i viaggiatori
Trenitalia ha organizzato corse sostitutive con bus per le tratte interrotte, al fine di garantire la continuità del servizio. Si specifica, tuttavia, che i tempi di percorrenza saranno inevitabilmente aumentati a causa del traffico stradale. I posti disponibili sui bus potrebbero essere inferiori rispetto ai treni, e a bordo dei servizi sostitutivi non sarà ammesso il trasporto di biciclette né di animali, ad eccezione dei cani guida. L’invito ai viaggiatori è perentorio: consultare con largo anticipo i canali di informazione e acquisto di Trenitalia per verificare in tempo reale le variazioni e valutare l’eventuale ripianificazione del viaggio. Per maggiori dettagli è attivo il call center gratuito al numero 800 89 20 21.
Cronaca
Rapina in gioielleria a Marcianise, 5 arresti

Nella città di Marcianise, in provincia di Caserta, si è conclusa un’operazione di polizia che ha portato all’arresto di cinque persone sospettate di essere coinvolte in una rapina avvenuta lo scorso aprile. I carabinieri della Compagnia di Marcianise, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno identificato gli indagati grazie a un’attenta analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze delle vittime.
La rapina e gli arresti
La rapina aveva come bersaglio una nota gioielleria del centro cittadino, dove i titolari erano stati sorpresi mentre si concedevano una breve pausa pranzo. I rapinatori, muniti di armi e maschere in silicone, erano arrivati a bordo di un’auto con targa rubata e avevano minacciato le vittime, costringendole a consegnare oggetti di valore per un totale di circa 63mila euro.
Le indagini e la ricostruzione dell’evento
Le indagini hanno permesso di risalire ai responsabili grazie all’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze delle vittime. Il primo a essere identificato è stato il “palo” della banda, da cui gli investigatori hanno ricostruito la rete dei complici, fino ad arrivare ai cinque arresti eseguiti recentemente.
Il precedente tentativo di rapina
Agli indagati viene contestato anche un tentativo di rapina risalente al maggio 2024, quando, con lo stesso modus operandi, avrebbero cercato di colpire il gestore di un autonoleggio a Cardito, in provincia di Napoli. In quell’occasione il colpo non andò a segno, ma servì agli investigatori per tracciare ulteriormente il profilo criminale del gruppo.
I cinque arrestati, tre dei quali sono finiti in carcere e due agli arresti domiciliari, risiedono tra il Parco Verde di Caivano, Secondigliano, Orta di Atella e Fondi (Latina). La geografia criminale conferma il radicamento della banda in aree già segnate da una lunga storia di illegalità diffusa. L’operazione di polizia è il risultato di un’attenta indagine e di una collaborazione efficace tra gli organismi di sicurezza coinvolti.
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Maxi-riunione a Napoli per Fiume Sarno tra procure e forze dell’ordine

Il fiume Sarno, situato in Campania, è da anni al centro dell’attenzione a causa del suo stato di degrado ambientale. Recentemente, i procuratori generali di Napoli e Salerno hanno convocato un vertice interdistrettuale per discutere le indagini sull’inquinamento del fiume e trovare una soluzione efficace per contrastare il problema.
La situazione attuale
Il fiume Sarno è considerato uno dei più inquinati d’Europa, con scarichi industriali, sversamenti di reflui agricoli e acque nere non depurate che continuano a confluire nel corso d’acqua. Questo sta causando gravi danni alla salute pubblica e all’ecosistema marino della costa vesuviana e sorrentina.
Il piano di azione
Il vertice interdistrettuale ha avuto come obiettivo la definizione di un programma coordinato di monitoraggio e un cronoprogramma di indagini su larga scala. L’obiettivo è quello di individuare sia i fattori inquinanti che i responsabili degli sversamenti illegali che avvelenano quotidianamente il fiume e i suoi affluenti. Le attività riguarderanno l’intero corso fluviale, dal tratto irpino fino alla foce di Castellammare di Stabia.
I protagonisti della riunione
I protagonisti della riunione sono stati i procuratori dei distretti coinvolti lungo il bacino fluviale, insieme ai vertici delle principali forze investigative, come i Carabinieri del Noe, i Carabinieri Forestali, il reparto operativo dell’Arma di Napoli e la Polizia della Città Metropolitana. Sono stati presenti anche i tecnici dell’Arpac, che da anni forniscono supporto scientifico alle indagini.
Un segnale forte
Il nuovo coordinamento tra procure e forze investigative rappresenta un salto di qualità rispetto agli interventi frammentari del passato. Il messaggio è chiaro: “Il Sarno non può più essere lasciato morire. La tutela dell’ambiente coincide con la tutela della salute pubblica”. Nei prossimi mesi, il tavolo sarà allargato anche ad altri corpi investigativi, come la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto, per completare il fronte investigativo e costruire un modello permanente di contrasto ai crimini ambientali.
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