Cronaca
Napoli diventa città globale
Napoli si proietta verso il futuro con la consapevolezza di essere diventata una città globale. Il sindaco Gaetano Manfredi ha tracciato un bilancio di un percorso di crescita che sta trasformando l’immagine della città agli occhi del mondo. La 77ª edizione del Prix Italia, ospitata a Palazzo Reale, ha visto la partecipazione di molte presenze internazionali, un segnale importante che conferma Napoli come grande città globale.
“È l’edizione con più presenze internazionali di sempre”, ha dichiarato Manfredi, “un segnale importante che conferma Napoli come grande città globale. Dobbiamo abituarci a ospitare eventi di respiro mondiale: significa che la nostra crescita è stabile e riconosciuta”. Il Prix Italia è per il sindaco un tassello di una più ampia strategia di valorizzazione internazionale. “Abbiamo cambiato la percezione globale di Napoli”, ha spiegato Manfredi.
Negli ultimi anni, si è verificato un vero e proprio cambio di paradigma. “Siamo riusciti a far conoscere la vera Napoli, oltre gli stereotipi”, ha aggiunto Manfredi. “È stato un messaggio potentissimo che ha generato una crescita turistica straordinaria e un rinnovato interesse internazionale. Oggi la città è percepita come un luogo autentico, creativo e accogliente”. Secondo i dati citati dal primo cittadino, negli ultimi tre anni Napoli ha registrato un incremento del 45% delle presenze turistiche, con un’affluenza record di visitatori stranieri.
“Napoli piace perché è multiculturale ma capace di conservare una forte identità”, ha continuato Manfredi. “È una città viva, dove si respira ancora il popolo, fatta di contraddizioni e contaminazioni, ma anche di straordinarie opportunità”. Il sindaco ha poi rivolto lo sguardo al futuro, indicando un obiettivo chiave: la Coppa America del 2027, che si terrà a Bagnoli. “Sarà un evento globale”, ha detto, “che darà a Napoli un ritorno d’immagine e un impatto economico importantissimo”.
L’appuntamento con la vela mondiale si inserisce nei festeggiamenti per i 2500 anni dalla fondazione di Neapolis, un’occasione per unire memoria storica e rilancio contemporaneo. “Guardare al futuro significa ricordarsi delle proprie radici”, ha sottolineato Manfredi, “ed è proprio questo che rende Napoli una città vera”. Tra i temi toccati dal sindaco, anche quello della rigenerazione urbana, con un aggiornamento sul futuro delle Vele di Scampia, simbolo di riscatto e rinascita.
“Le Vele rappresentavano la Napoli di Gomorra”, ha spiegato Manfredi, “ma oggi raccontano una storia diversa. Una è già stata abbattuta, un’altra è in demolizione e una terza sarà riqualificata per diventare un grande centro di innovazione tecnologica”. Le operazioni di demolizione della Vela Rossa sono già iniziate con le prime fasi di stripping, cui seguiranno le ruspe nelle prossime settimane. “Abbiamo lavorato insieme agli abitanti”, ha detto ancora Manfredi, “costruendo 500 nuovi appartamenti per consentire loro di restare a Scampia, ma in case dignitose e con una nuova prospettiva di vita”.
Parlando più in generale delle periferie, il sindaco ha ribadito la sua visione di una Napoli policentrica, dove ogni quartiere possa sentirsi parte attiva del tessuto urbano. “Io penso che non esistano periferie”, ha affermato, “dobbiamo costruire città dove tutti siano protagonisti. È quello che stiamo facendo nel centro storico, alla Sanità, ai Quartieri Spagnoli, ma anche a San Giovanni, dove è nato un importante polo tecnologico e universitario”. Per Manfredi, l’orgoglio dei napoletani è la chiave della rinascita. “Essere orgogliosi della propria città significa investirci, difenderla e migliorarla”, ha concluso.
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