Cronaca
Emergenza in Campania: 700 medici di famiglia assenti, un milione a rischio

Crisi Sanitaria in Campania: Emergenza Medica alla Vigilia della Stagione Influenzale
La sanità campana sta affrontando una crisi silenziosa con dati preoccupanti, soprattutto in vista della stagione influenzale e del ritorno del Covid-19. Secondo le stime della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), ci sono attualmente 700 medici di famiglia in meno, un deficit che mette a rischio la salute di centinaia di migliaia di cittadini.
La Situazione Attuale: Un Allarme Contagioso
Questo vuoto nella medicina generale si traduce in un grave problema assistenziale: fino a 900.000 persone restano senza una figura di riferimento per le cure primarie. Vincenzo Schiavo, presidente della Fimmg Napoli, ha sottolineato come dietro a questi numeri ci siano persone reali che non possono ricevere la continuità di cure necessaria. “Non stiamo descrivendo semplici statistiche, ma la vitalità di intere comunità,” ha affermato, aggiungendo che senza un’adeguata assistenza sarà difficile svolgere campagne vaccinali efficaci contro l’influenza, il Covid e la polmonite.
Aree Interne: Un Quinto dell’Organico Mancante
Con circa 3.500 studi di medicina generale per oltre 4,9 milioni di cittadini over 14, la Campania si trova in una situazione critica. Le 700 carenze di medici complessivamente rappresentano un quinto dell’organico necessario. Questa mancanza è avvertita in modo particolare nelle aree interne, dove alcuni ambulatori sono stati costretti a chiudere. Di conseguenza, intere comunità rimangono senza accesso alle cure fondamentali, costringendo i pazienti, in particolare i cronici e gli anziani, a ricorrere inappropriatamente ai pronto soccorsi, anche per condizioni banali.
Rischi Imminenti: Collasso Ospedaliero e Vaccinazioni Compromesse
L’arrivo dell’autunno porterà inevitabilmente a un incremento delle affluenze nei pronto soccorsi, come avverte Pina Tommasielli, dirigente regionale della Fimmg Campania. “Senza un medico di famiglia, i pazienti si sentono abbandonati. Con l’aumento di influenza e Covid-19, i pronto soccorso rischiano di essere sopraffatti. Agire ora è cruciale; altrimenti, a novembre potremmo avere tasse insostenibili sul nostro sistema sanitario e tassi di vaccinazione al di sotto della soglia di sicurezza.”
Il valore del presidio sul territorio si traduce in:
- Interruzione della cura per i pazienti cronici.
- Aderenza ridotta ai trattamenti e diagnosi tardive.
- Aumento esponenziale degli accessi impropri ai pronto soccorsi, con la conseguente saturazione delle risorse ospedaliere.
L’Importanza della Medicina Generale: Un Argine Necessario
Secondo i rappresentanti sindacali, la medicina generale funge da “argine” per evitare il collasso del sistema sanitario. Se questo supporto venisse meno, le ripercussioni sull’intero sistema ospedaliero sarebbero disastrose. La richiesta al governo regionale è chiara: è fondamentale pubblicare immediatamente le carenze di personale e stabilire un calendario per i reclutamenti.
Tuttavia, non basta una semplice amministrazione. “Servono misure temporanee per mantenere gli studi aperti e incentivare la professione,” ha aggiunto Schiavo. L’appello finale della Fimmg è di incoraggiare una responsabilità collettiva: con quasi un milione di cittadini privi di medico, la salute dei più fragili è a serio rischio.
In conclusione, secondo Schiavo e Tommasielli, la medicina di famiglia deve tornare a essere la prima linea di difesa per la salute della comunità campana.
Cronaca
Poggioreale: 18 cellulari trovati, SAPPE lancia allerta sicurezza

Sicurezza nelle Carceri della Campania: Nuovo Blitz a Poggioreale
Napoli – Recenti eventi hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza all’interno delle carceri campane. Un’operazione di perquisizione nella casa circondariale di Napoli Poggioreale ha portato al sequestro di 18 smartphone, abilmente occultati in uno dei reparti.
Un Segnale Preoccupante
Raffaele Serra, vicesegretario regionale del SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), ha definito il ritrovamento un’ulteriore dimostrazione della professionalità degli agenti. “Questi uomini e donne operano in condizioni sempre più sfavorevoli, facendo fronte a carenze di personale e sovraffollamento cronico”, ha dichiarato Serra. La situazione diventa ogni giorno più critica, mettendo a repentaglio la sicurezza sia degli operatori che dei detenuti.
Riferimenti Statistici Allarmanti
Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha evidenziato che tra il 2022 e il 2024 sono stati sequestrati oltre 4.900 cellulari nei penitenziari di tutta Italia. “Questi dati devono far riflettere. Non possiamo accettare che situazioni simili diventino routine”, ha sottolineato Capece, richiamando l’attenzione sul pericolo rappresentato da tali episodi per la sicurezza pubblica e la comunità.
Richieste di Interventi Urgenti
Di fronte a questo scenario allarmante, il sindacato ha esortato il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e il Ministero della Giustizia ad adottare misure immediate per fermare il traffico illecito di telefonini e sostanze proibite. Le richieste includono installazioni di schermature anti-telecomunicazioni e sistemi per bloccare i sorvoli di droni.
Emergenza Umana e Organizzativa
Secondo i rappresentanti sindacali, l’emergenza non è solo tecnologica ma anche umana, evidenziando la necessità di un incremento di personale. “Gli agenti svolgono il loro lavoro con un impegno straordinario, ma senza le risorse necessarie, il sistema è a rischio collasso”, ha messo in evidenza Serra.
Poggioreale: Un Caso Simbolico
Poggioreale rappresenta un emblematico esempio della crisi del sistema penitenziario italiano, con una popolazione detenuta che supera frequentemente la capacità massima. I cellulari nelle celle non solo compromettono la sicurezza, ma facilitano anche la gestione di traffici illeciti e la pianificazione di atti violenti. I frequenti sequestri dimostrano che il problema persiste, aggravato da una carenza di tecnologia e da strutture obsolete.
Una Questione di Interesse Nazionale
Il caso di Poggioreale si inserisce in un contesto più ampio di emergenze registrate in tutto il Paese. I dati del SAPPE rivelano un incremento nella cattura di cellulari nelle carceri italiane nel 2025, segnale di reti di traffico sempre più complesse. Per fronteggiare questa situazione, il sindacato chiede azioni che vadano oltre la repressione: si rendono necessari investimenti in tecnologia e formazione, nonché una riforma sistemica del settore penitenziario che ponga al primo posto la sicurezza e la dignità del lavoro degli agenti.
Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 14:48 – A. Carlino
Cronaca
Donna di 53 anni si lancia dal palazzo dei loculi ad Avellino

Tragedia al Cimitero Comunale di Avellino: Una Donna di 53 Anni Perde la Vita
Nella mattinata di oggi, il cimitero comunale di Avellino è stato teatro di un drammatico evento che ha portato alla morte di una donna di 53 anni. L’incidente è avvenuto poco dopo le dieci, quando la vittima si è lanciata dal quarto piano di un edificio che ospita i loculi, accaduto sotto gli occhi increduli di alcuni operai presenti.
Ricostruzione dei Fatti
Stando a quanto emerso dalle indagini iniziali, la donna, la cui identità non è stata ancora rivelata, avrebbe sfruttato uno sgabello trovato nelle vicinanze per affacciarsi alla finestra del palazzo. Questo segnalerebbe un gesto premeditato. Il corpo della vittima è caduto per oltre dieci metri, impattando brutalmente su alcune tombe sottostanti. Purtroppo, le ferite riportate le sono state fatali: i tentativi di soccorso da parte degli operatori del 118 si sono rivelati vani.
Testimonianze e Reazioni
Il personale del cimitero, colpito dall’accaduto, ha ascoltato il tonfo e le urla di terrore degli operai che hanno assistito alla scena. Uno di loro ha dichiarato: «Abbiamo sentito un tonfo, poi le urla. Ci siamo precipitati, ma non c’era più nulla da fare». La situazione ha lasciato tutti sconvolti, dato il contesto solenne del cimitero, solitamente associato al silenzio e al rispetto.
Indagini in Corso
Subito dopo l’incidente, gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale sono giunti sul posto per effettuare i rilievi del caso. Le prime valutazioni degli investigatori indicano che si tratta molto probabilmente di un gesto volontario, poiché non sono stati rinvenuti segni di colluttazione o indicativi di un potenziale coinvolgimento di terze persone.
Il corpo della donna è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale “Moscati” di Avellino, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.
Impatto sulla Comunità
Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità avellinese. Nonostante il cimitero sia un luogo legato al dolore e alla memoria, eventi simili complicano ulteriormente l’atmosfera di raccoglimento che lo caratterizza. La città sta ora facendo i conti con una realtà dolorosa, invitando a riflessioni più ampie sul tema della salute mentale e del sostegno a chi si trova in situazioni difficili.
L’incidente rappresenta un tragico monito sull’importanza di prestare attenzione al benessere psicologico delle persone, affinché simili eventi non si ripetano in futuro.
Cronaca
Lepanto: Il ruolo cruciale delle galee napoletane nella battaglia

La Battaglia di Lepanto: Ruolo Cruciale delle Galee Napoletane nel 1571
Il 7 ottobre 1571 segna una data fondamentale nella storia navale europea: la battaglia di Lepanto. Questo evento epocale ebbe luogo nel Golfo di Corinto e vide contrapporsi la flotta imponente dell’Impero Ottomano e la coalizione cristiana riunita sotto l’egida della Lega Santa, che comprendeva Spagna, Stato Pontificio, Venezia e vari stati italiani. Il conflitto non riguardava solo la supremazia marittima, ma anche il futuro del Mediterraneo, all’epoca crocevia di commercio e potere. Tra le protagoniste della flotta cristiana, le galee napoletane si distinsero per la loro abilità e capacità strategiche, contribuendo in modo decisivo alla vittoria della Lega Santa.
La Flotta della Lega Santa: Un Apparato Militare Imponente
La Lega Santa si presentò con una flotta che rappresentava il culmine delle tecnologie navali del XVI secolo. Con un totale di 206 galee e 6 galeazze, la flotta era divisa in tre ali principali: il centro, sotto il comando di Don Giovanni d’Austria, la sinistra guidata da Marcantonio Colonna e la destra retta da Gianandrea Doria. Le galee provenivano da vari stati, ognuna con un ruolo strategico specifico, creando un apparato complesso e coordinato.
Le 23 galee napoletane, assegnate tra riserva e corno sinistro, giocaron un ruolo cruciale nell’affrontare le fasi più critiche della battaglia. La loro manovrabilità e potenza di fuoco furono determinanti per mantenere la linea di formazione e resistere agli assalti delle navi ottomane. L’abilità dei marinai napoletani, frutto di anni di navigazione nel Mediterraneo, si rivelò fondamentale per la riuscita delle manovre durante lo scontro.
Il Ruolo Strategico delle Galee Napoletane
Le galee napoletane non furono semplici unità di supporto; si comportarono da protagoniste nel corso della battaglia di Lepanto. Queste imbarcazioni, con un mix vincente di velocità e potenza di fuoco, si rivelarono essenziali per sfondare le linee nemiche e proteggere le ali della flotta cristiana.
Sotto il comando di ufficiali esperti, tra cui Martino Pirola e Orazio Minutolo, le galee napoletane furono coinvolte in azioni decisive. La galea “Sagittaria”, ad esempio, si distinse per la sua velocità e la capacità di colpire in punti vulnerabili le navi ottomane, creando varchi nella formazione nemica. Un episodio memorabile fu il sacrificio di Davide Imperiale, il quale salvò un’unità alleata dimostrando un coraggio straordinario, evidenziando così il valore strategico delle galee napoletane.
Un Eredità Duratura: L’Impatto delle Galee Napoletane
Il contributo delle galee napoletane alla battaglia di Lepanto ha avuto conseguenze storiche significative per la marina europea. La loro performance ha sottolineato l’importanza di una flotta ben addestrata, influenzando le pratiche e le tecniche navali negli anni a venire.
Il successo ottenuto nella battaglia portò alla creazione di un nuovo arsenale per galere a Napoli nel 1577, simbolo del rinnovato impegno della città nel mantenere la sicurezza del Mediterraneo. Questa struttura non solo migliorò la capacità di costruzione e manutenzione delle galee, ma consolidò anche Napoli come uno stendardo della flotta cristiana.
L’eroismo degli equipaggi napoletani rimase un modello per le generazioni future di marinai, e il loro contributo alla battaglia di Lepanto è oggi un simbolo di coraggio, dedizione e competenza marittima. In conclusione, la qualità delle galee e delle loro equipaggi, unita alla loro straordinaria preparazione, dimostra che in battaglia la superiorità non risiede solo nel numero ma anche nell’efficacia delle unità.
Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 13:40 – Matteo Setaro