Cronaca
Langella: “Accuse non riguardano la Juve Stabia”
Andrea Langella, socio al 48% della Juve Stabia, ha atteso oltre trenta ore per rispondere al terremoto giudiziario e mediatico che ha colpito la squadra. “Non ho mai amministrato personalmente né fatto parte del consiglio di amministrazione della S.S. Juve Stabia S.r.l., ne sono stato il ‘patron’ quale socio di riferimento per circa sei anni”, ha dichiarato Langella. Attualmente, ha una quota pari al 48% del capitale sociale, mentre la Brera Holding Public Limited Company, società statunitense quotata in borsa, ha acquisito una quota pari al 52% del capitale sociale.
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli ha disposto l’amministrazione controllata della società calcistica Juve Stabia per presunte infiltrazioni mafiose. Il Prefetto ha emesso 11 interdittive antimafia per tutte le società private che gestivano i servizi attorno alla squadra di calcio. Langella spiega che, in concomitanza con l’ingresso del nuovo socio maggioritario, è stato rinnovato l’organo amministrativo, con la nomina di due nuovi consiglieri.
Langella ha esaminato il decreto di sottoposizione all’amministrazione giudiziaria di prevenzione adottato dal Tribunale di Napoli e ritiene che i rilievi mossi alla società siano riferiti esclusivamente a collaboratori e fornitori di servizi esterni ed estranei all’azienda. “Non essendomi mai occupato della gestione ordinaria dell’azienda non ho arruolato neppure una delle persone sospette citate nel decreto”, ha aggiunto.
Langella sottolinea che i soci e l’attuale management della S.S. Juve Stabia 1907 non sono neppure sospettati di contiguità ad ambienti mafiosi o criminali. Il Procuratore della Repubblica di Napoli, il Procuratore Nazionale Antimafia ed il Questore non hanno proposto il sequestro delle quote o dell’azienda, bensì solo l’intervento “preventivo” di due amministratori giudiziari. Langella ha dichiarato di condividere pienamente le finalità del provvedimento amministrativo di prevenzione e intende supportare la missione degli amministratori giudiziari, sollecitando la risoluzione di tutti i rapporti di fornitura o collaborazione con ditte e persone sospette. Infine, preannuncia che chiederà la convocazione urgente dell’assemblea dei soci affinché tutte le iniziative da prendere in relazione al decreto ed agli organi sociali siano condivise dall’intera compagine.
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