Cronaca
Malasanità a Salerno: 20mila euro di risarcimento per colpa lieve
Una Nuova Frontiera Nella Responsabilità Medica
La recente sentenza emessa dal Tribunale di Salerno ha aperto un nuovo fronte nella responsabilità medica all’interno delle strutture pubbliche, stabilendo che anche la “colpa lieve” dei sanitari può avere conseguenze economiche significative per le aziende ospedaliere. Un caso specifico, relativo a un trentenne di Nocera Superiore, che ha subito un intervento chirurgico alla mano “non perfettamente riuscito” nel 2020, ha portato a un risarcimento di circa 20.000 euro.
L’Intervento e le Conseguenze
La Sentenza e il Suo Impatto
Il Diritto alla Salute e la Libertà di Scelta
L’intervento routinario, eseguito presso un’azienda ospedaliera pubblica del Salernitano, ha lasciato il paziente con postumi permanenti, dolore e deficit funzionale. La vicenda si è conclusa con un secondo intervento presso una struttura sanitaria specialistica privata, sita in Emilia Romagna, per correggere le conseguenze del primo fallimento operatorio. La sentenza, emessa dal Tribunale nel 2024, ha condannato l’azienda ospedaliera a versare oltre 20.000 euro al paziente, coprendo non solo il danno biologico, ma anche le spese legate al secondo intervento chirurgico e i costi accessori di cura.
La decisione del Tribunale di Salerno rappresenta un chiaro monito per le strutture sanitarie a non sottovalutare la qualità e la sicurezza delle cure, anche in operazioni considerate “semplici”. Il principio stabilito sul rimborso delle spese private è particolarmente rilevante, poiché riconosce che il paziente, di fronte a un primo intervento “non perfettamente riuscito”, ha pieno diritto di rivolgersi a una struttura privata per eliminare le conseguenze dannose. Ciò significa che i cittadini non sono obbligati a restare vincolati all’ospedale pubblico che ha commesso l’errore, ma possono scegliere liberamente un centro specializzato, con la certezza che i costi sostenuti possano essere rimborsati.
La sentenza conferma che la Giustizia è uno strumento efficace per tutelare la salute e la dignità dei cittadini, ribadendo che il diritto alla salute prevale su qualsiasi vincolo burocratico. Il caso in questione rappresenta un esempio significativo di come il sistema giudiziario possa intervenire per garantire che le strutture sanitarie pubbliche siano responsabili delle loro azioni e che i pazienti ricevano le cure adeguate di cui hanno bisogno.