Cronaca
Ex killer Michelangelo Mazza: dalla camorra verso il riscatto

Napoli: Michelangelo Mazza Scarcerato, Un Ritorno nel Mondo della Criminalità
Recently, Michelangelo Mazza, una figura di spicco nella criminalità organizzata napoletana, è stato scarcerato. Questo ex killer, noto per il suo coinvolgimento in numerosi omicidi, ha avuto un ruolo fondamentale come intermediario tra vari clan della camorra, sia alleati che rivali. La sua liberazione segna un momento cruciale non solo per la sua vita, ma anche per i delicati equilibri della criminalità in Campania.
Chi è Michelangelo Mazza?
Michelangelo Mazza è un ex esecutore materiale di crimini violenti, ben noto nel panorama criminale napoletano. La sua carriera nel crimine è caratterizzata da una rete complessa di relazioni tra diversi gruppi mafiosi. Mazza ha servito come agente di collegamento, facilitando il dialogo tra clan rivali e contribuendo a stabilire alleanze strategiche.
Il Ruolo nella Camorra
Mazza non è solo un killer; ha ricoperto un ruolo strategico nei rapporti tra clan. La sua abilità nel negoziare e nella gestione delle tensioni tra bande rivali lo ha reso un elemento di fondamentale importanza nel mantenimento di un equilibrio instabile. Attraverso il suo operato, ha condizionato le dinamiche interne della criminalità organizzata, creando e interrompendo alleanze cruciali.
Le Conseguenze della Scarcerazione
La scarcerazione di Mazza potrebbe avere ripercussioni significative sulla criminalità organizzata in Campania. La sua presenza potrebbe destabilizzare gli attuali equilibri tra i clan, riaccendendo conflitti latenti. Inoltre, la sua figura carismatica e il suo ampio giro di conoscenze potrebbero portare a nuovi sviluppi nelle attività illecite.
Aspettative Future
Con il ritorno di Mazza, le autorità e gli esperti di crimine temono un possibile incremento della violenza nelle strade di Napoli. La sua ex rete di contatti e la sua esperienza nel settore criminale potrebbero rimettere in moto dinamiche già instabili. Si attendono dunque con preoccupazione gli sviluppi futuri di questa situazione, auspicando che le forze dell’ordine possano intervenire per prevenire un’escalation del conflitto tra le bande.
Conclusione
La scarcerazione di Michelangelo Mazza rappresenta un evento significativo nel panorama della criminalità organizzata napoletana. La sua figura, carica di storia e controversia, riporta l’attenzione su una realtà complessa e pericolosa, in cui il crimine continua a influenzare profondamente la vita quotidiana della città. Resta da vedere come questa nuova fase potrà incidere sugli equilibri di potere nella camorra e quali misure saranno adottate dalle autorità per affrontare questo rinnovato scenario di rischio.
Cronaca
Furto in farmacia a Fuorigrotta: ladri fuggono dai carabinieri

Furto Notturno a Fuorigrotta: Cresce l’Allerta tra i Residenti
Un episodio di furto notturno ha nuovamente scosso il quartiere Fuorigrotta di Napoli. Alle 4:40 del mattino, un boato ha risuonato in via Consalvo, attirando l’attenzione di molti cittadini. Alla vista di una serranda divelta e vetri rotti, alcuni residenti hanno immediatamente inteso che si trattava di una rapina in corso all’altezza del civico 66.
L’Arrivo delle Forze dell’Ordine
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente dopo una segnalazione alla centrale operativa. I Carabinieri della sezione radiomobile di Bagnoli, supportati da una pattuglia del Nucleo radiomobile di Napoli, sono giunti sul posto in pochi minuti. Tuttavia, al loro arrivo, i ladri erano già fuggiti.
I Danni Visibili
Quando i Carabinieri hanno ispezionato il luogo del crimine, hanno trovato chiari segni di un’azione rapida e decisa. La serranda era completamente sfondata e il vetro della porta d’ingresso distrutto. Stando alle prime informazioni, i malviventi, stimati in almeno due, avrebbero utilizzato un’auto di grossa cilindrata, probabilmente rubata, per allontanarsi rapidamente dall’area.
Indagini e Sospetti
Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili. Non si esclude che il furto faccia parte delle operazioni di una banda specializzata attiva nell’area. Negli ultimi mesi, sono aumentati i furti nelle farmacie e tabaccherie di Fuorigrotta, Pianura e Agnano.
La Preoccupazione dei Residenti
Questa ondata di furti ha generato forte preoccupazione tra i residenti. Molti abitanti di Fuorigrotta hanno espresso la loro ansia, denunciando la crescente insicurezza nel quartiere. “Non ci sentiamo più al sicuro qui – ha affermato Antonio, un residente – è diventato un appuntamento settimanale ascoltare di un furto in zona”.
Richieste di Maggior Sicurezza
Anche i commercianti si sono fatti portavoce del malcontento. “Ci sentiamo abbandonati – ha detto Giovanna, proprietaria di un bar limitrofo – le sirene delle pattuglie suonano, ma poi nulla cambia. I ladri tornano sempre”. La richiesta di maggiori controlli e telecamere funzionanti è diventata un coro unanime tra i residenti.
La Situazione dei Furti nel Quartiere
Negli ultimi mesi, diversi negozi in via Consalvo, via Giacomo Leopardi e via Caio Duilio hanno subito furti simili. Gli inquirenti stanno cercando di determinare se il raid di questa notte sia associabile a una serie di spaccate che preoccupano l’intera zona occidentale di Napoli.
La situazione di insicurezza investe un’intera comunità, aumentando l’urgenza di un intervento più efficace da parte delle autorità.
Conclusioni
Il ripetersi di episodi del genere richiede un’attenzione immediata e misure adeguate per garantire la sicurezza dei cittadini. La speranza è che le indagini conducano all’arresto dei responsabili, evitando future azioni criminose e ripristinando un clima di sicurezza nel quartiere di Fuorigrotta.
Articolo pubblicato il 13 ottobre 2025 – 08:29 – Gustavo Gentile
Cronaca
Pianura: Don Antonio Coluccia scaccia i pusher con un megafono

Don Antonio Coluccia: Un Atto di Coraggio Contro l’Omertà a Pianura
A Pianura, Napoli, un gesto di grande coraggio emerge per sfidare i pusher e rompere il silenzio di omertà che da troppo tempo attanaglia la comunità. Dopo tre anni, Don Antonio Coluccia ritorna sulla scena, pronto a lottare contro un fenomeno che mina la sicurezza e la dignità dei cittadini.
Il Ritorno di Don Antonio Coluccia
Don Antonio Coluccia, noto sacerdote vocazionista, è tornato a Pianura con una determinazione rinnovata. La sua reputazione lo precede, essendo già famoso per la sua lotta contro il traffico di droga nelle periferie romane, un impegno che lo ha costretto addirittura a vivere sotto scorta. Recentemente, ha deciso di affrontare direttamente la roccaforte dello spaccio, situata nella piazza controllata dal clan Perfetto-Carillo, uno dei gruppi più temuti nel quartiere.
Un Megafono Contro la Paura
Armato solo di un megafono, Don Coluccia ha lanciato un appello chiaro e diretto agli spacciatori: “Solo Dio è perfetto”. La sua proclamazione, accompagnata da uno spirito di invincibile determinazione, ha risuonato tra le mura della piazza, creando un’immediata reazione tra i pusher, che sono fuggiti in preda al panico.
L’Immediata Reazione della Comunità
La reazione è stata sorprendente: i residenti, abituati a convivere con il traffico di droga, si sono affacciati increduli dai loro balconi, assistendo a un momento raro di silenzio e speranza. La polizia, accorsa sul posto, ha potuto constatare, seppur temporaneamente, il vuoto creato nella piazza, un’anomala vittoria per la legalità.
Un Segnale di Speranza
Il gesto di Don Coluccia ha inviato un chiaro messaggio: la lotta contro l’illegalità deve essere sostenuta da tutte le istituzioni, dalla Chiesa e dalle forze dell’ordine. Sebbene la durata di questa “vittoria” rimanga incerta, è necessario un intervento concreto e duraturo per garantire che la paura non torni a dominare la vita dei cittadini.
Lotte Passate e Futuro della Comunità
Non è la prima volta che Don Coluccia si impegna per la legalità a Pianura; già tre anni fa, aveva affrontato situazioni simili. Inoltre, la sua presenza era stata nuovamente avvertita lo scorso maggio, quando il suo messaggio contro la camorra aveva risuonato in piazza San Giorgio, criticando esplicitamente la violenza che affliggeva il quartiere.
Un’Appello alla Ribellione
Con questa nuova azione, Don Coluccia non si limita a denunciare il degrado e la paura, ma cerca di stimolare una ribellione morale tra i cittadini. Il suo messaggio va oltre, invitando le persone a riconquistare gli spazi comuni, attualmente dominati da chi sfrutta la vulnerabilità per il commercio di stupefacenti. La sua “predica balistica” ha riacceso i riflettori su Pianura, lanciando un avvertimento chiaro ai clan: la Chiesa è intenzionata a rimanere in prima linea nella lotta contro l’illegalità.
In conclusione, la figura di Don Antonio Coluccia rappresenta un simbolo di speranza in una realtà complessa. La sua determinazione e il suo coraggio dimostrano che, anche in situazioni difficili, è possibile creare cambiamenti significativi, invitando tutti a unirsi contro la paura e l’omertà.
Cronaca
Napoli, madre della vittima ringrazia chi ha soccorso a Porta Capuana

Napoli: Il Riconoscimento di una Madre per i Protagonisti di un Salvataggio Eroico
Napoli è tornata al centro delle cronache per un episodio drammatico che ha toccato il cuore di molti. Una giovane donna, aggredita nella notte tra venerdì e sabato a Porta Capuana, ha ricevuto soccorso da tre persone, descritte dalla madre come “angeli”. La madre ha condiviso un post sui social media, esprimendo sia il suo dolore che la sua profonda gratitudine verso coloro che hanno avuto il coraggio di intervenire.
Il Coraggio degli Interventori
La madre, che ha scelto di mantenere l’anonimato, ha voluto rendere omaggio a una turista francese, due agenti della Polizia di Stato e una funzionaria della Questura di Napoli. “Alice, una giovane francese dai riccioli biondi, ha affrontato la situazione con straordinario coraggio”, ha scritto. “Ha chiamato la polizia, ha assistito mia figlia in ambulanza e ha atteso il mio arrivo”. Questo atto di altruismo ha fatto breccia anche nei cuori degli agenti della Volante 6, intervenuti prontamente per soccorrere la vittima.
Supporto Umano e Professionale
La madre ha anche elogiato la dedizione degli agenti di polizia e della dottoressa della Questura, sottolineando come abbiano assistito sua figlia con rispetto e sensibilità per ore. “Non dimenticherò mai il loro supporto”, ha affermato, evidenziando l’importanza della compassione in momenti di crisi. La giovane è stata portata in ospedale per ricevere le cure necessarie, mentre la Squadra Mobile della Questura di Napoli indaga per identificare l’aggressore, esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza.
Una Comunità in Difficoltà
Il violento episodio ha avuto luogo a Porta Capuana, un’area già segnata da degrado e microcriminalità. Residenti e commercianti esprimono frustrazione e paura. Carmine, uno dei titolari di pizzeria nella zona, ha descritto il quartiere come “un territorio abbandonato”, dove la criminalità è all’ordine del giorno. “Non servono pattuglie occasionali; occorre una presenza costante delle forze dell’ordine”, ha esclamato.
Insicurezza e Richieste di Maggior Sorveglianza
La violenza a Porta Capuana si inserisce in una più ampia serie di eventi inquietanti che hanno colpito il centro storico di Napoli. Gruppi di commercianti hanno recentemente avviato una raccolta di firme per richiedere un potenziamento della sorveglianza e una maggiore illuminazione. “Non possiamo aspettare che accada qualcosa di tragico”, ha sottolineato un rappresentante dell’associazione “Commercianti Uniti di Porta Capuana”.
Una Ferita Aperta nel Centro Cittadino
Porta Capuana, un simbolo della Napoli storica, si trova oggi a fare i conti con un grave degrado urbano. L’ex Tribunale e gli edifici fatiscenti testimoniano il bisogno di un riscatto che sembra sempre più lontano. L’aggressione della notte di venerdì non è solo un fatto di cronaca, ma rappresenta un grido di allerta su una situazione che potrebbe degenerare ulteriormente.
La Speranza di Giustizia
“Confido nella giustizia”, ha concluso la madre della vittima, “ma voglio che nessuno dimentichi il gesto eroico di quei tre angeli. In un mondo pieno di violenza, hanno dimostrato che l’umanità è viva”. Mentre le indagini proseguono, la comunità rimane unita nel dolore e nella richiesta di maggiore sicurezza e giustizia per tutti.
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Articolo pubblicato il 13 Ottobre 2025 – 07:20 – Rosaria Federico