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Cronaca

Napoli, arriva il grande occhio: 248 nuove telecamere per un totale di 1.200

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Napoli, arriva il grande occhio: 248 nuove telecamere per un totale di 1.200

SicurezzaUrbana #Napoli #ZoneRosse: 3 milioni di euro per potenziare la videosorveglianza cittadina!

La città di Napoli sta per ricevere un importante investimento per migliorare la sicurezza urbana. Sono stati sbloccati 3 milioni di euro per potenziare la rete di videosorveglianza, che attualmente conta 950 telecamere e lettori ottici di targhe. L’obiettivo è quello di installare altri 248 dispositivi, concentrati nelle “zone rosse” a più alto tasso criminale, entro pochi mesi.

La svolta è arrivata grazie all’intervento del Ministero dell’Interno, che si è fatto carico dei costi di gestione e riparazione di tutti gli apparati esistenti. Ciò ha superato la principale criticità: la cronica mancanza di fondi per la manutenzione, garantendo finalmente il pieno funzionamento della rete. “Una corazza elettronica di 1.200 occhi per presidiare Napoli” è la fotografia scattata in Commissione Polizia Municipale, dove è stato fatto il punto sul potenziamento della videosorveglianza cittadina.

Il piano di potenziamento si articola su più fronti finanziari: 2 milioni di euro dal Fondo Sicurezza per l’installazione di 248 nuove telecamere, di cui 137 sono lettori automatici di targhe; 1 milione di euro dal POC (Programma Operativo Complementare) per ulteriori installazioni; e 500 mila euro da un protocollo tra Ministero dell’Interno e Regione Campania, destinati a un nuovo impianto nella zona dei Camaldoli.

Le procedure sono a pieno regime e il Comune si è impegnato a farsi carico con risorse proprie della manutenzione ordinaria e straordinaria per almeno cinque anni, assicurando la continuità operativa. L’Amministrazione comunale ha sottolineato che la rete, realizzata in stretta sinergia con le forze dell’ordine, non è un fine, ma un “supporto per le attività investigative e per la sicurezza urbana”, con l’obiettivo di prevenire e contrastare i reati nelle aree più sensibili.

Tuttavia, ci sono ancora questioni aperte, come la necessità di un coinvolgimento dei rappresentanti del territorio e la richiesta di un uso più tempestivo delle immagini già disponibili. La sfida operativa è quella di garantire un accesso pieno e condiviso alle immagini da parte di Polizia Municipale, Questura e Carabinieri, per potenziare la capacità di intervento in tempo reale e trasformare le telecamere da semplici “testimoni” in strumenti attivi di sicurezza.

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