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Cronaca

Giugliano: controlli nei campi rom, 13 denunciati e rifiuti sequestrati

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Giugliano: controlli nei campi rom, 13 denunciati e rifiuti sequestrati

Operazione dei Carabinieri nel Campo Rom di Giugliano: Denunce e Sequestri

Giugliano in Campania ha fatto da cornice a un’importante operazione delle forze dell’ordine che ha avuto luogo all’alba. Grazie all’intervento dei Carabinieri, i lampi blu dei lampeggianti hanno illuminato il campo rom di via Carrafiello, rivelando una situazione di degrado ambientale.

Intervento Coordinato delle Forze dell’Ordine

Questa operazione si è caratterizzata come un’azione congiunta che ha visto coinvolti non solo i Carabinieri della compagnia di Giugliano, ma anche i nuclei forestali di Napoli e Pozzuoli, oltre al Nipaaf e al Noe. A supporto sono intervenuti anche la polizia locale e assistenti sociali del Comune. Tecnici dell’Enel hanno effettuato verifiche sugli allacci elettrici, ulteriori testimonianze della complessità della situazione.

Sequestro di Rifiuti e Denunce

L’obiettivo primario di questo controllo era combattere i reati ambientali e le occupazioni abusive. I risultati sono stati sostanziali: sono stati sequestrati circa 300 metri cubi di rifiuti metallici e 270 metri cubi di rifiuti indifferenziati, alcuni già in combustione. Questi materiali rappresentavano un serio pericolo per l’ambiente e la salute dei residenti.

Provvedimenti e Ricerche Future

Tredici residenti del campo sono stati denunciati per invasione di terreni. Inoltre, i Carabinieri hanno censito 37 veicoli, di cui 11 sequestrati per violazioni gravi del codice della strada. Le operazioni di controllo continueranno nei prossimi giorni per scoprire eventuali ulteriori illeciti riguardanti la gestione dei rifiuti e altre occupazioni abusive.

Articolo aggiornato il 15 Ottobre 2025 – 11:32 – Vincenzo Scarpa

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Morto dopo il taser: due scariche, la seconda più intensa

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Morto dopo il taser: due scariche, la seconda più intensa

Napoli: Muore un Uomo dopo Colpi di Taser, Cinque Carabinieri Indagati

Un episodio tragico ha scosso Napoli, dove un uomo di 35 anni, Anthony Ihaza Ehogonoh, è deceduto il 6 ottobre scorso dopo un intervento dei carabinieri in via Galileo Ferraris. L’indagine ha rivelato che l’uomo è stato colpito da due scariche di taser, con la seconda di intensità superiore alla prima.

L’Autopsia e le Decisive Scariche di Taser

L’autopsia, condotta al Secondo Policlinico di Napoli, ha rivelato che sul corpo di Anthony erano presenti i segni di quattro dardi: due per ciascun colpo. Secondo le ricostruzioni, sembra che un solo militare abbia utilizzato il dispositivo elettrico. La seconda scarica, caratterizzata da una potenza maggiore, ha avuto un impatto devastante sul corpo della vittima, che ha perso conoscenza poco dopo.

Indagini in Corso e Attività della Procura

La Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta e ha iscritto cinque carabinieri nel registro degli indagati per presunto eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Il fascicolo è attualmente sotto la supervisione del pubblico ministero Barbara Aprea, coadiuvata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. I risultati tossicologici, parte della relazione finale dell’autopsia, saranno consegnati entro 60 giorni.

La Storia di Anthony e il Dolore della Famiglia

La famiglia di Anthony, devastata dalla perdita, ha già ricevuto l’autorizzazione per i funerali, previsti per oggi o domani. Resta da determinare se il decesso sia direttamente attribuibile alla scarica elettrica o se altre sostanze assunte dall’uomo nelle ore precedenti abbiano potuto influenzare la sua condizione.


La tragica fine di Anthony Ihaza Ehogonoh solleva questioni importanti sulla gestione e l’utilizzo delle armi non letali, come il taser, da parte delle forze dell’ordine. Saranno necessari approfondimenti e misure adeguate per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani.

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Scoperta di coltello in bagno di scuola a Colli Aminei, Napoli

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Scoperta di coltello in bagno di scuola a Colli Aminei, Napoli

Napoli, allerta armi nelle scuole: ritrovata un’arma nei bagni di un istituto

A Napoli, il problema della sicurezza nelle scuole torna a far discutere. Due eventi preoccupanti, avvenuti nello stesso giorno, hanno riportato l’attenzione sul tema delle armi tra i giovani. Mentre un giovane di 14 anni è stato accoltellato vicino a un’istituzione del centro, un altro episodio inquietante ha avuto luogo a Colli Aminei.

Ritrovamento inquietante

Nella giornata di ieri, i carabinieri della stazione di Napoli Marianella sono stati chiamati all’Istituto Comprensivo 35° Scudillo Carafa Salvemini, dopo una segnalazione da parte di alcuni insegnanti. Una docente, insospettita da movimenti anomali tra gli alunni nei bagni maschili, ha deciso di intervenire e ha scoperto un coltello di 19,5 centimetri nascosto all’interno della cassetta del water.

L’arma è stata immediatamente sequestrata dai militari, i quali avvieranno un’indagine per determinare la provenienza dell’oggetto e se quest’ultimo sia legato ad episodi di intimidazione o minacce tra gli studenti.

Un fenomeno in crescita

La scoperta di un coltello in una scuola non è un fatto isolato, ma si inserisce in un contesto di crescente violenza minorile a Napoli e provincia. Negli ultimi mesi, il territorio ha visto un incremento significativo di aggressioni, minacce e persino armi rinvenute all’interno degli zaini degli studenti.

Questo triste primato pone Napoli in una situazione critica, dove le scuole diventano sempre più teatri di tensioni e paura. L’episodio ai Colli Aminei, insieme all’accoltellamento del quattordicenne, evidenzia un disagio diffuso che coinvolge famiglie, istituzioni e forze dell’ordine.

Preoccupazione tra gli insegnanti

Le reazioni all’interno della scuola sono caratterizzate da una profonda preoccupazione e un senso di responsabilità. Una docente ha affermato: “Il nostro compito è garantire la sicurezza degli studenti e intervenire prontamente ai segnali di rischio.”

Intanto, la Procura dei Minorenni di Napoli è stata avvisata dell’accaduto ed è attivamente coinvolta nel seguire l’evoluzione della situazione. La necessità di combattere contro l’aumento della violenza sociale tra i più giovani diventa sempre più urgente, richiedendo un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti.

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Arrestato a San Giorgio a Cremano: rapinatore aggredisce donna

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Arrestato a San Giorgio a Cremano: rapinatore aggredisce donna

Rapina Violenta a San Giorgio a Cremano: Arrestato un Giovane Malvivente

Nella notte scorsa, a San Giorgio a Cremano, un giovane rapinatore è stato arrestato dopo aver aggredito con violenza una donna di 56 anni. Questo evento ha lasciato riflessioni profonde nella comunità locale, già scossa per la brutalità della situazione.

L’Accaduto

L’episodio si è verificato in via Cupa San Michele. La vittima, mentre passeggiava serenamente, è stata avvicinata brutalmente dal malvivente, che l’ha strattonata e scaraventata a terra. La violenza dell’aggressione ha scioccato i testimoni presenti.

L’Intervento Decisivo dei Passanti

Fortunatamente, l’azione riprovevole è stata interrotta grazie al coraggio di un passante, che ha messo in fuga il giovane rapinatore, impedendo che il crimine si consumasse del tutto. Questo gesto tempestivo ha dimostrato quanto sia fondamentale la solidarietà tra cittadini in situazioni di emergenza.

L’Arrivo delle Forze dell’Ordine

I Carabinieri della stazione di San Giorgio, allertati immediatamente, hanno avviato un’accurata indagine. Grazie a una rapida analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e alla raccolta di testimonianze, sono riusciti a identificare il colpevole, Fausto Boccia, un giovane di 23 anni già noto alle autorità per reati simili.

Arresto e Conseguenze

Il blitz dei Carabinieri si è concluso con l’arresto del giovane presso la sua abitazione. Durante l’operazione, le Forze dell’Ordine hanno trovato e sequestrato gli indumenti indossati dal rapinatore, ritenuti fondamentali per le indagini. Attualmente, Boccia si trova in carcere, in attesa di ulteriori disposizioni da parte della giustizia.

La Vittima e le Sue Condizioni

La donna, soccorsa prontamente dai sanitari del 118, ha ricevuto le cure necessarie. Sebbene in stato di choc, per fortuna non ha riportato ferite gravi, permettendo così una pronta ripresa e una testimonianza che potrebbe rivelarsi cruciale per il processo.

Conclusione

Il caso ha messo in luce la vulnerabilità delle persone e l’importanza di un intervento tempestivo da parte dei cittadini e delle Forze dell’Ordine. Ci auguriamo che episodi del genere non si ripetano, rendendo la nostra comunità un luogo più sicuro per tutti.

Articolo pubblicato il 15 Ottobre 2025 – 09:35 – Gustavo Gentile.

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