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Cronaca

Ercolano: conflitto Estilio-Scognamiglio dietro l’agguato del 27 aprile

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Ercolano: conflitto Estilio-Scognamiglio dietro l’agguato del 27 aprile

Faida di Ercolano: Tentato Omicidio Legato al Traffico di Droga

Un grave tentato omicidio avvenuto a Ercolano sembra essere il fulcro di una faida criminale finalizzata al controllo del traffico di droga nel centro storico. Gli sviluppi delle indagini condotte dai Carabinieri hanno portato all’arresto di cinque individui, ora accusati di vari reati, tra cui tentato omicidio.

L’Inchiesta dei Carabinieri

Le autorità hanno rapidamente identificato i presunti colpevoli: Emanuele Russo, Michele Pio Estilio, Remigio D’Antonio, Giuseppe Colantuono e Aniello Estilio. Questi ultimi sono accusati di essere i mandanti e gli esecutori del violento attacco subito da Claudio Scognamiglio, avvenuto il 27 aprile, durante il quale l’uomo ha subito gravi ferite, ma è miracolosamente sopravvissuto.

Un Contesto di Crescente Violenza

L’agguato non rappresenta un episodio isolato, ma è il culmine di una violenza crescente tra il gruppo di Scognamiglio e il clan degli Estilio. Due eventi precedenti avevano già mostrato i segni di una tensione crescente:

  1. Incendio dell’auto di Scognamiglio: Questo atto di vandalismo è stato interpretato come un chiaro avvertimento.
  2. Litigio scolastico: Un conflitto apparentemente banale tra le due famiglie, che in realtà nascondeva scontri più profondi legati al crimine organizzato.

Dettagli Sconcertanti

Un aspetto particolare emerso dall’indagine riguarda Michele Pio Estilio, già in regime di obbligo di firma presso le autorità per un precedente reato. In un comportamento anomalo, ha richiesto di firmare al commissariato di Portici invece che dai Carabinieri di Ercolano. Questa scelta, motivata dalla vicinanza della caserma all’abitazione della famiglia Scognamiglio, evidenzia la consapevolezza della faida in atto.

Michele Pio Estilio era stato arrestato nel maggio precedente per possesso di droga, un’indicazione chiara del suo coinvolgimento nelle attività illecite che alimentano il conflitto.

La Reazione delle Autorità

L’operazione dei Carabinieri ha decisamente bloccato i piani omicidi del gruppo e rappresenta un duro colpo alle dinamiche criminali che caratterizzano Ercolano. Gli arrestati sono attualmente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre le forze dell’ordine continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori atti di violenza.

Ora più che mai, è fondamentale prestare attenzione a questi sviluppi che riflettono una realtà complessa e pericolosa nella lotta contro il crimine organizzato.


Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 08:08 – Giuseppe Del Gaudio

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Fuorigrotta: violenza su donna, indagato 40enne di Pianura

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Fuorigrotta: violenza su donna, indagato 40enne di Pianura

Terribile Aggressione a Fuorigrotta: Donna Vittima di Violenza Sessuale

Nel cuore di Napoli, un incontro programmato si trasforma rapidamente in un tragico episodio di violenza. Una donna di 38 anni originaria di Caserta, che si prostituisce occasionalmente per motivi economici, è stata vittima di un’aggressione sessuale in un appartamento nel quartiere di Fuorigrotta.

L’Incontro Tragico

La donna aveva organizzato un appuntamento per un servizio sessuale in un’abitazione fornita da un’amica. Tuttavia, nel momento in cui l’uomo, un 40enne proveniente da Pianura, si è presentato, la situazione è degenerata. Dopo essersi presentato con un’ora di ritardo, l’uomo ha immediatamente chiarito che non avrebbe pagato per la prestazione. La donna ha risposto negativamente, ma questa reazione ha provocato la sua violenza.

La Violenza Inaspettata

Visibilmente ubriaco, l’aggressore ha agito con offensiva prepotenza. Dopo aver abbassato i pantaloni, ha costretto la donna a un rapporto sessuale contro la sua volontà. Le grida di aiuto della vittima sono rimaste inascoltate, lasciandola sola con il suo aggressore fino a quando questi non si è allontanato. Solo dopo il suo allontanamento, la donna è riuscita a contattare la polizia.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Dopo aver ricevuto la chiamata, le forze dell’ordine sono intervenute rapidamente. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e della Squadra Mobile hanno avviato un’indagine, aiutati dalle informazioni fornite dalla vittima. Grazie al numero di cellulare dell’aggressore, sono riusciti a identificarlo, e la donna lo ha riconosciuto in un confronto fotografico.

Ferite e Prognosi

La donna è stata portata all’ospedale San Paolo per ricevere cure mediche, dove i dottori hanno diagnosticato una distorsione al collo e un edema nella zona pubica, con una prognosi di venti giorni.

La Versione dell’Accusato

L’uomo, indagato per violenza sessuale, ha fornito una versione alternativa degli eventi, sostenendo di essere stata lui la vittima di un’aggressione da parte della donna e di aver reagito. La sua innocenza è da ritenersi presunta fino a una eventuale condanna.

Un Contesto Preoccupante

Questo triste episodio è accaduto immediatamente dopo un altro caso di violenza sessuale, avvenuto a piazza Enrico De Nicola, dove una 35enne è stata aggredita. Fortunatamente, è stata salvata da una turista francese che ha chiesto aiuto, insieme a due giovani che sono riusciti a bloccare l’aggressore.

Maggiore Sicurezza a Napoli

La ripetizione di incidenti simili in un breve intervallo di tempo ha fatto riemergere l’allerta per la sicurezza a Napoli. Le autorità stanno intensificando i controlli notturni, soprattutto nelle aree più frequentate durante il fine settimana e nei quartieri periferici.


L’episodio ha catalizzato l’attenzione pubblica e sottolinea l’importanza di garantire una maggiore sicurezza per tutti i cittadini.

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Verona: esplosione fatale durante sgombero, tre carabinieri morti

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Verona: esplosione fatale durante sgombero, tre carabinieri morti

Esplosione a Castel d’Azzano: Tragedia Tra Carabinieri e Civili

Un’esplosione devastante ha colpito Castel d’Azzano, nel Veronese, portando a conseguenze tragiche con tre carabinieri deceduti e oltre quindici feriti, tra cui poliziotti e civili.

Un Incidente Fatale durante lo Sgombero

Nelle prime ore del giorno, un casolare rurale è stato ridotto in macerie in seguito a una potente esplosione. I carabinieri stavano eseguendo un’operazione di sgombero coattivo di un immobile occupato abusivamente. Proprio mentre i militari procedevano alla perquisizione, un’esplosione di inaudita potenza ha fatto crollare l’intero edificio a due piani, causando il ferimento e, tragicamente, la morte di diversi operatori.

Interventi di Soccorso e Ricerca Dispersioni

Immediatamente dopo l’esplosione, i vigili del fuoco, insieme a numerosi mezzi del 118, sono accorsi sul luogo. Sono state mobilitate anche unità cinofile per cercare eventuali dispersi tra le macerie. Le operazioni di soccorso, durate ore, sono state complicate dalla gravità della situazione, che ha portato all’isolamento e al sequestro dell’area.

Due Sospetti Fermati

Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno arrestato due individui, un uomo e una donna, già noti alle autorità. Entrambi, rimasti gravemente feriti, sono attualmente ricoverati in ospedale sotto sorveglianza. Le indagini preliminari suggeriscono che la donna potrebbe aver innescato l’esplosione deliberatamente, ma gli inquirenti sono cauti e mantengono il massimo riserbo sulle circostanze.

Inchiesta e Reazioni Istituzionali

A seguito dell’accaduto, la Procura di Verona ha aperto un’inchiesta per strage e attentato contro pubblici ufficiali, affidando le indagini ai carabinieri del comando provinciale e al reparto investigazioni scientifiche (RIS). La notizia ha colpito profondamente non solo l’Arma dei Carabinieri, ma anche l’intera comunità veronese. Il sindaco di Castel d’Azzano ha descritto l’evento come “un atto di follia e disperazione,” esprimendo le proprie condoglianze ai familiari delle vittime. Anche il ministro dell’Interno ha espresso la sua vicinanza.

Rilevazioni Tecniche e Autopsie

Nelle prossime ore, saranno effettuati rilievi tecnici sull’area e autopsie sui deceduti. Gli investigatori stanno esaminando i resti del casolare per scoprire la natura dell’esplosivo utilizzato e verificare se fossero presenti materiali pericolosi o ordigni artigianali.

La comunità e le istituzioni stanno affrontando un momento di grande dolore, mentre si cerca di far luce su un episodio così tragico e inquietante.

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Cane denutrito in box abusivo a Castel Volturno: proprietaria denunciata

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Cane denutrito in box abusivo a Castel Volturno: proprietaria denunciata

Maltrattamento di Animali e Abusivismo Edilizio: Scoperte Shock a Castel Volturno

Un controllo di routine a Castel Volturno ha svelato una situazione allarmante di maltrattamento di animali e abusivismo edilizio. Nella tarda mattinata di oggi, i Carabinieri della Tenenza di Castel Volturno, insieme a veterinari dell’ASL e tecnici comunali, hanno fatto una scoperta agghiacciante: un cane denutrito rinchiuso in un box abusivo in via Luigi Boccherini, situato in una zona residenziale.

La Scoperta Terrificante: Un Cane in Gravi Difficoltà

Durante l’ispezione, le forze dell’ordine hanno trovato tre box per cani realizzati senza alcuna autorizzazione. Queste strutture precarie, fatte di lamiera e assi di legno, mancavano di ventilazione e igiene. In uno di questi recinti, un meticcio con somiglianze a un pitbull era costretto a vivere tra i propri escrementi, privo di acqua e cibo, in condizioni di denutrizione e senza microchip. I veterinari accorsi hanno immediatamente prestato le prime cure all’animale, ordinando il suo trasferimento in una struttura protetta.

Denuncia e Sequestro: La Proprietaria Risponde

La proprietaria dell’immobile, una donna di 35 anni residente a Castel Volturno, è stata denunciata per maltrattamento e abbandono di animali, oltre a lavori edilizi abusivi. L’area, insieme ai manufatti irregolari, è stata posta sotto sequestro penale, e le autorità giudiziarie di Santa Maria Capua Vetere sono state informate.

Un Fenomeno Preoccupante e In Crescita

Quello appena scoperto non è un caso isolato. Nelle ultime settimane, tra Castel Volturno, Mondragone e Villa Literno, i carabinieri e le associazioni animaliste hanno segnalato numerosi episodi di abbandono e maltrattamento di cani, spesso legati a canili improvvisati o allevamenti abusivi. Solo a settembre, i militari hanno sequestrato cinque cuccioli rinchiusi in un capannone fatiscente, mentre a Mondragone un pastore tedesco è stato salvato in fin di vita dopo giorni senza acqua.

La Lottazione per il Benessere Animale Prosegue

Le forze dell’ordine, insieme a veterinari e volontari delle associazioni locali, sono impegnate a monitorare un fenomeno in crescente interconnessione con l’illegalità e il degrado urbano del litorale domizio.

Un Messaggio di Speranza: Le Parole degli Inquirenti

Un ufficiale dei Carabinieri ha dichiarato che il territorio è complesso, con disagi sociali, reati ambientali e una carenza di controlli. Tuttavia, ogni intervento dimostra che la vigilanza è attiva e la sensibilità verso gli animali è in aumento.

Nel frattempo, il cane salvato è stato temporaneamente affidato a un rifugio e, sebbene le sue condizioni siano gravi, i veterinari hanno comunicato che sono stabili. Il meticcio potrebbe essere presto disponibile per l’adozione.

Le Sfide di Castel Volturno: Un Appello agli Animalisti

Castel Volturno continua ad affrontare numerose emergenze sociali e ambientali, tra cui discariche, abusivismo e criminalità, ma la questione del randagismo è lampante. Gli animalisti denunciano la mancanza di un canile comunale adeguato e la necessità di controlli più rigorosi. “Ogni settimana riceviamo segnalazioni di animali maltrattati,” affermano i volontari dell’associazione Zampa Libera Domitia. “È un dramma silenzioso che richiede serietà e risorse.”

Conclusione
La recente scoperta a Castel Volturno sottolinea l’importanza di una maggiore vigilanza e sensibilizzazione per la protezione degli animali. È fondamentale che le autorità e la comunità collaborino per cambiare questa situazione inaccettabile.

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