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Cronaca

Sorrento: 20enne e 16enne in manette per truffe agli anziani

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Sorrento: 20enne e 16enne in manette per truffe agli anziani

Nella città di Sorrento, una coppia di giovani, di 20 e 16 anni, è stata oggetto di misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Torre Annunziata e dalla Procura per i Minorenni di Napoli. I due sono stati identificati come i principali sospettati di una serie di truffe ai danni di anziani residenti nella Penisola Sorrentina.

La Truffa

Gli episodi risalgono allo scorso aprile, quando una coppia di novantenni di Sorrento ricevette una telefonata da un sedicente maresciallo dei Carabinieri, che li avvertì di un presunto furto imminente e suggerì loro di consegnare i gioielli di famiglia a un “collega” in arrivo. Poco dopo, uno dei truffatori si presentò a casa degli anziani, qualificandosi come militare, e riuscì a convincere la donna a consegnargli i preziosi. Quando il marito tentò di reagire, venne spintonato dall’uomo, che fuggì con il bottino.

Il Secondo Episodio

Il secondo episodio si verificò sempre a Sorrento, il 18 aprile, quando una 96enne venneraggiunta dai due indagati, che si spacciarono per Carabinieri e le raccontarono che il figlio aveva investito un pedone e che, per evitargli guai giudiziari, serviva subito del denaro. L’anziana, in stato di agitazione, indicò che i risparmi erano custoditi in un vano nascosto nel tavolo da pranzo, ma spiegò di non riuscire ad aprirlo. A quel punto, i malviventi decisero di portarsi via direttamente l’intero tavolo, caricandolo in auto e facendo perdere le proprie tracce.

Le Indagini

Le indagini, coordinate dalle Procure competenti e condotte dai Carabinieri di Sorrento, si sono basate sull’analisi delle immagini di videosorveglianza e su riscontri investigativi incrociati. Elementi che, secondo gli inquirenti, hanno delineato un quadro indiziario solido, aggravato dall’utilizzo di un minorenne nelle azioni criminali e dalla particolare vulnerabilità delle vittime.

Le Conseguenze

Terminate le formalità di rito, il 20enne è stato tradotto in carcere, mentre per il 16enne è scattato il collocamento in comunità. Entrambi restano a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Procura di Torre Annunziata e la Procura per i Minorenni di Napoli continuano a investigare sul caso, con l’obiettivo di portare i responsabili alla giustizia e di tutelare i diritti delle vittime.

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Cronaca

Morto il padre di Romelu Lukaku, Roger

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Morto il padre di Romelu Lukaku, Roger

L’attaccante della Nazionale belga, Romelu Lukaku, è stato colpito da una tragedia personale. Il padre, Roger Menama Lukaku, ex calciatore originario dello Zaire, è improvvisamente scomparso. La notizia è stata resa pubblica dallo stesso Lukaku attraverso un messaggio sui social, in cui esprime il suo dolore e la sua gratitudine per il padre.

La Vicenda

La famiglia di Lukaku è stata segnata da questo grande lutto. Il padre, Roger Menama Lukaku, era un ex calciatore che si era trasferito in Belgio con la famiglia. Lukaku ha espresso il suo dolore e la sua gratitudine con un messaggio toccante, in cui ringrazia il padre per avergli insegnato tutto ciò che sa.

Il Messaggio di Addio

Il messaggio di Lukaku è stato pubblicato sui suoi canali social e ha subito fatto il giro del web. “Grazie per avermi insegnato tutto quello che so. Ti sarò sempre grato e ti apprezzo. La vita non sarà più la stessa” ha scritto l’attaccante. Inoltre, Lukaku ha espresso un pensiero di speranza e fede, ringraziando Dio per la forza di superare questo momento difficile.

La Reazione dei Tifosi e dei Colleghi

La notizia della scomparsa di Roger Menama Lukaku ha suscitato un grande cordoglio tra i tifosi e i colleghi di Lukaku. Il Napoli e la Nazionale belga hanno espresso le loro condoglianze alla famiglia di Lukaku. Il calciatore, che in questo momento si trova in Belgio per proseguire il recupero dall’infortunio muscolare, ha ricevuto messaggi di solidarietà e sostegno da tutto il mondo del calcio.

La Carriera di Roger Menama Lukaku

Roger Menama Lukaku era un ex calciatore originario dello Zaire, che si era trasferito in Belgio con la famiglia. La sua carriera calcistica è stata segnata da diversi successi, e ha contribuito a formare il talento del figlio Romelu. La scomparsa di Roger Menama Lukaku lascia un vuoto nella famiglia e nel mondo del calcio.

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Cronaca

Coppia di giovani pusher bloccata a Mondragone dopo incidente

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Coppia di giovani pusher bloccata a Mondragone dopo incidente

Un inseguimento notturno a Mondragone: due giovani arrestati per spaccio di droga

Nella notte del 28 settembre, le strade di Mondragone sono state teatro di un inseguimento al cardiopalma tra i Carabinieri e due giovani, un 19enne e un 16enne, sorpresi con droga e denaro per lo spaccio. La storia inizia quando una pattuglia del Reparto Territoriale dei Carabinieri ha notato un’utilitaria sospetta, una Fiat Punto, in via Pignatelli. I militari hanno intimato l’alt, ma la risposta è stata una brusca accelerazione, dando il via a una folle fuga per circa due chilometri.

La fuga e l’arresto

I due giovani hanno tentato di seminare la gazzella lungo via Caserta, ma la prontezza e la manovra dei Carabinieri hanno infine permesso di bloccare il veicolo e di immobilizzare i due. La tensione è salita alle stelle quando i fuggitivi hanno tentato un disperato e pericoloso speronamento ai danni dell’autoradio.

<h3/il “Kit” dello Spacciatore

La perquisizione immediata del veicolo ha svelato il motivo della disperata manovra: il 19enne e il 16enne non viaggiavano affatto a mani vuote. I militari hanno rinvenuto un vero e proprio “kit” per lo spaccio, già suddiviso in dosi pronte per essere piazzate sul mercato. Tra i reperti ci sono 7,16 grammi di cocaina, 5,14 grammi di crack e 8,60 grammi di hashish, oltre a 230 euro in contanti.

Le conseguenze dell’arresto

Per il maggiorenne, la notte si è conclusa con l’immediato trasferimento al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il minorenne è stato invece affidato al Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Napoli – Colli Aminei. Ciò che aggrava la posizione dei due è il sospetto di una fitta recidiva, non essendo la prima volta che finiscono nel mirino delle forze dell’ordine.

Le indagini proseguono

Gli investigatori stanno ora vagliando la frequenza e la metodologia dei due per capire l’esatta portata della loro attività di spaccio sul territorio. La notizia dell’arresto è stata confermata il 29 settembre 2025, e le indagini sono ancora in corso per determinare la reale entità dell’attività criminale dei due giovani.

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Truffa viaggi: nuova protesta a Napoli

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Truffa viaggi: nuova protesta a Napoli

La truffa dei viaggi svaniti: la protesta a Napoli si fa sentire

La situazione di tensione a Napoli non mostra segni di risoluzione. La rabbia delle vittime della truffa dei viaggi svaniti, opera di Samer Khalifa, noto come il “truffatore seriale di Ferragosto”, continua a crescere. Le persone che hanno subito ingenti perdite economiche a causa delle false promesse di vacanze mai arrivate sono scese in piazza per chiedere giustizia e il rimborso dei soldi sottratti.

La protesta e le richieste

La protesta, guidata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, insieme a Roberto Russo dell’associazione Cellule di Bonifica Sociale e Carlo Ceparano di Europa Verde, ha come obiettivo principale ottenere il rispetto immediato degli impegni presi da Khalifa e la restituzione delle somme illecitamente sottratte. Le vittime, che includono anche bambini con disabilità e malati terminali, chiedono una risposta concreta alle loro richieste.

Le promesse mancate e le beffe

Khalifa aveva garantito l’avvio dei rimborsi a partire dal 20 settembre, ma tale promessa non è stata mantenuta. Anzi, le dichiarazioni recenti dell’uomo hanno escluso dal rimborso le persone “legate a Carmela”, una delle prime vittime ad averlo denunciato, con la motivazione di un presunto “amore non corrisposto”. Questa beffa ha ulteriormente inasprito gli animi delle vittime.

Le vittime invisibili

Tra le vittime della truffa ci sono persone in condizioni di estrema fragilità, come adulti con malattie gravi e famiglie con bambini affetti da disabilità speciali. La crudeltà con cui sono stati trattati ha reso ancora più forte la determinazione di ottenere giustizia. Le agenzie di Khalifa a Napoli, una volta simbolo di promesse di vacanze e serenità, giacciono oggi sigillate e desolate, un mero deposito che rappresenta il vuoto e la finzione lasciati dall’uomo.

Borrelli: “Khalifa è un broker di truffe”

Francesco Borrelli ha definito Khalifa un “broker di truffe” e ha promesso una battaglia senza quartiere per ottenere giustizia. “Non solo non rimborsa, ma ha avuto anche l’ardire di minacciare le persone che giustamente denunciano, e di attaccare me”, ha affermato. La determinazione della politica locale e l’unità delle vittime rendono la partita contro il “truffatore seriale di Ferragosto” solo all’inizio. La promessa è una sola: non abbassare la guardia finché l’ultimo euro sottratto non sarà restituito e giustizia non sarà fatta.

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