Cronaca
Napoli: sequestrati 1 milione di euro e laboratorio anabolizzanti
I Carabinieri di Napoli hanno extincto un’organizzazione criminale specializzata in frodi informatiche e riciclaggio di denaro. L’operazione, condotta in collaborazione con la Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria e i NAS di Napoli e Salerno, ha portato a numerousi sequestri e arresti. La holding criminale, con base nel Napoletano, aveva una rete di contatti in tutto il territorio nazionale e si dedicava alla realizzazione di truffe informatiche, riciclaggio di denaro sporco e traffico di sostanze anabolizzanti.
La truffa del finto sms bancario
Il modus operandi dei truffatori era basato sull’invio di messaggi urgenti e allarmanti, apparentemente provenienti dalle banche, che segnalavano presunti pagamenti sospetti. Successivamente, un finto operatore bancario contattava la vittima e la induceva a effettuare bonifici verso conti correnti gestiti dagli indagati. Le indagini hanno scoperto che la rete criminale aveva un punto nevralgico nel Napoletano, dove un esercizio commerciale veniva utilizzato come cassa continua per la monetizzazione e il riciclaggio del denaro sporco.
Il riciclaggio e il traffico di sostanze anabolizzanti
La strategia dei truffatori prevedeva anche la compravendita di criptovalute, come Bitcoin, Usdt e Ethereum, per ripulire i flussi di denaro. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che uno degli indagati era coinvolto anche nella produzione e commercializzazione di anabolizzanti, un reato grave che può alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Il blitz dei Carabinieri ha portato al sequestro di ingenti somme di denaro, criptovalute, farmaci e sostanze farmacologicamente attive.
I sequestri e gli arresti
L’operazione ha portato a sequestri ingenti, tra cui circa 960.000 euro in contanti, 3 wallet contenenti criptovalute per un controvalore di circa 31.000 euro, un locale adibito a laboratorio clandestino per la produzione di anabolizzanti, numerose carte di credito intestate a prestanome, 50 cellulari e altrettante SIM card, monili in oro per un valore di circa 25.000 euro e strumenti tecnici da spionaggio e anti-intercettazione. Le indagini proseguono per delineare l’intera rete di complicità e portare alla giustizia tutti i responsabili.
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