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Cronaca

Salta conferenza Sporting Lisbona per guasto aereo

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Salta conferenza Sporting Lisbona per guasto aereo

Lo Sporting Lisbona costretto a rinviare la partenza per Napoli a causa di un guasto al motore

Un guasto al motore ha mandato in tilt i piani dello Sporting Lisbona, costringendo la squadra a rinviare la partita per Napoli e annullare la consueta conferenza stampa di vigilia. Il volo dall’aeroporto Humberto Delgado, inizialmente previsto per le 14.55, ha subito un ritardo che ha impedito al tecnico Rui Borges di presentarsi davanti ai giornalisti.

Dettagli dell’incidente

Il guasto al motore ha costretto la squadra a riprogrammare la trasferta, con la possibilità di partire mercoledì mattina, lo stesso giorno della sfida allo Stadio Diego Armando Maradona contro il Napoli. La compagnia aerea coinvolta sta cercando di organizzare un volo alternativo per garantire che la squadra arrivi in città nel minor tempo possibile, evitando ulteriori disagi alla preparazione della partita.

Impatto sulla partita

L’episodio aggiunge un imprevisto al già intenso clima di Champions League, con i tifosi in ansia per l’arrivo della formazione lusitana. La partita contro il Napoli è una delle più attese della stagione e il ritardo dello Sporting Lisbona potrebbe influire sulla preparazione della squadra. La situazione è in costante evoluzione e si attendono ulteriori aggiornamenti sulla partenza della squadra.

Aggiornamenti sulla situazione

La squadra e la compagnia aerea stanno lavorando per risolvere il problema e garantire che la partita si svolga regolarmente. I tifosi sono invitati a seguire gli aggiornamenti ufficiali per sapere quando la squadra arriverà a Napoli e se la partita sarà effettivamente disputata come previsto. L’articolo sarà aggiornato con nuove informazioni non appena saranno disponibili. Articolo pubblicato il 30 Settembre 2025 – 20:11 – Vincenzo Scarpa

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Cronaca

Paupisi, marito assassino trovato a Campobasso, figlio morto

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Paupisi, marito assassino trovato a Campobasso, figlio morto

Una tragedia familiare di proporzioni inaudite ha colpito il piccolo comune di Paupisi, nel Beneventano, lasciando la comunità locale in stato di shock. La vicenda, caratterizzata da una violenza estrema, ha visto coinvolti i membri di una famiglia apparentemente normale, la cui vita è stata improvvisamente spezzata da un evento catastrofico.

La vicenda

La tragedia si è svolta all’interno della casa di famiglia, dove è stata trovata senza vita Elisabetta Polcino, una donna di 49 anni. Le indagini hanno rivelato che l’autore dell’omicidio sarebbe stato il marito, Salvatore Ocone, 58 anni, che ha quindi fuggito con i due figli minorenni a bordo di una Opel Mokka nera.

La fuga e il suo tragico epilogo

La fuga di Ocone è stata breve, ma ha avuto conseguenze devastanti. Dopo una corsa disperata delle forze dell’ordine, che hanno setacciato il territorio tra Campania e Molise, l’uomo è stato rintracciato e bloccato a Ferrazzano, in provincia di Campobasso. Tuttavia, nel frattempo, la vicenda ha assunto contorni ancora più drammatici, con la scoperta del corpo senza vita di uno dei figli della coppia, un ragazzo di 15 anni.

Le vittime e le indagini

L’另ra figlia della coppia, una ragazza di 17 anni, è stata trovata viva, ma ferita, e ricoverata all’ospedale di Campobasso. Le sue condizioni non sono critiche, ma la famiglia è comunque stata distrutta. Gli inquirenti stanno lavorando per chiarire i moventi, i dettagli della lite e le dinamiche che hanno portato all’ennesimo femminicidio, sfociato in una carneficina domestica. La comunità di Paupisi è sotto choc, con una famiglia normale improvvisamente spezzata dalla violenza.

La riflessione su un problema sociale

Questa tragedia familiare aggiunge un altro capitolo alla lunga lista di femminicidi in Italia, costringendo a riflettere su quanto fragile e vulnerabile possa essere la vita tra le mura domestiche. La violenza di genere è un problema sociale che richiede una riflessione approfondita e un impegno concreto per la prevenzione e la protezione delle vittime. La comunità di Paupisi è in lutto, e l’intera nazione è chiamata a riflettere su questo problema e a cercare soluzioni per prevenire simili tragedie in futuro.

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Ragù e leggende della domenica napoletana

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Ragù e leggende della domenica napoletana

La Domenica Napoletana: Un Rito Familiare che Celebra la Tradizione

La domenica a Napoli è un giorno sacro, un appuntamento familiare che celebra la tradizione culinaria locale. Al centro di questa tradizione c’è il ragù napoletano, un piatto che racconta storie di passione, di famiglia e di identità culturale. Ma cosa rende questo piatto così speciale? E quali leggende si celano dietro la sua preparazione?

Storia e Leggende del Ragù Napoletano

Il ragù napoletano non è solo un sugo di carne: è un simbolo di identità e appartenenza. La sua preparazione richiede tempo, pazienza e amore. La carne, generalmente un misto di manzo e maiale, viene cotta lentamente in una salsa di pomodoro San Marzano, arricchita con cipolla, vino rosso e aromi. La cottura può durare anche sei ore, fino a ottenere una consistenza cremosa e un sapore intenso.

Il Ragù nella Cultura Popolare

Il ragù napoletano ha lasciato un’impronta indelebile anche nella cultura popolare e nell’arte. Eduardo De Filippo, nel suo celebre dramma “Sabato, domenica e lunedì”, rende il ragù protagonista di conflitti e riconciliazioni familiari, simbolo di legami affettivi e tradizione. Anche nella poesia e nelle canzoni popolari il ragù diventa metafora della vita napoletana: confronto tra generazioni, memoria di sapori d’infanzia e simbolo di identità culturale.

Ingredienti e Preparazione del Ragù Napoletano

Per preparare un autentico ragù napoletano, servono ingredienti semplici ma di qualità. Ecco la lista tradizionale per una preparazione per 6-8 persone:

  • 800 g di carne di manzo (preferibilmente muscolo o polpa)
  • 400 g di carne di maiale (spalla o pancetta)
  • 1 cipolla grande
  • 2 carote medie
  • 1 gambo di sedano
  • 700 g di pomodori pelati San Marzano
  • 200 ml di vino rosso secco
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • 1 cucchiaino di zucchero (facoltativo, per bilanciare l’acidità del pomodoro)
  • Foglie di basilico fresco (opzionale, per profumare a fine cottura)

La caratteristica fondamentale del ragù napoletano è la cottura lenta: la carne va rosolata, sfumata con il vino e poi cotta a fuoco basso con i pomodori per almeno 4-6 ore, mescolando di tanto in tanto. Questo lungo tempo di cottura permette al ragù di diventare ricco, denso e profumato, perfetto per accompagnare pasta fatta in casa, come i classici ziti o i maccheroni. La domenica napoletana non è solo un pranzo, ma un rito culturale in cui il cibo diventa memoria, patrimonio condiviso e elemento di coesione sociale. Ogni piatto servito è un piccolo racconto, ogni profumo è un richiamo a radici storiche profonde, e ogni boccone è una celebrazione della città stessa.

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Napoli: arrestato ricercato al Corso Arnaldo Lucci

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Napoli: arrestato ricercato al Corso Arnaldo Lucci

Napoli, una città segnata da una serie di reati gravi, tra cui droga, falsificazione di documenti, truffa e automutilazione fraudolenta. Il caso più recente è quello di un 48enne napoletano, arrestato ieri pomeriggio dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.

La lunga scia di illegalità

Il 48enne napoletano ha una lunga storia di reati alle spalle, accumulatisi in un arco di tempo di quasi un decennio, tra il 2009 e il 2018, tra la Toscana e Torre Annunziata. Le accuse che pesano sul suo capo includono reati in materia di stupefacenti, falsità materiale commessa sia come privato che da pubblico ufficiale, truffa e danneggiamento fraudolento di beni assicurati, mutilazione fraudolenta della propria persona, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

L’operazione della Squadra Mobile

L’operazione della Squadra Mobile dimostra l’attività incessante delle forze dell’ordine nell’eseguire le sentenze definitive, riportando in carcere i condannati latitanti. Il 48enne napoletano è stato trasferito in una casa circondariale per iniziare a scontare la pesante condanna di 7 anni di reclusione. Il caso è un esempio della determinazione delle forze dell’ordine nel combattere la criminalità e nel garantire che la giustizia sia fatta.

Le conseguenze della condanna

La condanna del 48enne napoletano è il risultato di una serie di condanne definitive, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata. La pena di 7 anni di reclusione è la conseguenza di una lunga scia di illegalità, che ha coinvolto il soggetto in una serie di reati gravi. Il caso è un esempio della necessità di una giustizia efficace e della importanza della cooperazione tra le forze dell’ordine e la magistratura nel combattere la criminalità.

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