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Cronaca

Morto Gianni Punzo, ex dirigente Napoli e fondatore Cis e Italo

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Morto Gianni Punzo, ex dirigente Napoli e fondatore Cis e Italo

La scomparsa di un imprenditore visionario: Gianni Punzo

Gianni Punzo, l’imprenditore napoletano che ha lasciato un’impronta indelebile sull’economia del Sud Italia, è scomparso all’età di 88 anni. La sua morte rappresenta una perdita significativa per la comunità imprenditoriale e per il Paese intero. Con una carriera lunga e variegata, Punzo ha dimostrato una visione e un impegno che hanno rivoluzionato settori come la logistica, il calcio e i trasporti ad alta velocità.

Un’impronta indelebile sull’economia del Sud

Gianni Punzo è stato un pioniere dell’imprenditoria nel Sud Italia. La sua intuizione di fondare il Centro Ingrosso Sicilia (CIS) di Nola negli anni ’70 ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nello sviluppo economico della regione. Il CIS è diventato il precursore dell’Interporto campano, un importante snodo logistico che oggi rappresenta un pilastro per il trasporto merci nel Mezzogiorno.

Il calcio e il ruolo di vicepresidente del Napoli

Punzo non è stato solo un imprenditore di successo, ma anche un appassionato di calcio. Ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del Napoli durante l’epoca d’oro del club, cuando Diego Maradona e la squadra vinsero due scudetti. Quell’esperienza è stata descritta da Punzo come “un’epoca irripetibile”, dimostrando come il calcio sia stato per lui un catalizzatore di passione e coesione sociale.

L’eredità di Punzo: dai trasporti ad alta velocità alla Banca Popolare di Sviluppo

La sua eredità si estende ben oltre i confini regionali. Punzo è stato tra i fondatori della Banca Popolare di Sviluppo e ha svolto un ruolo chiave nella creazione di Ntv Spa, il consorzio che ha lanciato Italo, il secondo operatore ferroviario ad alta velocità in Italia. Questo progetto visionario ha democratizzato i viaggi veloci e rivoluzionato la mobilità nel Paese.

Tributi e ricordi

La notizia della sua scomparsa ha scatenato un’ondata di tributi e messaggi di condoglianze. Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania, ha definito Punzo “un imprenditore visionario” che ha saputo immaginare e realizzare un modello di sviluppo per la Campania e per il Mezzogiorno. La camera ardente sarà aperta nella parrocchia Regina del Rosario, dove amici, colleghi e istituzioni potranno rendere omaggio a un uomo che ha incarnato il meglio dell’imprenditoria meridionale. La sua scomparsa rappresenta un monito: le grandi trasformazioni nascono da idee coraggiose, capaci di superare i confini del possibile.

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Cronaca

Uomo di 40 anni ferito a colpi di pistola a Ponticelli

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Uomo di 40 anni ferito a colpi di pistola a Ponticelli

Un colpo di pistola chesquarcia il silenzio notturno a Ponticelli, un uomo di 40 anni finito al pronto soccorso dopo un misterioso agguato. La sua versione dei fatti è stata raccontata agli agenti della Squadra Mobile, che sono al lavoro per verificare la sua storia. L’uomo sostiene di essere stato vittima di un tentativo di rapina, con lo sconosciuto che avrebbe cercato di strappargli una collanina d’oro dal collo.

La ricostruzione dei fatti

La chiamata al 113 è arrivata nella notte, direttamente dall’ospedale Villa Betania, dove l’uomo era giunto in autonomia o con l’aiuto di conoscenti, chiedendo cure. I sanitari hanno allertato la polizia, standard procedure per un caso del genere. Gli agenti hanno ascoltato la versione dell’uomo, che ha raccontato di essere stato avvicinato da uno sconosciuto proprio nei pressi della sua abitazione.

La versione dell’uomo

L’uomo ha detto di aver reagito allo sconosciuto che avrebbe cercato di rubargli la collanina d’oro, e che in quel momento lo sconosciuto avrebbe fatto fuoco, colpendolo, prima di darsi alla fuga senza portare a termine il furto. Tuttavia, la dinamica non convince fino in fondo gli investigatori, che hanno molti punti interrogativi. Perché un rapinatore spara per una collanina, esponendosi al rischio di un omicidio, senza nemmeno portare a casa il bottino?

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura, sono ora a tutto campo. Si stanno controllando le telecamere della zona, per verificare se qualcuno o qualcosa confermi il racconto del 40enne. Si cercano eventuali testimoni, anche se la notte fonda in quartieri come Ponticelli spesso non ha occhi. E, soprattutto, si cerca di capire se quel proiettile sia partito per una questione di micro-criminalità o se affondi le sue radici in qualcosa di più pericoloso. La vittima è stata medicata e dimessa dall’ospedale con una prognosi di 15 giorni, e gli investigatori iniziano il lavoro più duro per ricostruire la verità.

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Tragedia in officina: 3 operai feriti, uno grave

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Tragedia in officina: 3 operai feriti, uno grave

Un incidente sul lavoro scuote la comunità di Pomigliano

Una mattinata di lavoro ordinario si è trasformata in un incubo a Pomigliano, dove un violento scoppio ha dilaniato i locali di un’officina di autodemolizioni, ferendo gravemente tre operai. L’incidente, avvenuto intorno alle 10 di mattina, ha richiesto un immediato intervento dei soccorsi e ha sollevato nuovamente il tema della sicurezza sul lavoro.

Cosa è successo

L’esplosione ha avuto luogo in via San Giusto, all’interno di un’officina di autodemolizioni, e ha causato lesioni gravissime a due degli operai, che sono stati trasportati d’urgenza all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Il terzo operaio, le cui condizioni sono apparse meno critiche, è stato prima curato sul posto e poi trasferito per accertamenti all’Ospedale del Mare.

Le indagini sono in corso

I Carabinieri della Stazione di Pomigliano e della Compagnia di Castello di Cisterna sono intervenuti immediatamente sul luogo della tragedia e hanno avviato i rilievi e l’inchiesta per determinare l’esatta dinamica dell’incidente e verificare il rispetto delle normative di sicurezza all’interno della struttura.

I dati sulla sicurezza sul lavoro in Italia

L’incidente di Pomigliano d’Arco non è un evento isolato, ma si aggiunge al drammatico e costante bollettino di guerra che registra l’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro. I dati recenti dell’INAIL e degli Osservatori sulla Sicurezza non lasciano spazio all’ottimismo, con 1.090 infortuni mortali in Italia nel solo 2024, segnando un aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente.

La necessità di investire in prevenzione e controlli

La Campania, come altre regioni, continua a pagare un prezzo altissimo a questa “strage silenziosa”. Ogni volta che un operaio resta ferito o perde la vita, emerge la necessità di non abbassare la guardia. La Magistratura e gli ispettorati dovranno ora fare piena luce sulle responsabilità dietro l’esplosione di stamane, un monito doloroso che ricorda l’urgenza di investire massicciamente in prevenzione e controlli serrati.

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Cronaca

Uomo dà fuoco alla casa dell’ex moglie, si consegna

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Uomo dà fuoco alla casa dell’ex moglie, si consegna

La Spirale della Violenza: Una Storia di Abuso e Distruzione

Nel paese di Pollena Trocchia, un uomo di 54 anni ha commesso un atto estremo di violenza contro la sua ex moglie, appiccando il fuoco alla sua casa dopo vent’anni di maltrattamenti e soprusi. L’uomo, che aveva una storia di tossicodipendenza e ludopatia, ha confessato ogni cosa ai Carabinieri di Cercola dopo l’incendio.

La Storia di una Famiglia Segnata

La famiglia in questione sembrava “normale” all’inizio, con una coppia e quattro figlie che vivevano insieme. Tuttavia, tutto è cambiato nel 2005, quando l’uomo è caduto nel vortice della tossicodipendenza e della ludopatia. Da allora, la violenza ha preso il sopravvento, con le prime urla, i primi schiaffi, poi le minacce e i controlli ossessivi.

La Separazione e la Vendetta

La moglie ha resistito finché ha potuto, poi ha chiesto la separazione. Tuttavia, la separazione è stata solo formale, poiché le vite dei due restavano intrecciate da una convivenza forzata e da un rancore mai sopito. L’uomo ha tentato di convincere la moglie a tornare con lui, promettendo di cambiare e di trattarla come una regina. Tuttavia, quando ha capito che non c’era più ritorno, la minaccia si è fatta profezia: “Le cose si fanno a tempo debito”.

Le Fiamme della Vendetta

Pochi ore prima dell’incendio, l’uomo aveva aggredito un uomo davanti all’abitazione della ex moglie, accusandolo di avere una relazione con lei. Poi, ha cosparso di benzina la casa dove aveva vissuto con la famiglia e ha appiccato il fuoco. Le fiamme hanno divorato tutto: mobili, vestiti, ricordi. Solo il caso ha voluto che in quel momento nessuno fosse all’interno.

L’Arresto e le Accuse

Dopo l’incendio, l’uomo è andato dai Carabinieri di Cercola e si è consegnato. Non ha tentato di fuggire e ha confessato ogni cosa. Ora è in carcere, accusato di maltrattamenti, incendio doloso, sequestro di persona e rapina.

Un Dramma che si Ripete

La vicenda di Pollena Trocchia è l’ennesimo tassello di un fenomeno che non si arresta. In Italia, secondo i dati del Ministero dell’Interno, una donna ogni tre giorni muore per mano di un uomo. Dietro ogni statistica, una storia come questa: un amore diventato ossessione, un legame malato che si consuma nel controllo, nell’umiliazione e nella violenza. La ferita invisibile — quella che segna chi sopravvive alla violenza — brucia più del fuoco che ha distrutto una casa.

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