Cronaca
Agente penitenziario sospeso ad Avellino per minacce e rifiuto di sequestrare droga
Tensione nella Casa circondariale di Avellino
La Casa circondariale di Avellino è stata teatro di una serie di eventi preoccupanti che hanno portato alla sospensione cautelativa di un agente penitenziario. L’uomo, finito sotto inchiesta su disposizione della Procura di Avellino guidata da Domenico Airoma, è accusato di comportamenti insubordinati e contrari ai doveri d’ufficio. La vicenda ha destato grande preoccupazione tra i colleghi dell’agente sospeso, che hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la situazione.
Sospensione e inchiesta
I fatti
Le indagini
La sospensione dell’agente penitenziario è stata disposta dal gip del Tribunale di Avellino dopo che le indagini del Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria hanno raccolto elementi sufficienti per chiedere la sospensione dal servizio. L’inchiesta ora prosegue per chiarire i contorni delle condotte contestate e stabilire eventuali responsabilità penali. Tra i fatti più gravi contestati all’agente vi è il rifiuto di procedere al sequestro di un involucro contenente sostanze stupefacenti rinvenuto all’interno dell’istituto penitenziario. Inoltre, l’agente avrebbe minacciato due colleghi puntando loro contro la pistola di ordinanza nel momento in cui stavano per notificargli un rapporto disciplinare.
La Casa circondariale di Avellino è un istituto penitenziario che ospita persone in attesa di giudizio o già condannate. La sicurezza all’interno dell’istituto è garantita da agenti penitenziari che lavorano per mantenere l’ordine e la disciplina. La vicenda dell’agente sospeso ha sollevato interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno dell’istituto e sulla formazione degli agenti penitenziari. È fondamentale che le autorità prendano misure adeguate per prevenire episodi simili in futuro e garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano o sono ospitati all’interno della Casa circondariale. L’articolo è stato pubblicato il 1 Ottobre 2025 – 12:28, ed è firmato da Vincenzo Scarpa.