Cronaca
Calcio minore, maxi blitz a Reggio Calabria
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Nel calcio minore, le scommesse illegali hanno creato un vero e proprio sistema di corruzione. La rete criminale smantellata dai carabinieri di Reggio Calabria e dalla Guardia di Finanza è solo la punta dell’iceberg di un problema che minaccia l’integrità dello sport. “_Una rete criminale legata alle scommesse sul calcio minore è stata smantellata_” e questo è solo l’inizio di una lunga battaglia contro la corruzione nello sport.
Le indagini hanno rivelato che un arbitro di Reggio Calabria, già sospeso per irregolarità precedenti, era il mastermind dietro il sistema di corruzione. “_Orchestrava un sistema per pilotare i risultati di diverse partite di Serie C, Primavera e Primavera 2_”. L’arbitro utilizzava metodi illeciti come rigori inesistenti, espulsioni ingiustificate e favoritismi per garantire i risultati desiderati.
Ma l’arbitro non agiva da solo. Era supportato da altri arbitri corrotti e soci dell’associazione che fornivano supporto morale e finanziario. Due imprenditori toscani, padre e figlio, erano i finanziatori principali dell’operazione, utilizzando la loro agenzia di scommesse per piazzare puntate rilevanti anche tramite piattaforme estere non autorizzate.
Il gip ha concluso che le condotte degli indagati “_avevano un impatto diretto e determinante sull’esito delle partite, compromettendo l’integrità delle competizioni sportive e generando guadagni illeciti significativi_”. Questo caso dimostra quanto sia esteso il fenomeno delle frodi sportive nel calcio minore e l’importanza dell’attenzione delle autorità nell’individuare meccanismi di corruzione sofisticati e transnazionali.
La lotta contro la corruzione nello sport è una battaglia lunga e difficile, ma è essenziale per proteggere l’integrità del calcio e degli altri sport. “_Le indagini, coordinate dalla Procura reggina e iniziate nel gennaio 2024, sono partite da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativa a flussi anomali di scommesse su una partita della categoria Primavera_”. Questo caso è un esempio di come la collaborazione tra le autorità possa portare a risultati concreti nella lotta contro la corruzione.
In conclusione, il calcio minore non è immune dalla corruzione e dalle scommesse illegali. La rete criminale smantellata a Reggio Calabria è solo un esempio di quanto sia esteso il problema. È essenziale che le autorità continuino a lavorare insieme per individuare e contrastare i meccanismi di corruzione e proteggere l’integrità dello sport.
