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Cronaca

Blitz a Salicelle: arrestato 21enne con hashish

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Blitz a Salicelle: arrestato 21enne con hashish

Il quartiere Salicelle di Afragola è stato teatro di controlli serrati da parte della Polizia di Stato, nell’ambito di un’operazione volta a contrastare il traffico e il consumo di droga nell’area. Nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato di Afragola hanno arrestato un 21enne di Acerra, già noto alle forze dell’ordine, e denunciato tre donne per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Operazione Antidroga

L’operazione ha portato al sequestro di un panetto di hashish del peso di 97 grammi e alla scoperta di un involucro di hashish e di una somma di 10.513 euro in contanti in un’abitazione del rione. Le tre donne, di 31, 25 e 23 anni, sono state denunciate a piede libero per detenzione di droga e per la presunta attività di supporto logistico allo spaccio nella zona.

Contesto dell’Operazione

Il rione Salicelle è da tempo sotto osservazione per la presenza di gruppi dediti al piccolo e medio traffico di hashish e cocaina. Le forze dell’ordine stanno presidiando con pattuglie e controlli a tappeto le zone più esposte, anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga. La Polizia di Stato, attraverso una strategia di presenza costante sul territorio, punta a smantellare le basi operative di un sistema di spaccio che sfrutta i quartieri popolari come centri di smistamento verso la provincia e l’area metropolitana di Napoli.

Risultati dell’Operazione

Negli ultimi mesi, numerosi blitz e perquisizioni hanno portato al sequestro di consistenti quantitativi di droga e denaro contante, segno di un mercato fiorente ma fortemente contrastato. L’operazione rientra nei servizi straordinari disposti dalla Questura di Napoli e intensificati nelle ultime settimane nell’area nord della provincia, con particolare attenzione alle piazze di spaccio di Afragola, Caivano e Acerra. La provenienza del denaro sequestrato è ora al vaglio degli investigatori.

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Arrestato presunto scafista egiziano a Benevento

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Arrestato presunto scafista egiziano a Benevento

Il 27enne si era presentato all’Ufficio Immigrazione di Benevento con l’intento di chiedere asilo politico, ma la sua richiesta si è rivelata essere solo un tentativo di sottrarsi alla giustizia. La Polizia di Stato di Benevento ha infatti arrestato il cittadino egiziano di 27 anni, ricercato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo che l’uomo si era presentato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura utilizzando un nome falso.

Dettagli dell’arresto

Il fermo è stato possibile grazie alla scrupolosità degli agenti e alle verifiche del Gabinetto di Polizia Scientifica, che hanno permesso di risalire alle reali generalità del 27enne. Nonostante il tentativo di nascondere la sua vera identità, i rilievi dattiloscopici e gli accertamenti incrociati hanno portato alla scoperta della sua vera identità e delle accuse a suo carico.

Le accuse

Il cittadino egiziano è destinatario di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Siracusa in data 3 ottobre 2022, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo è indagato per aver organizzato e promosso il trasporto di numerosi migranti di nazionalità egiziana e marocchina verso le coste italiane, in concorso con altri soggetti.

Aggravanti

Come spesso accade in questi casi, l’indagine siracusana evidenzia un ulteriore e drammatico aggravante: l’organizzazione del viaggio avrebbe esposto i migranti a pericolo per la vita e per l’incolumità fisica, data l’inadeguatezza dell’imbarcazione utilizzata per la traversata. Il 27enne è stato quindi formalmente arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per rispondere delle accuse che lo vedono coinvolto nel traffico internazionale di esseri umani.

Conclusione

L’arresto del 27enne è il risultato di un’indagineaccurata e della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura. Il caso evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e di un’impegno costante nella lotta contro il traffico internazionale di esseri umani, un fenomeno che continua a rappresentare una grave minaccia per la sicurezza e la dignità delle persone.

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Aggredito dirigente Irpiniambiente ad Avellino

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Aggredito dirigente Irpiniambiente ad Avellino

Aggressione a Avellino: il dirigente di Irpiniambiente pestato sotto casa
Avellino è stata teatro di una violenta aggressione all’alba, quando Carmine Laudonia, 62 anni, dirigente della sede di Monteforte Irpino della società provinciale Irpiniambiente, è stato assalito da due individui con il volto coperto da scaldacollo. L’uomo, che usciva di casa per recarsi al lavoro, è stato colpito più volte con una spranga di ferro e ha riportato diverse ferite.

Il pestaggio e il sospetto di un avvertimento

Gli investigatori escludono l’ipotesi della rapina, poiché nulla è stato sottratto a Laudonia. Ciò, insieme alle modalità dell’aggressione, fa ritenere che il gesto possa essere stato premeditato e collegato all’attività lavorativa del dirigente. Il pestaggio potrebbe rappresentare un gesto intimidatorio maturato nell’ambito delle tensioni interne alla gestione del personale e dei servizi di raccolta.

Le indagini e la situazione di Irpiniambiente

La Squadra Mobile della Questura di Avellino indaga sull’episodio e ha già ascoltato la vittima e acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona. Gli investigatori stanno verificando eventuali segnali di minacce o contrasti recenti riconducibili all’ambiente di lavoro. Al momento, non si esclude alcuna pista, ma la coincidenza tra il ruolo di responsabilità di Laudonia e la dinamica dell’aggressione spinge gli inquirenti a privilegiare la pista del movente professionale.

La situazione attuale

Il clima resta teso attorno alla società Irpiniambiente, da tempo al centro di contestazioni sindacali e polemiche gestionali. L’aggressione potrebbe essere un messaggio di intimidazione contro chi ricopre posizioni dirigenziali nella gestione dei servizi ambientali in provincia. Laudonia è stato trasportato d’urgenza al Moscati di Avellino, dove è stato sottoposto a sutura per dieci punti di ferita alla testa e a una TAC di controllo. La sua condizione non è critica, ma gli investigatori continuano a lavorare per scoprire i responsabili dell’aggressione e i motivi che li hanno spinti a compiere questo atto di violenza.

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Denunciato 59enne per maltrattamenti a cane a Monteforte Irpino

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Denunciato 59enne per maltrattamenti a cane a Monteforte Irpino

Il caso di maltrattamento di animali che ha scosso la comunità di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, è un chiaro esempio di come la mancanza di rispetto e di cura verso gli animali possa portare a conseguenze gravi e dolorose. Un uomo di 59 anni, residente nella zona, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino con l’accusa di maltrattamento di animali dopo aver tagliato le orecchie al suo cane con un intervento fai-da-te, senza alcuna motivazione sanitaria e senza l’autorizzazione di un medico veterinario.

Il ruolo dei Carabinieri nel caso

I Carabinieri del Nucleo Forestale hanno scoperto l’episodio durante una serie di controlli sugli animali d’affezione presenti sul territorio irpino. Durante un’ispezione, i militari hanno accertato che il cane, un Pastore del Caucaso di circa sette anni, era stato sottoposto a una conchectomia bilaterale, ovvero al taglio completo delle orecchie, pratica vietata dalla legge se non per comprovate ragioni terapeutiche.

La legislazione italiana sulla tutela degli animali

La normativa italiana in materia di tutela degli animali, e in particolare la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, vieta da anni interventi chirurgici non necessari come il taglio delle orecchie o della coda, ritenuti atti di crudeltà privi di giustificazione medica. L’uomo rischia ora una denuncia per maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544-ter del Codice penale, che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o una multa fino a 30mila euro per chi cagiona sofferenze o lesioni ingiustificate a un animale.

Le conseguenze del maltrattamento di animali

Il caso di Monteforte Irpino è un esempio di come il maltrattamento di animali possa avere conseguenze gravi e dolorose per gli animali stessi. Il cane è stato visitato da un veterinario dell’ASL per verificarne le condizioni di salute, e l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino. Le forze dell’ordine hanno annunciato che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni in tutta la provincia di Avellino, con particolare attenzione a canili, allevamenti e animali domestici di grossa taglia, al fine di prevenire e contrastare pratiche illecite e maltrattamenti.

La prevenzione del maltrattamento di animali

La prevenzione del maltrattamento di animali è fondamentale per garantire il benessere e la salute degli animali. È importante educare la popolazione sull’importanza del rispetto e della cura verso gli animali, e sulle conseguenze gravi del maltrattamento. Le forze dell’ordine e le autorità competenti devono lavorare insieme per prevenire e contrastare il maltrattamento di animali, e per garantire che coloro che commettono tali crimini siano puniti secondo la legge.

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