Cronaca
Blitz al carcere di Salerno, stupefacenti trovati grazie a cane

Blitz nella Casa Circondariale di Salerno: scoperta di droga grazie al cane antidroga Spike
Ieri pomeriggio, durante controlli straordinari nella Casa Circondariale di Salerno, è stata scoperta una quantità di droga grazie all’intervento del cane antidroga Spike, appartenente al Distaccamento Cinofili di Avellino. Una giovane donna, che stava tentando di introdurre sostanze stupefacenti nell’istituto, è stata individuata grazie all’infallibile fiuto di Spike. Dopo una perquisizione, gli agenti di Polizia Penitenziaria hanno trovato circa 50 grammi di hashish occultati nelle parti intime della donna.
Il ruolo dei cani antidroga
Il successo dell’operazione è dovuto in gran parte all’efficacia del servizio cinofilo, che ha messo in luce la professionalità della Polizia Penitenziaria. Il cane Spike, in particolare, ha dimostrato la sua importanza nel contrasto ai traffici illeciti dietro le sbarre. Un altro cane, Tyson, ha contribuito a scoprire un ulteriore quantitativo di droga nella stessa operazione.
Le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria
Nonostante il successo dell’operazione, i rappresentanti sindacali hanno voluto riportare l’attenzione sulle condizioni di lavoro critiche nella struttura campana. Il cronico sovraffollamento e il deficit di organico, pari a ben 70 unità, rappresentano una sfida significativa per gli agenti di Polizia Penitenziaria. Nonostante queste difficoltà, il grande impegno degli agenti ha permesso di mantenere l’ordine e la sicurezza interna.
Il contrasto ai traffici illeciti
L’episodio odierno ribadisce l’importanza del presidio di legalità garantito dalla Polizia Penitenziaria, sempre in prima linea nel contrasto ai traffici illeciti dietro le sbarre. La scoperta di circa 100 grammi di hashish destinati presumibilmente ai detenuti è un esempio concreto dell’efficacia dell’operazione. La Polizia Penitenziaria è un corpo serio e professionale dello Stato, in grado di fronteggiare i continui tentativi di introduzione di droga all’interno delle carceri.
Cronaca
Castel Volturno: allevamento abusivo di cani in condizioni di degrado

Scoperta di un allevamento abusivo di cani a Castel Volturno
A Castel Volturno è stato scoperto un allevamento abusivo di cani in condizioni igienico-sanitarie critiche e degradanti. La struttura, situata in località Ischitella, è stata segnalata alle autorità competenti dopo che un cittadino ha documentato la terribile situazione e ha presentato una denuncia. L’allevamento ospita da 5 a 7 cani di varie razze, rinchiusi in tre box in calcestruzzo costruiti illegalmente, senza alcuna autorizzazione.
L’orrore nei dettagli
L’area è caratterizzata da un fetore insopportabile, reso “irrespirabile” dalla presenza di carcasse di cani in decomposizione, montagne di deiezioni, e un’infestazione di mosche, zanzare, scarafaggi e ratti. Le foto e i video allegati alla denuncia mostrano non solo il degrado ambientale, ma anche almeno un cane con evidenti e gravi problemi cutanei, segno tangibile di negligenza e sofferenza.
La denuncia: rischio sanitario e sfruttamento
La segnalazione mette in luce due gravissime illeciti: abuso edilizio, dovuto alla costruzione illegale di strutture fisse destinate all’allevamento, e maltrattamento animale e pericolo per la salute pubblica, a causa della detenzione in condizioni di estremo degrado. Questa situazione costituisce un serio pericolo, soprattutto per i residenti più vulnerabili.
La politica interviene: Borrelli (AVS) chiede giustizia
Il deputato Francesco Emorio Borrelli ha definito la struttura una delle tante “fattorie degli orrori” che sorgono nel territorio e ha chiesto giustizia per i cani maltrattati. “Le leggi ci sono”, ha dichiarato, “ma se non c’è un controllo serrato e una sanzione esemplare, la ‘fattoria degli orrori’ è sempre dietro l’angolo”. Le autorità competenti sono ora chiamate a un intervento urgente per verificare la situazione, accertare ogni responsabilità, sequestrare le strutture e salvare i cani ancora rinchiusi.
Conclusioni
La scoperta di questo allevamento abusivo di cani a Castel Volturno è un’esempio paradigmatico della necessità di un controllo più serrato e di una maggiore attenzione verso il benessere degli animali. La città attende risposte concrete e concrete azioni dalle autorità competenti per porre fine a questo scandalo e garantire la salvaguardia dei cani e della salute pubblica. È fondamentale che la politica e le istituzioni si attivino per prevenire situazioni del genere e tutelare i diritti degli animali.
Cronaca
Ricorso di Manfredi respinto, Macciardi confermato

Il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza che respinge il ricorso presentato dal sindaco Gaetano Manfredi contro la nomina di Fulvio Adamo Macciardi a soprintendente del Teatro di San Carlo. Questa decisione rappresenta un passaggio importante nella gestione del teatro e segna la fine di una disputa sulla legittimità della procedura di nomina.
La Sentenza del Tribunale
Il ricorso presentato da Manfredi, in qualità di presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, contestava la nomina di Macciardi sul piano procedurale, sostenendo che la decisione del ministro della Cultura, Alessio Giuli, non era stata adottata secondo le procedure corrette. Tuttavia, la sentenza emessa dal giudice Marco Pugliese della VII sezione fallimentare ha stabilito che la modalità con cui la nomina è stata decisa non inficiava la validità della deliberazione.
Implicazioni della Decisione
La sentenza ha ritenuto legittima la decisione assunta dal Consiglio di indirizzo del teatro lo scorso 26 agosto, quando i tre componenti presenti avevano riproposto la nomina di Macciardi pur non essendo formalmente prevista all’ordine del giorno. Questo via libera definitivo all’insediamento di Macciardi alla guida del massimo teatro cittadino potrebbe avere significative implicazioni per il futuro del Teatro di San Carlo e per la cultura a Napoli.
Reazioni e Prospettive
Il respingimento del ricorso rappresenta un importante passaggio per la stabilizzazione della gestione del teatro e potrebbe influenzare le prospettive future per la programmazione e la gestione delle attività culturali nella città. La nomina di Macciardi è stata al centro di un dibattito sulla gestione dei teatri e sulla trasparenza delle procedure di nomine, e questo esito potrebbe avere un impatto più ampio sul settore culturale.
Fonte
Cronaca
Paupisi, funerali congiunti per Elisa e Cosimo, lutto cittadino

La strage di Paupisi: una tragedia che scuote l’Italia
La prossima settimana, la comunità di Paupisi sarà unita nel dolore per celebrare i funerali di Elisa Polcino e del piccolo Cosimo Ocone, vittime della strage familiare che ha scosso il Sannio e l’intero Paese. La decisione di un rito congiunto è stata presa dal figlio maggiore di Elisa, Mario, insieme agli altri familiari, dopo l’esecuzione delle autopsie. Il sindaco Salvatore Coletta ha proclamato il lutto cittadino, affinché tutta la comunità possa stringersi intorno al dolore dei superstiti.
La vicenda giudiziaria
Nel carcere di Campobasso si è svolta l’udienza di convalida del fermo per Salvatore Ocone, 58 anni, accusato di aver ucciso la moglie e il figlio e di aver lasciato in fin di vita l’altra figlia. Di fronte al gip Silvia Lubrano, Ocone si è avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura ha chiesto la conferma della detenzione in carcere, mentre la decisione del giudice è attesa nelle prossime ore.
La difesa di Ocone
Il difensore Giovanni Santoro ha descritto un uomo incapace di rendersi conto della tragedia compiuta. Secondo il legale, Ocone soffrirebbe di vuoti di memoria e di una patologia psichiatrica preesistente, che potrebbe aver influito sulla sua capacità di intendere e di volere al momento della strage. Per questo la difesa ha chiesto approfonditi accertamenti sulla condizione mentale dell’uomo.
Una comunità ferita
La vicenda ha suscitato enorme commozione non solo a Paupisi ma in tutto il Paese, riportando in primo piano il tema della violenza familiare e dei femminicidi che troppo spesso si consumano tra le mura domestiche. La strage del Sannio si innesta in un quadro nazionale drammatico: nel 2024 oltre 100 donne sono state uccise, molte per mano del partner o di un familiare. A Paupisi, la comunità si prepara a stringersi attorno a Mario, il figlio sopravvissuto, e alla giovane sorellina che sta lottando per la vita. I funerali congiunti di Elisa e Cosimo diventeranno così non solo un momento di dolore privato, ma un rito collettivo di memoria e denuncia contro la violenza domestica.