Cronaca
Cupola narcotraffico decapitata: il boss della droga smascherato
#Narcotraffico, smantellata la cupola dei broker della droga: il boss smascherato dai cambi di cognome #Giustizia #Campania
La recente operazione condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli ha portato alla luce un’impressionante rete di narcotrafficanti che gestivano un lucroso asse della droga tra la Campania e la Spagna. Al centro dell’indagine, che ha coinvolto sedici indagati, spicca la figura di Mario Cardillo, ritenuto il capo indiscusso del sodalizio criminale. Ma cosa ha realmente reso possibile la sua caduta?
Il “_trucco del ‘Capo’” sui voli per Malaga_ si è rivelato un’astuzia non sufficiente a sfuggire alle maglie serrate dell’indagine. Cardillo aveva l’abitudine di variare il proprio cognome anagrafico per l’acquisto dei biglietti aerei, utilizzando “_da ‘Ciardillo’ a ‘Curdillo’ e infine ‘Cardullo’_”. Una mossa che, sebbene ingegnosa, non ha saputo tener testa alla determinazione degli investigatori.
La logistica del crimine, gestita attraverso una società con sede a Giugliano in Campania, si fondava su un prestanome che riceveva un “_compenso_” di 200 euro al mese. Antonio Mallardo e il cittadino brasiliano Dreyck Gusmao de Azevedo, entrambi stretti collaboratori di Cardillo, gestivano operativamente questa copertura. Il metodo di occultamento della cocaina, spedita dalla Spagna e nascosta all’interno di cassettiere per scrivanie d’ufficio, era tanto ingegnoso quanto audace. Queste cassettiere, una volta giunte a destinazione e svuotate del loro contenuto illecito, venivano successivamente rivendute come usate su un gruppo Facebook, mescolando così il traffico di droga con il commercio online di mobilia di seconda mano.
Il GIP di Napoli ha disposto la custodia cautelare in carcere per il capo Cardillo, insieme ad altri quattro individui coinvolti nell’organizzazione. Quest’operazione segna un colpo significativo alle rotte internazionali della droga gestite dalla malavita campana, in particolare nella zona di Giugliano. La determinazione degli investigatori e la collaborazione con la Procura di Napoli hanno reso possibile lo smantellamento di questa pericolosa rete, offrendo una nuova speranza per la sicurezza e la giustizia nella regione.
