Cronaca
Napoli, occupanti invadono Duomo: “No allo sgombero”

Napoli è stata teatro di una protesta improvvisa e di grande impatto nel cuore della città. All’interno del Duomo di Napoli, una ventina di occupanti dell’ex Motel Agip di Secondigliano, comprese famiglie che hanno vissuto all’interno della struttura per anni, hanno manifestato la loro opposizione allo sgombero senza essere fornite di alternative adeguate.
La Protesta nel Duomo
Gli occupanti, determinati e uniti, hanno innalzato uno striscione con la scritta “Abitanti motel Agip, no allo sgombero senza soluzioni”, ribadendo la loro ferma opposizione alle misure di sgombero proposte senza che sia stata prevista una soluzione abitativa alternativa per loro. Questa azione dimostra la disperazione e la determinazione di queste famiglie, che si sentono abbandonate dalle autorità competenti.
Il Contesto dell’Ex Motel Agip
L’ex Motel Agip di Secondigliano è stato al centro di una questione sociale e abitativa da anni. Le famiglie che vi risiedono sono alla ricerca di una soluzione stabile e dignitosa per le loro esigenze abitative, ma il percorso verso il raggiungimento di questo obiettivo sembra essere ancora lungo e difficile. La mancanza di alternative concrete e la prospettiva di uno sgombero forzato hanno scatenato la protesta, ponendo l’accento sulle urgenti necessità abitative di queste famiglie.
La Richiesta di Soluzioni Adeguate
La richiesta degli occupanti non è solo di evitare lo sgombero, ma di ottenere soluzioni abitative adeguate che possano garantire un futuro più sicuro per le loro famiglie. La protesta nel Duomo di Napoli rappresenta un grido di allarme, una richiesta di intervento delle autorità competenti per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di queste famiglie. La città di Napoli, con la sua storia e la sua ricchezza culturale, è chiamata a rispondere a questo appello, lavorando per creare un percorso verso la casa dignitosa e la stabilità per tutti i suoi cittadini.
Fonte
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Cronaca
Vomero: sequestrato dehors, imprenditore si incatena

Napoli è stata teatro di una protesta estrema questa mattina al Vomero, dove Guido Guida, imprenditore e titolare dell’Opera Taste Factory di via Luca Giordano, ha inscenato un atto di dissenso contro il sequestro e lo smontaggio del dehors installato davanti alla sua attività. L’uomo, visibilmente contrariato, ha deciso di incatenarsi all’ingresso del locale per esprimere il suo disappunto nei confronti di un provvedimento che ritiene ingiusto.
La protesta di Guido Guida
La scena si è svolta al Vomero, dove Guido Guida ha scelto di esprimere pubblicamente il suo dissenso contro il sequestro del dehors. L’imprenditore ha ritenuto necessario adottare un gesto estremo per far sentire la sua voce e rivendicare i suoi diritti.
Il contesto della protesta
Il sequestro e lo smontaggio del dehors sono stati il punto di origine della protesta di Guido Guida. L’imprenditore sostiene che tale provvedimento sia ingiusto e che abbia gravi ripercussioni sulla sua attività commerciale. La protesta è quindi diventata un mezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti sulla questione.
Le motivazioni della protesta
Guido Guida ha affermato di essere stato costretto a prendere una posizione estrema a causa dell’ingiustizia che si sente di aver subito. L’imprenditore ritiene che il sequestro del dehors sia stato un atto arbitrario e che abbia messo in pericolo la sua fonte di reddito. La sua protesta è quindi intesa a richiamare l’attenzione sulle difficoltà che gli imprenditori possono affrontare quando si trovano di fronte a provvedimenti che ritengono ingiusti.
L’impatto sulla comunità
La protesta di Guido Guida ha sollevato un dibattito nella comunità locale sul tema dei diritti degli imprenditori e sulla gestione degli spazi pubblici. La questione del dehors sequestrato ha messo in luce le tensioni esistenti tra gli imprenditori e le autorità locali, sottolineando la necessità di trovare soluzioni che bilancino i diritti di tutti gli attori coinvolti. La protesta di Guido Guida è quindi diventata un punto di partenza per una discussione più ampia sulla gestione degli spazi commerciali e sulla tutela dei diritti degli imprenditori.Fonte
Cronaca
Ciclista muore travolto da furgone a San Felice a Cancello

La mattina di giovedì 25 settembre è iniziata in maniera tragica nel comune di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Un incidente stradale ha causato la morte di un ciclista amatoriale di 62 anni, originario di Pomigliano d’Arco. La dinamica dell’incidente, ancora onder oggetto di indagine, sembra essere legata alla presenza di un cinghiale sulla strada, che ha costretto il ciclista a fare una manovra di emergenza per evitarlo.
Cause dell’incidente
L’incidente, come detto, sembra essere stato causato dalla presenza di un cinghiale sulla strada. Il ciclista, per evitarlo, ha fatto una manovra di emergenza che lo ha portato a finire sotto le ruote di un furgone che proveniva dall’opposto senso di marcia.
Dinamica dell’incidente
La dinamica dell’incidente è ancora oggetto di indagine, ma sembra che il ciclista abbia perso il controllo della sua bicicletta nel tentativo di evitare il cinghiale. Il furgone, che proveniva dall’opposto senso di marcia, non è riuscito a fermarsi in tempo e ha investito il ciclista, causandone la morte.
Emergenza cinghiali
L’incidente di San Felice a Cancello è solo l’ultimo episodio di una serie di incidenti stradali causati dalla presenza di cinghiali sulla strada. La regione Campania, in particolare, è stata colpita da un aumento del numero di cinghiali presenti sul territorio, che sta causando gravi problemi alla sicurezza stradale.
Prevenzione e sicurezza
Per prevenire incidenti del genere, è fondamentale aumentare la consapevolezza dei conducenti e dei ciclisti sull’importanza di essere sempre vigilanti quando si circola in aree dove è presente la fauna selvatica. Inoltre, è necessario che le autorità locali prendano misure per contenere la popolazione di cinghiali e ridurre il rischio di incidenti stradali.Fonte
Cronaca
Bonifica a Capodichino, ripulita piazza Di Vittorio a Napoli

Napoli sta vivendo un momento di grande trasformazione, especialmente nella zona di Piazza Di Vittorio, che si trova a ridosso dell’aeroporto di Capodichino. Dopo anni di abbandono e degrado, questa mattina è iniziata un’operazione di bonifica straordinaria che coinvolge diversi enti e mezzi. L’obiettivo è quello di restituire alla città uno spazio pubblico degno di essere vissuto e apprezzato dai cittadini.
La bonifica inizia
La bonifica di Piazza Di Vittorio è un’operazione complessa che richiede l’impegno di diverse forze. Mezzi pesanti come bobcat e lavastrade sono stati impiegati per rimuovere i rifiuti e pulire la zona. Contestualmente, pattuglie della Polizia Locale e operatori dei servizi sociali sono presenti per garantire la sicurezza e assistere le persone in condizione di vulnerabilità che potrebbero essere presenti nella zona.
Gli obiettivi dell’operazione
L’operazione di bonifica si prefigge non solo di pulire la zona da rifiuti e degrado, ma anche di restituire alla comunità un luogo di aggregazione e socializzazione. La rimozione dei rifiuti e la pulizia dell’area rappresentano il primo passo verso la riqualificazione di Piazza Di Vittorio. Inoltre, l’intervento mira a migliorare la qualità della vita dei residenti e a aumentare il senso di sicurezza e benessere nel quartiere.
Il futuro di Piazza Di Vittorio
La bonifica di Piazza Di Vittorio rappresenta un’opportunità importante per la città di Napoli. Questo intervento potrebbe essere il primo passo verso una più ampia opera di riqualificazione urbana, volta a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a promuovere lo sviluppo economico e sociale della zona. È fondamentale che la comunità e le autorità locali continuino a lavorare insieme per garantire che questo importante progetto vada a buon fine e che Piazza Di Vittorio possa tornare a essere uno spazio pubblico sicuro e accogliente per tutti.Fonte