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Cronaca

Errore medico all’Ospedale del Mare: anziana muore per un farmaco

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Errore medico all’Ospedale del Mare: anziana muore per un farmaco

#GiustiziaPerAntonia Una verità scomoda, un errore umano che non doveva accadere, un ospedale che ha fallito nel suo dovere di curare. Ieri mattina, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza di condanna contro due sanitari dell’Ospedale del Mare, il dottor Pasquale Sannino e la dottoressa Annalisa Di Rienzo, ritenuti colpevoli dell’omicidio colposo di Antonia Maiellaro, una donna di 86 anni morta nel 2019 a causa di una tragica negligenza.

“_Un errore umano che non doveva e non poteva accadere_” sono le parole dell’avvocato Vincenzo Di Vaio, legale della famiglia, che ha commentato la sentenza con un misto di soddisfazione e amarezza. La condanna penale è un primo, importante tassello, ma ora la famiglia si batterà per ottenere un risarcimento che sia all’altezza del dolore subito e per accertare le eventuali responsabilità dell’ASL, chiamata a rispondere in solido.

Il caso di Antonia Maiellaro è un esempio tragicamente paradigmatico di come la negligenza e la disattenzione possano avere conseguenze fatali. La donna era stata somministrata un antibiotico, il Rocefin, nonostante la sua cartella clinica digitale e i referti cartacei segnalassero chiaramente e ripetutamente la sua allergia a quel farmaco. Le conseguenze furono immediate e terribili, con uno shock anafilattico di violenza inaudita che provocò un arresto cardio-circolatorio e lesioni cerebrali irreversibili.

La figlia della vittima, fuori dall’aula, ha sussurrato commossa: “_Mia madre non è morta di vecchiaia. È morta per una disattenzione che fa ancora più rabbia perché segnalata, nero su bianco, in un computer. Spero che questa sentenza serva a tutti, in quell’ospedale, a non distogliere mai più lo sguardo da un’allergia_”. Una speranza che risuona profondamente, una richiesta di giustizia e di responsabilità che non può essere ignorata.

La sentenza di condanna contro i due sanitari dell’Ospedale del Mare è un passo importante verso la giustizia, ma è anche un monito per tutti gli operatori sanitari: la cura dei pazienti non può essere affidata alla sola buona fede o alla routine, ma richiede attenzione, accuratezza e responsabilità. La vita delle persone è troppo preziosa per essere messa a rischio da errori umani evitabili. La speranza è che questo caso possa servire da monito per migliorare la sicurezza e la qualità delle cure ospedaliere, affinché tragedie come quella di Antonia Maiellaro non si ripetano mai più.

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