Cronaca
Carabiniere avverte sindaco: indagini sulla Camorra a Santa Maria a Vico
Nel Casertano, a Santa Maria a Vico, un intreccio di camorra, politica e informatori sta scuotendo le istituzioni locali. Un carabiniere in servizio nella locale stazione è finito nel registro degli indagati per rivelazione di segreti d’ufficio, a causa della sua presunta connessione con un sistema di scambio elettorale politico-mafioso. Al centro dell’inchiesta c’è il presunto accordo tra esponenti della criminalità organizzata e figure politiche, che ha già portato all’arresto del sindaco Andrea Pirozzi e della sua vice, Veronica Biondo.
Il carabiniere Adolfo Molaro avrebbe avvertito il sindaco Andrea Pirozzi dell’esistenza di indagini legate alla compravendita di voti, che coinvolgevano la stessa Biondo e Domenico Nuzzo, ritenuto vicino al clan Massaro. Secondo quanto ricostruito dalla DDA, Molaro avrebbe inoltre informato Nuzzo dell’esistenza di esposti che segnalavano contatti e patti elettorali tra il gruppo politico di Pirozzi e figure legate al clan. Questo intreccio di interessi e relazioni sta gettando ombre pesanti sul rapporto tra istituzioni e criminalità organizzata nella regione.
L’inchiesta sta scuotendo profondamente la politica casertana, sollevando questioni sulla trasparenza e l’integrità delle istituzioni locali. Il caso di Santa Maria a Vico sembra confermare la triste realtà che, in alcuni territori, il voto può essere considerato una moneta di scambio, soggetta a influenze e condizionamenti di vario genere. La vicenda è ancora in corso e attende ulteriori sviluppi, ma già ora è chiaro che la magistratura sta facendo luce su un sistema di relazioni pericolose e illecite che minaccia la credibilità delle istituzioni.
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