Cronaca
De Bruyne ko, allarme fisioterapisti: “Troppo calcio, corpi a rischio”
#InfortunioDiDeBruyne, il calcio moderno sfida i limiti del corpo umano
L’infortunio di Kevin De Bruyne, il centrocampista del Napoli, è solo l’ultimo caso di una lunga serie di lesioni muscolari che stanno affliggendo il mondo del calcio. La lesione di alto grado, classificata come una vera e propria frattura, lo terrà fuori dal campo per almeno tre mesi. Secondo Riccardo Torquati, presidente della Federazione Italiana Fisioterapisti dello Sport, “_In medicina sportiva_ queste lesioni vengono ormai considerate vere e proprie fratture. Si ricorre sempre più spesso alla chirurgia per suturare il muscolo e permettere una guarigione più stabile e rapida”.
Il caso di De Bruyne non è isolato, come dimostra l’infortunio di Mkhitaryan durante la partita Napoli-Inter. Il trend è ormai evidente: il calcio moderno spinge i corpi oltre il limite. “_Si gioca troppo_ – ha spiegato Torquati – _due partite a settimana significano stress continui su tessuti che non hanno il tempo di rigenerarsi_”. I fisioterapisti svolgono un ruolo cruciale in questo contesto, poiché un intervento tempestivo può cambiare tutto. “_Un intervento tempestivo può cambiare tutto. Applicare subito un bendaggio compressivo, direttamente in campo, permette ai lembi del muscolo lesionato di avvicinarsi e avviare il processo di autoriparazione_”.
Il calcio moderno sembra aver dimenticato che i giocatori sono esseri umani, non macchine. La pressione per ottenere risultati immediati e la densità del calendario delle partite stanno facendo pagare un prezzo troppo alto ai giocatori. La riabilitazione di De Bruyne sarà lunga e difficile, ma è importante che il club azzurro e lo staff medico lavorino insieme per evitare recidive e riportare il giocatore in campo nelle migliori condizioni possibili. Il futuro del calcio dipende dalla capacità di trovare un equilibrio tra la competitività e la salute dei giocatori. _”Si gioca troppo”_ è un segnale d’allarme che non può essere ignorato.
