Cronaca
Napoli, assolto in appello il boss Colombo: cadono le accuse

Giovanni Colombo: Cambio di rotta in Corte d’Appello
La Corte d’appello ha riconsiderato il caso di Giovanni Colombo, un uomo di 58 anni accusato di essere un boss della criminalità organizzata a Montesarchio. Questa recente decisione segna un’importante svolta nel suo percorso giudiziario.
Assoluzione dalle Accuse
Colombo era già noto alle autorità per il suo coinvolgimento nel controverso processo “Higado”, relativo al traffico di droga tra Spagna, Italia e Marocco. Con la sentenza emessa dai giudici di Napoli, è stato completamente scagionato dalle accuse di porto abusivo di armi e di guida con patente revocata.
Le Tesi Difensive
La difesa, rappresentata dall’avvocato Vittorio Fucci, ha saputo dimostrare l’inconsistenza delle accuse portate in primo grado dal Tribunale di Benevento. Durante un controllo stradale, Colombo era stato trovato in possesso di un’arma e alla guida di un veicolo nonostante fosse soggetto a un provvedimento di revoca della patente.
Conseguenze della Sentenza
Inizialmente condannato in primo grado, Colombo ha visto le sue accuse cadere grazie ai nuovi argomenti presentati dalla difesa. Questo verdetto rappresenta un ulteriore passo verso la completa riabilitazione dell’uomo, che era già tornato in libertà dopo aver scontato una pena minoritaria a Secondigliano per un reato meno grave rispetto a quanto richiesto dalla DDA.
Riflessioni Finali
La sentenza della Corte d’Appello di Napoli segna un momento cruciale nella vita di Giovanni Colombo. Oltre a liberarlo da nuove accuse, offre un riflesso sui meccanismi della giustizia e del sistema penale italiano, evidenziando l’importanza di una difesa efficace e la necessità di una rigorosa valutazione delle prove presentate in aula.
Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 13:34 – Vincenzo Scarpa
Cronaca
Monaldi: trapianti di cuore in crescita del 50% entro il 2025

Un Nuovo Inizio per Franca: Il Trapianto di Cuore al Monaldi
Un trapianto di cuore segna un traguardo significativo per l’ospedale Monaldi di Napoli. La struttura, riconosciuta a livello nazionale per l’eccellenza nella cardiochirurgia, sta vivendo un periodo di grande crescita, con previsioni di un aumento del 50% nel numero di trapianti di cuore entro la fine del 2025. L’ultimo intervento, eseguito dal cardiochirurgo Claudio Marra e il suo team, ha portato risultati eccezionali: Franca, la paziente operata, è già in fase di dimissione, simbolo del successo di un modello sanitario innovativo.
Crescita dei Trapianti: Un Record per il Monaldi
Nel 2025, l’ospedale Monaldi ha già effettuato 19 trapianti, quasi raggiungendo il numero totale di 20 registrato nel precedente anno. Questo incremento è il frutto di una ristrutturazione messa in atto dalla direttrice generale Anna Iervolino. La nuova organizzazione ha abbandonato i metodi tradizionali, focalizzandosi su un approccio integrato che unisce le competenze di cardiochirurghi, cardiologi, infettivologi, anestesisti e farmacisti. Questa cooperazione migliora l’assistenza ai pazienti e gli esiti clinici.
Un Approccio Multidisciplinare al Trapianto
L’obiettivo principale di questa nuova strategia è porre il paziente al centro del processo, trasformando il trapianto in un percorso condiviso e assistito. Ogni fase, dalla preparazione all’intervento fino al follow-up, è seguita da un team multidisciplinare che guida il paziente verso un completo recupero. Un’ulteriore eccellenza del Monaldi è rappresentata dal servizio di Aferetica, diretto da Maria Mottola, che impiega la fotoferesi, una tecnica innovativa per ridurre il rigetto e la necessità di terapie immunosoppressive.
La Forza Umana del Monaldi
Tuttavia, il successo del Monaldi non si basa unicamente sulla tecnologia; è anche frutto di un forte impegno umano. “I risultati che stiamo ottenendo sono il risultato di un vero lavoro di squadra” afferma la direttrice Anna Iervolino. Ogni intervento è il risultato dell’impegno congiunto di medici, infermieri e tecnici, ognuno dei quali lavora con l’obiettivo di restituire la vita a chi l’ha persa.
Innovazione e Collaborazione: Il Futuro della Donazione
Il caso di Franca è collegato al Transplant Procurement Management (TPM) della Campania, evento in corso a Salerno dove si discutono le ultime novità e strategie nella donazione e nei trapianti. Tra i temi affrontati, la donazione a cuore fermo (DCD), avviata in Campania a giugno, che potrebbe trasformare radicalmente le liste d’attesa.
“La DCD rappresenta un’evoluzione significativa,” spiega Pierino Di Silverio, coordinatore del Centro Regionale Trapianti. “Amplia le opportunità di donazione e cura, avvicinando sempre più la speranza per i pazienti in attesa.”
Con i successi del Monaldi e le iniziative del TPM, la Campania dimostra come sia possibile costruire una rete solidale e innovativa, restituendo al termine “cuore” il suo significato più profondo: vita.
Conclusione
In conclusione, il Monaldi non è solo un centro di eccellenza per i trapianti di cuore, ma un modello di innovazione e umanità nella medicina moderna. Con l’impegno dei suoi professionisti e l’adozione di pratiche all’avanguardia, l’ospedale napoletano è pronto a continuare a fare la differenza nelle vite di molti pazienti.
Cronaca
Napoli: 30enne arrestato per minaccia di incendio alla madre

# Violenza Domestica a Soccavo: Una Realtà Drammatica
La violenza domestica rappresenta una problematica seria e preoccupante, particolarmente presente in contesti urbani complessi come quello di Soccavo, un quartiere occidentale di Napoli. Di recente, i carabinieri della stazione di Rione Traiano hanno arrestato un 30enne per maltrattamenti in famiglia, manifestazione di un episodio allarmante in corso.
Un Terribile Clima di Paura
Da luglio, una donna ha vissuto un vero e proprio incubo all’interno della sua abitazione. Il figlio, tossicodipendente, l’ha sottoposta a continue vessazioni, a partire da ripetute richieste di denaro fino a manifestazioni aggressive. La situazione è peggiorata quando, in un raptus, ha minacciato di dare fuoco alla casa.
La Denuncia Coraggiosa
In un momento di disperazione, la donna ha deciso di documentare le minacce con il suo cellulare. Con grande lucidità, ha registrato l’incubo che stava vivendo e, successivamente, si è rivolta ai carabinieri per denunciare la situazione. La sua azione ha permesso di avviare le indagini necessarie.
L’Intervento delle Forze dell’Ordine
Le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare rapidamente il 30enne, che, al momento dell’arresto, era in possesso di un taglierino con lama appuntita. Dopo il fermo, è stato condotto in carcere, dove attualmente si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Questa vicenda evidenzia la necessità di affrontare il tema della violenza domestica con urgenza e determinazione, incoraggiando le vittime a denunciare e chiedere aiuto.
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Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 13:22 – Vincenzo Scarpa
Fonte
Cronaca
Frode fiscale da 14 milioni: 42 misure cautelari ad Avellino

Frode Fiscale da 14 Milioni di Euro: La Guardia di Finanza Svela un Intricato Sistema Fraudolento
Un’intensa indagine condotta dalla Guardia di Finanza, sotto la supervisione della Procura di Avellino, ha rivelato un complesso schema di frode fiscale che ha portato al saccheggio di oltre 14 milioni di euro in agevolazioni pubbliche.
Le Misure Prese e il Valore del Sequestro
Il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Avellino ha emesso un decreto che prevede 42 misure cautelari nei confronti di individui coinvolti in un’articolata rete dedita all’illecito sfruttamento di fondi pubblici, auto-riciclaggio e riciclaggio. Tra queste, è previsto anche l’arresto domiciliare per un indagato, mentre le altre 41 persone sono state sottoposte a restrizioni che impediscono loro di ricoprire ruoli dirigenziali in aziende. Inoltre, è stato attuato un sequestro preventivo di ben 14.263.514,40 euro, corrispondente all’ammontare del danno economico accertato.
Il Cuore dell’Inchiesta: Crediti D’Imposta illeciti
Il fulcro delle indagini ruota attorno all’illecito conseguimento dei “crediti d’imposta Super-Ace”, incentivi fiscali creati con il Decreto Sostegni (D.L. 73/2021) per incentivare la crescita delle imprese. La Guardia di Finanza ha scoperto un sistema fraudolento articolato in modo sofisticato, utilizzando ben 79 imprese, dislocate su tutto il territorio nazionale, prive dei requisiti necessari per ottenere tali contributi.
I Meccanismi Fraudolenti: Società di Comodo e Flussi Sfumati
L’analisi investigativa ha svelato un “disegno criminoso” che coinvolgeva un complesso intreccio finanziario: i crediti ottenuti illegalmente venivano distribuiti attraverso un complicato meccanismo di compensazioni. I fondi venivano rapidamente frazionati e reindirizzati ai conti di 86 società “filtro”. Questo intricata rete di operazioni, che superava i 336 milioni di euro, aveva l’obiettivo di rendere difficoltosa la tracciabilità dei fondi illeciti.
La Denuncia Provvidenziale: Un Indagato Cambia le Carte in Tavola
Un elemento chiave dell’indagine è stata la denuncia di uno degli indagati, che, nella speranza di dissimulare la propria implicazione, ha fornito informazioni che si sono rivelate non veritiere. Le discrepanze nelle sue dichiarazioni hanno sollecitato ulteriori indagini e accertamenti, portando alla luce l’intero sistema fraudolento, rivelando un contesto completamente diverso da quanto descritto.
Un Impegno Costante contro le Frodi Fiscali
Questa operazione si inserisce all’interno di un’importante iniziativa della Procura di Avellino e della Guardia di Finanza, volta a combattere le frodi legate alle agevolazioni fiscali. Un comunicato della Procura ha enfatizzato l’impegno continuo nel contrastare i circuiti illegali che sfruttano le risorse pubbliche, evidenziando l’importanza di garantire un utilizzo corretto ed efficiente dei fondi, a beneficio di una crescita realmente produttiva e occupazionale. La vicenda mette in evidenza come tali frodi rappresentino un danno non solo per le istituzioni, ma anche per l’intera comunità.
Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 13:10 – Giuseppe Del Gaudio