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Cronaca

Napoli-Sporting, metro e Cumana-extra dopo match Champions

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Napoli-Sporting, metro e Cumana-extra dopo match Champions

Napoli si prepara per la notte della Champions League, un evento tanto atteso quanto emozionale per tutti i tifosi. La città partenopea si appresta ad ospitare la sfida tra Napoli e Sporting Lisbona, in programma per mercoledì 1° ottobre alle 21 allo stadio Diego Armando Maradona. Questa partita è l’evento più importante della settimana e tutta la città è in fibrillazione.

Preparativi per l’evento

Per garantire un afflusso e deflusso ordinato dei tifosi, Trenitalia e l’Eav hanno potenziato i servizi ferroviari. Sono state aggiunte sette corse supplementari sulla Linea 2 della metro, di cui cinque dirette verso San Giovanni–Barra e due in direzione Pozzuoli. Questo significa 3.400 posti in più per i tifosi che vogliono raggiungere lo stadio o tornare a casa dopo la partita.

Servizi di trasporto potenziati

I treni partiranno dalla stazione di Campi Flegrei subito dopo il fischio finale del match, con la biglietteria aperta fino al termine dell’evento. Sarà consentito l’accesso solo a chi sarà munito di regolare biglietto, mentre il personale FS Security, insieme alle forze dell’ordine, guiderà i passeggeri verso le banchine. Inoltre, la stazione di Piazza Leopardi resterà chiusa dalle 22:30 per motivi di sicurezza. Anche la Cumana sarà potenziata con 33 corse straordinarie nella tratta Montesanto–Bagnoli a partire dalle 21 e fino a oltre la mezzanotte, con partenza dalla stazione Mostra–Maradona.

Misure di sicurezza

Il servizio straordinario pensato per evitare disagi e garantire la sicurezza di migliaia di tifosi in arrivo e in partenza dalla zona Fuorigrotta. Le misure di sicurezza sono state rafforzate per garantire un evento senza problemi. Con questi preparativi, Napoli è pronta a ospitare una notte di Champions emozionale e sicura per tutti i tifosi. L’evento è atteso da tutta la città e tutti sono pronti a sostenere la squadra nel match contro lo Sporting Lisbona.

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Cronaca

Scampia, blitz contro clan Cancello-Cifariello: 3 boss in fuga

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Scampia, blitz contro clan Cancello-Cifariello: 3 boss in fuga

La Camorra a Napoli: il Clan Cancello-Cifariello sotto accusa

La città di Napoli è stata teatro di una recente operazione antidroga che ha portato alla luce gli affari illeciti del clan Cancello-Cifariello, noto per le sue attività criminali a Scampia. L’inchiesta ha scoperto come il clan abbia utilizzato la violenza per occupare un alloggio popolare nei “Sette Palazzi”, sottraendolo al legittimo assegnatario. Tre persone, tra cui il boss Elia Cancello, Gennaro Cifariello e Moreno Del Medico, sono ancora in fuga e vengono cercate dalle autorità.

L’indagine e le accuse

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile e dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha ricostruito gli eventi del 13 settembre 2024, quando un padre e un figlio furono sequestrati e minacciati da uomini del clan. I due furono costretti a liberare l’abitazione popolare che occupavano regolarmente, e il figlio fu inviato a convincere la madre e la sorella a raccogliere gli effetti personali per lasciare spazio a un esponente di vertice delle famiglie criminali.

Le misure cautelari

Le indagini hanno portato all’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, tra cui Antonio Emmausso, Ferdinando Cifariello, Maurizio Cancello, Simona Gallucci, Christian Iandolo, Ferdinando Libero e Francesco Barbato. Le accuse vanno dal sequestro di persona a scopo di estorsione all’occupazione abusiva di immobili, passando per estorsione, rapina, riciclaggio e lesioni, tutte aggravate dal metodo mafioso.

La caccia ai capi del clan

La caccia ai tre capi del clan, Cancello, Cifariello e Del Medico, resta ancora aperta. La loro latitanza conferma quanto la pressione investigativa abbia destabilizzato gli equilibri criminali a Scampia, dove il controllo sugli alloggi popolari rappresenta ancora oggi uno dei terreni di potere più sensibili per le cosche. La lotta contro la camorra a Napoli continua, e le autorità sono determinate a portare i responsabili alla giustizia.

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Cronaca

Clan Ullero: 3 arresti, cambio al vertice a Cardito

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Clan Ullero: 3 arresti, cambio al vertice a Cardito

Arrestati tre membri del clan Ullero a Cardito

La città di Cardito è stata scossa da un’operazione di polizia che ha portato all’arresto di tre membri del clan Ullero, accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e concorso. I tre indagati, Antonio Auletta, 54 anni, Geremia Iavarone, 29 anni e Cristofer Troia, 22 anni, sono stati identificati grazie alla coraggiosa denuncia del titolare di una sala slot di Cardito.

La denuncia e l’indagine

La denuncia del titolare della sala slot ha scatenato un’indagine condotta dalla Dda di Napoli, che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Mariano Sorrentino. L’indagine ha rivelato che i tre indagati volevano costringere un procacciatore d’affari e collaboratore di una ditta di slot machine a versare due distinte somme di denaro.

Il metodo camorristico

La dinamica ricostruita dagli inquirenti parla di un chiaro metodo camorristico, con minacce esplicite e implicite volte a far credere alla vittima di trovarsi di fronte a esponenti della criminalità organizzata locale. I fatti contestati si sarebbero svolti il 15 luglio 2025 a Cardito, nella località Carditello in Piazza Giovanni XXIII. Le minacce più dirette sono state pronunciate da Antonio Auletta, che ha detto: “Quelli che ci stavano prima ora sono carcerati, adesso comandiamo noi, ci devi dare 500,00 euro a Natale, Pasqua e Ferragosto per tenere le slot nel locale bar Reverse”.

La richiesta estorsiva

La richiesta estorsiva annuale, il classico “pizzo”, ammontava a 1500 euro da versare in tre rate in concomitanza con le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto, per consentire la permanenza delle slot machine nel bar. A questa, se ne aggiungeva un’altra da 3.000 euro, richiesta come metà di un pagamento di 6.000 euro che la vittima avrebbe dovuto ricevere per un lavoro di rinnovo locali nel medesimo bar.

La coraggiosa denuncia e l’esito dell’indagine

Il tentativo di estorsione non è andato a buon fine grazie alla coraggiosa denuncia dell’imprenditore alle forze dell’ordine. La denuncia ha permesso di identificare i tre membri del clan Ullero e di portarli davanti alla giustizia. L’operazione di polizia è un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata a Cardito e dimostra l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e i cittadini nella lotta contro il crimine.

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Cronaca

Latitante arrestato mentre si nascondeva nell’armadio della sorella

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Latitante arrestato mentre si nascondeva nell’armadio della sorella

Un giovane in fuga: la storia di Costanzo Pio Patierno
La latitanza di un 23enne di Giugliano è terminata dopo quasi un mese di ricerche serrate da parte dei Carabinieri. Costanzo Pio Patierno, questo il nome del giovane, era stato condannato a scontare una pena di 2 anni per reati di truffa e altri illeciti, ma aveva deciso di evitare la carcerazione nascondendosi.

Chi è Costanzo Pio Patierno

Costanzo Pio Patierno è un 23enne di Giugliano che era originariamente sottoposto alla detenzione domiciliare per scontare una pena. Tuttavia, l’Ufficio di Sorveglianza di Napoli aveva recentemente emesso un nuovo provvedimento, decidendo la sospensione della misura alternativa.

La fuga e la cattura

Il giovane era irreperibile dallo scorso 20 agosto, data in cui era diventato di fatto un evaso. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Giugliano hanno concentrato le loro ricerche presso l’abitazione della madre del 23enne e, dopo un’attenta perquisizione, hanno scoperto Patierno nascosto all’interno di un armadio della camera da letto della sorella.

La pena e il futuro

Immediatamente tratto in arresto, Patierno è stato quindi trasferito in carcere, dove dovrà scontare la pena disposta dall’autorità giudiziaria. La sua breve latitanza si è conclusa in modo rocambolesco, dietro l’anta di un mobile. La storia di Costanzo Pio Patierno è un esempio di come la giustizia possa raggiungere anche coloro che cercano di sfuggirle.

La risposta delle autorità

I Carabinieri hanno dimostrato una grande professionalità e determinazione nella cattura del 23enne, che era considerato pericoloso. La loro opera è stata fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e per far rispettare la legge. La cattura di Patierno è un risultato importante per le autorità, che possono ora dire di aver portato a termine un’operazione difficile e pericolosa.

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