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Cronaca

Minacce di fuoco e katana a Benevento, divieto di dimora per 24enne

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Minacce di fuoco e katana a Benevento, divieto di dimora per 24enne

Un caso di stalking a Benevento: minacce e violenza in un palazzo del centro storico

Il centro storico di Benevento è stato teatro di un caso di stalking particolarmente allarmante, in cui un 24enne ha terrorizzato due donne con minacce, offese e aggressioni fisiche. La vittima, una donna di mezza età, ha denunciato gli episodi di violenza e le autorità hanno eseguito un’ordinanza del Gip del Tribunale di Benevento, imponendo al giovane il divieto di dimora nel comune.

La storia degli eventi

Tutto inizia con screzi condominiali banali, come rumori, parcheggio e manutenzione, che degenerano in un’ossessione. Il 24enne, descritto come un giovane disoccupato con un passato di piccoli guai, inizia con insulti quotidiani, per poi passare a minacce esplicite. La vittima ha raccontato agli inquirenti di un’escalation “da incubo”, in cui il giovane le grida: “Se mi denunci do fuoco alle tue auto e ti butto la benzina sotto la porta di casa tua”.

I dati allarmanti dello stalking in Italia

Il caso di Benevento si inserisce in un contesto allarmante, in cui le richieste di aiuto per stalking sono balzate del +32,5% nel 2024 rispetto all’anno precedente, con oltre 3 milioni di donne vittime di forme di violenza psicologica e fisica, secondo i dati Istat. La violenza tra vicini, spesso sottovalutata, può essere devastante e richiede un’attenzione particolare da parte delle autorità.

Le indagini e la condanna

Le indagini della Mobile, coordinate dal pm, hanno raccolto prove schiaccianti: testimonianze di vicini impauriti, filmati di telecamere condominiali e intercettazioni che dipingono un quadro di “stalking orizzontale”. La condanna del 24enne al divieto di dimora nel comune è un passo importante per garantire la sicurezza delle vittime e prevenire ulteriori episodi di violenza. Il caso di Benevento è un promemoria importante dell’importanza di prendere seriamente le denunce di stalking e di lavorare per prevenire la violenza di genere.

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Blitz a Salicelle: arrestato 21enne con hashish

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Blitz a Salicelle: arrestato 21enne con hashish

Il quartiere Salicelle di Afragola è stato teatro di controlli serrati da parte della Polizia di Stato, nell’ambito di un’operazione volta a contrastare il traffico e il consumo di droga nell’area. Nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato di Afragola hanno arrestato un 21enne di Acerra, già noto alle forze dell’ordine, e denunciato tre donne per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Operazione Antidroga

L’operazione ha portato al sequestro di un panetto di hashish del peso di 97 grammi e alla scoperta di un involucro di hashish e di una somma di 10.513 euro in contanti in un’abitazione del rione. Le tre donne, di 31, 25 e 23 anni, sono state denunciate a piede libero per detenzione di droga e per la presunta attività di supporto logistico allo spaccio nella zona.

Contesto dell’Operazione

Il rione Salicelle è da tempo sotto osservazione per la presenza di gruppi dediti al piccolo e medio traffico di hashish e cocaina. Le forze dell’ordine stanno presidiando con pattuglie e controlli a tappeto le zone più esposte, anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga. La Polizia di Stato, attraverso una strategia di presenza costante sul territorio, punta a smantellare le basi operative di un sistema di spaccio che sfrutta i quartieri popolari come centri di smistamento verso la provincia e l’area metropolitana di Napoli.

Risultati dell’Operazione

Negli ultimi mesi, numerosi blitz e perquisizioni hanno portato al sequestro di consistenti quantitativi di droga e denaro contante, segno di un mercato fiorente ma fortemente contrastato. L’operazione rientra nei servizi straordinari disposti dalla Questura di Napoli e intensificati nelle ultime settimane nell’area nord della provincia, con particolare attenzione alle piazze di spaccio di Afragola, Caivano e Acerra. La provenienza del denaro sequestrato è ora al vaglio degli investigatori.

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Arrestato presunto scafista egiziano a Benevento

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Arrestato presunto scafista egiziano a Benevento

Il 27enne si era presentato all’Ufficio Immigrazione di Benevento con l’intento di chiedere asilo politico, ma la sua richiesta si è rivelata essere solo un tentativo di sottrarsi alla giustizia. La Polizia di Stato di Benevento ha infatti arrestato il cittadino egiziano di 27 anni, ricercato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo che l’uomo si era presentato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura utilizzando un nome falso.

Dettagli dell’arresto

Il fermo è stato possibile grazie alla scrupolosità degli agenti e alle verifiche del Gabinetto di Polizia Scientifica, che hanno permesso di risalire alle reali generalità del 27enne. Nonostante il tentativo di nascondere la sua vera identità, i rilievi dattiloscopici e gli accertamenti incrociati hanno portato alla scoperta della sua vera identità e delle accuse a suo carico.

Le accuse

Il cittadino egiziano è destinatario di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Siracusa in data 3 ottobre 2022, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo è indagato per aver organizzato e promosso il trasporto di numerosi migranti di nazionalità egiziana e marocchina verso le coste italiane, in concorso con altri soggetti.

Aggravanti

Come spesso accade in questi casi, l’indagine siracusana evidenzia un ulteriore e drammatico aggravante: l’organizzazione del viaggio avrebbe esposto i migranti a pericolo per la vita e per l’incolumità fisica, data l’inadeguatezza dell’imbarcazione utilizzata per la traversata. Il 27enne è stato quindi formalmente arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per rispondere delle accuse che lo vedono coinvolto nel traffico internazionale di esseri umani.

Conclusione

L’arresto del 27enne è il risultato di un’indagineaccurata e della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura. Il caso evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e di un’impegno costante nella lotta contro il traffico internazionale di esseri umani, un fenomeno che continua a rappresentare una grave minaccia per la sicurezza e la dignità delle persone.

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Aggredito dirigente Irpiniambiente ad Avellino

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Aggredito dirigente Irpiniambiente ad Avellino

Aggressione a Avellino: il dirigente di Irpiniambiente pestato sotto casa
Avellino è stata teatro di una violenta aggressione all’alba, quando Carmine Laudonia, 62 anni, dirigente della sede di Monteforte Irpino della società provinciale Irpiniambiente, è stato assalito da due individui con il volto coperto da scaldacollo. L’uomo, che usciva di casa per recarsi al lavoro, è stato colpito più volte con una spranga di ferro e ha riportato diverse ferite.

Il pestaggio e il sospetto di un avvertimento

Gli investigatori escludono l’ipotesi della rapina, poiché nulla è stato sottratto a Laudonia. Ciò, insieme alle modalità dell’aggressione, fa ritenere che il gesto possa essere stato premeditato e collegato all’attività lavorativa del dirigente. Il pestaggio potrebbe rappresentare un gesto intimidatorio maturato nell’ambito delle tensioni interne alla gestione del personale e dei servizi di raccolta.

Le indagini e la situazione di Irpiniambiente

La Squadra Mobile della Questura di Avellino indaga sull’episodio e ha già ascoltato la vittima e acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona. Gli investigatori stanno verificando eventuali segnali di minacce o contrasti recenti riconducibili all’ambiente di lavoro. Al momento, non si esclude alcuna pista, ma la coincidenza tra il ruolo di responsabilità di Laudonia e la dinamica dell’aggressione spinge gli inquirenti a privilegiare la pista del movente professionale.

La situazione attuale

Il clima resta teso attorno alla società Irpiniambiente, da tempo al centro di contestazioni sindacali e polemiche gestionali. L’aggressione potrebbe essere un messaggio di intimidazione contro chi ricopre posizioni dirigenziali nella gestione dei servizi ambientali in provincia. Laudonia è stato trasportato d’urgenza al Moscati di Avellino, dove è stato sottoposto a sutura per dieci punti di ferita alla testa e a una TAC di controllo. La sua condizione non è critica, ma gli investigatori continuano a lavorare per scoprire i responsabili dell’aggressione e i motivi che li hanno spinti a compiere questo atto di violenza.

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