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Cronaca

Demolita casa abusiva a Sant’Antonio Abate in zona vincolata

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Demolita casa abusiva a Sant’Antonio Abate in zona vincolata

Sant’Antonio Abate: Demolizione di una Casa Abusiva nel Cuore dell’Area Vesuviana

Sant’Antonio Abate sta intensificando la sua battaglia contro l’abusivismo edilizio nel contesto dell’area vesuviana. Recentemente, in conformità con un ordine di demolizione del Tribunale di Torre Annunziata, un’abitazione realizzata illegalmente è stata abbattuta al fine di ripristinare la legalità e tutelare l’ambiente.

L’Intervento della Giustizia

La demolizione ha interessato un manufatto composto da una platea in cemento armato e una struttura in muratura di circa 110 metri quadrati. Questa costruzione, dotata di intelaiatura metallica, copertura in lamiere coibentate e impianti elettrici, era stata eretta in una zona dove non era consentito edificare. Il sito in questione è infatti catalogato come “area agricola di particolare rilevanza paesaggistica e ambientale”, sottoposta a rigidi vincoli paesaggistici e sismici.

Un Segnale di Legalità

La Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha messo la lotta contro l’abusivismo al centro delle proprie priorità, ha affermato che questo intervento rappresenta un importante passo avanti sia nella repressione delle violazioni che nella prevenzione di future costruzioni abusive. Questo provvedimento, infatti, non solo è un’azione di legalità ma mira anche a scoraggiare ulteriormente la commissione di reati edilizi.

Finalmente una Sentenza Eseguita

Questa demolizione, che risponde a una sentenza di condanna emessa nel 2010, ha visto il proprietario dell’immobile svolgere un’autodemolizione, evitando costi diretti per il Comune. Questo caso è emblematico di un lungo processo burocratico che ha finalmente portato a un risultato tangibile, per quanto tardivo.

Impegno Costante per il Territorio

Fonti dalla Procura hanno sottolineato che l’obiettivo è quello di rendere effettiva la risposta giudiziaria per chi deturpa il territorio. Le demolizioni sono considerate strumenti cruciali per restituire legalità e bellezza a un’area spesso minacciata da abusivismo e speculazione. Negli ultimi tempi, infatti, le esecuzioni di ordini di abbattimento sono aumentate anche tramite autodemolizione, un processo che alleggerisce i costi per la comunità e velocizza il ripristino degli spazi.

Conclusioni e Prospettive Future

L’impegno di Sant’Antonio Abate contro l’abusivismo edilizio si fa sempre più forte, in un’area vulnerabile dove la presenza di costruzioni illegali ha messo a rischio il paesaggio e l’ambiente. La recente demolizione rappresenta un segnale di speranza e un invito a mantenere alta la guardia contro violazioni future, affinché il territorio possa recuperare la sua identità e bellezza originale.

Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 14:48 – Vincenzo Scarpa

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Cronaca

Cripte segrete di Napoli: un viaggio tra storia e mistero

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Cripte segrete di Napoli: un viaggio tra storia e mistero

Esplorando le Cripte Segrete di Napoli: Storia e Mistero

Napoli, una città che affascina e incanta, è da secoli custode di una storia ricca di leggende e tradizioni peculiari. In questo affascinante contesto, emergono luoghi misteriosi e suggestivi: le cripte segrete. Questi spazi sotterranei, spesso inaccessibili al grande pubblico, raccontano storie millenarie di fede, potere e riti antichi. Scopriamo insieme alcune delle cripte più affascinanti della città, in un viaggio che sembra riportarci indietro nel tempo.

Cripta di San Gennaro: Un Simbolo di Devozione

Situata all’interno del Duomo di Napoli, la Cripta di San Gennaro è uno dei luoghi più simbolici e ricchi di spiritualità della città. Nota anche come Cappella del Succorpo, questa cappella fu creata dal cardinale Oliviero Carafa nel 1497 per custodire le reliquie del santo patrono di Napoli, trasferite da Montevergine. Completata nel 1506, la cappella si distingue per la sua straordinaria arte rinascimentale. Il pavimento in maiolica policroma e le eleganti colonne in cipollino dividono l’interno in tre navate. Al centro, l’altare ospita l’urna con le reliquie di San Gennaro, avvolta in una sacralità che suscita profonda emozione nei visitatori.

Cripta di San Domenico Maggiore: Arte e Storia

Una delle cripte più affascinanti nel cuore del centro storico di Napoli è la Cripta di San Domenico Maggiore. Originariamente concepita per le sepolture dei frati domenicani, oggi rappresenta un tesoro storico-artistico. Le colonne eleganti e gli affreschi di pregevole fattura raccontano l’importanza delle famiglie nobili sepolte qui, tra cui la famiglia Carafa di Roccella. Le loro tombe, realizzate in marmo bianco, adornano le pareti, creando un’atmosfera di grande reverenza.

Inoltre, la cripta ospita opere d’arte significative, come un tondo marmoreo attribuito alla bottega di Giuseppe Sanmartino, che rappresenta la Vergine con il Bambino e le anime del Purgatorio. Datato intorno al 1783, questo capolavoro è uno dei punti focali della cripta, esemplificando l’alto livello artistico dell’epoca.

Crypta Neapolitana: Un Viaggio nel Tempo

La Crypta Neapolitana è un sorprendente tunnel sotterraneo risalente al I secolo a.C., progettato per collegare Neapolis e Puteoli. Lungo circa 700 metri, questo passage fu scavato dall’ingegnere Lucio Cocceio Aucto per volere di Marco Vipsanio Agrippa, generale dell’imperatore Augusto. La sua costruzione rappresenta un notevole esempio di ingegneria romana, permettendo il passaggio delle truppe romane attraverso il Monte Grillo, evitando percorsi più complessi.

Oltre alla sua funzionalità, la Crypta Neapolitana ha un’importanza storica di rilievo, testimoniando i legami tra Neapolis e Puteoli e il loro ruolo nell’impero romano. Con il passare dei secoli, questo luogo affascinante ha attratto studiosi e archeologi, contribuendo a rivelare i suoi molteplici misteri e a valorizzare il patrimonio storico e culturale della città.

Napoli continua a affascinare con il suo patrimonio nascosto, un invito a esplorare le sue cripte segrete e scoprire storie di fede, arte e ingegneria che convivono nel suo sottosuolo.

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Napoli: studenti occupano liceo per Gaza, la preside chiude.

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Napoli: studenti occupano liceo per Gaza, la preside chiude.

Chiusura del Liceo Mercalli di Napoli: Un Caso Controverso di Libertà di Espressione

Oggi, il liceo scientifico Giuseppe Mercalli di Napoli ha sospeso tutte le sue attività, lasciando gli studenti senza accesso alle lezioni. La decisione, presa dalla preside Daniela Paparella, è stata motivata per ragioni di sicurezza e mantenimento dell’ordine pubblico, lasciando così il campus in uno stato di serrata.

Motivazioni della Chiusura

La chiusura dell’istituto è stata decisa in seguito all’intenzione di un gruppo di studenti di occupare pacificamente la scuola in segno di solidarietà per il popolo palestinese. Questi ragazzi volevano seguire l’esempio di altri istituti nella stessa città. Tuttavia, la dirigente ha scelto di anticipare i fatti, affermando che “questa istituzione scolastica non aprirà i battenti fino a nuovo avviso”, indicando che diverse persone estranee alla comunità scolastica erano giunte con l’intento di occupare la struttura.

La Reazione degli Studenti

Stando alla comunicazione ufficiale, le persone esterne sarebbero state accusate di avere atteggiamenti “minacciosi”, configurandosi come un possibile rischio per la sicurezza di studenti e personale. Gli studenti, però, non ci stanno. “I soggetti estranei sono due ex studenti”, hanno affermato, “che hanno voluto unirsi alla nostra iniziativa in supporto a Gaza. Niente di minaccioso, anzi, avevamo garantito un’occupazione pacifica e persino offerto di risarcire eventuali danni.”

Tentativo di Mediazione

Prima dell’apertura delle porte, la preside avrebbe proposto una mediazione, suggerendo di trasformare l’occupazione in un’assemblea aperta, ma il dialogo si è interrotto senza raggiungere un accordo. “Ieri ci hanno chiesto di rimuovere lo striscione di solidarietà a Gaza appeso fuori dalla scuola”, hanno riferito gli studenti. “Oggi ci troviamo di fronte ai cancelli chiusi, negando il nostro diritto all’istruzione.”

Implicazioni nel Dibattito Pubblico

La chiusura del Mercalli ha riacceso il dibattito su libertà di espressione e ordine pubblico nelle scuole, un tema sensibile a Napoli e oltre. Gli studenti sostengono che questo episodio rappresenta un’ingiustizia e hanno proclamato che non fermeranno la loro mobilitazione: “Continueremo a far sentire la nostra voce”.


L’argomento solleva importanti questioni su come le istituzioni educative gestiscano il diritto degli studenti di esprimere il proprio punto di vista, specialmente in contesti di impegno sociale e politico. La situazione sarà sicuramente monitorata con attenzione nei prossimi giorni.

Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 14:10 – Vincenzo Scarpa

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Cronaca

Napoli, assolto in appello il boss Colombo: cadono le accuse

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Napoli, assolto in appello il boss Colombo: cadono le accuse

Giovanni Colombo: Cambio di rotta in Corte d’Appello

La Corte d’appello ha riconsiderato il caso di Giovanni Colombo, un uomo di 58 anni accusato di essere un boss della criminalità organizzata a Montesarchio. Questa recente decisione segna un’importante svolta nel suo percorso giudiziario.

Assoluzione dalle Accuse

Colombo era già noto alle autorità per il suo coinvolgimento nel controverso processo “Higado”, relativo al traffico di droga tra Spagna, Italia e Marocco. Con la sentenza emessa dai giudici di Napoli, è stato completamente scagionato dalle accuse di porto abusivo di armi e di guida con patente revocata.

Le Tesi Difensive

La difesa, rappresentata dall’avvocato Vittorio Fucci, ha saputo dimostrare l’inconsistenza delle accuse portate in primo grado dal Tribunale di Benevento. Durante un controllo stradale, Colombo era stato trovato in possesso di un’arma e alla guida di un veicolo nonostante fosse soggetto a un provvedimento di revoca della patente.

Conseguenze della Sentenza

Inizialmente condannato in primo grado, Colombo ha visto le sue accuse cadere grazie ai nuovi argomenti presentati dalla difesa. Questo verdetto rappresenta un ulteriore passo verso la completa riabilitazione dell’uomo, che era già tornato in libertà dopo aver scontato una pena minoritaria a Secondigliano per un reato meno grave rispetto a quanto richiesto dalla DDA.

Riflessioni Finali

La sentenza della Corte d’Appello di Napoli segna un momento cruciale nella vita di Giovanni Colombo. Oltre a liberarlo da nuove accuse, offre un riflesso sui meccanismi della giustizia e del sistema penale italiano, evidenziando l’importanza di una difesa efficace e la necessità di una rigorosa valutazione delle prove presentate in aula.

Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2025 – 13:34 – Vincenzo Scarpa

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