Cronaca
Napoli: 4mila patenti sospese in 8 mesi per sicurezza stradale
 
																								
												
												
											Napoli è stata sede di un’importante operazione di controllo sulla sicurezza stradale, guidata dal Prefetto Michele di Bari. Nei primi otto mesi dell’anno, l’Ufficio Patenti ha espresso una linea dura contro chi guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, con risultati che possono essere considerati innovativi.
La Stretta del Prefetto
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha reso noti i dati relativi all’attività dell’Ufficio Patenti, che mostrano un aumento significativo delle patenti sospese nei primi otto mesi dell’anno. Questo aumento è da attribuire alla stretta sulla sicurezza stradale voluta dal Prefetto.
I Dati degli Ultimi Otto Mesi
I dati diffusi dall’Ufficio Patenti mostrano che nel corso dei primi otto mesi dell’anno, oltre 4mila patenti sono state sospese. Questo numero rappresenta un giro di vite senza precedenti sulla sicurezza stradale nella città di Napoli. L’obiettivo è quello di prevenire incidenti stradali causati da guidatori che si trovano sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti.
La Linea Dura Contro la Guida Sostanze
La linea dura adottata dal Prefetto di Napoli è volta a scoraggiare i guidatori dal mettersi alla guida dopo aver assunto sostanze alcoliche o stupefacenti. Questo provvedimento si inserisce nel quadro di una più ampia strategia di miglioramento della sicurezza stradale nella città, volta a ridurre il numero di incidenti e a proteggere la vita dei cittadini.
Conclusioni
In sintesi, la decisione del Prefetto di Napoli di adottare una linea dura sulla sicurezza stradale rappresenta un passo importante verso la prevenzione degli incidenti stradali causati da guidatori sotto l’effetto di sostanze. I dati mostrano un aumento significativo delle patenti sospese, segno di una maggiore attenzione verso la sicurezza stradale nella città. Questo provvedimento è da considerarsi un passo avanti verso un futuro più sicuro per i cittadini di Napoli.
Fonte 

 
														 
														