Cronaca
Morto il padre di Romelu Lukaku, Roger

L’attaccante della Nazionale belga, Romelu Lukaku, è stato colpito da una tragedia personale. Il padre, Roger Menama Lukaku, ex calciatore originario dello Zaire, è improvvisamente scomparso. La notizia è stata resa pubblica dallo stesso Lukaku attraverso un messaggio sui social, in cui esprime il suo dolore e la sua gratitudine per il padre.
La Vicenda
La famiglia di Lukaku è stata segnata da questo grande lutto. Il padre, Roger Menama Lukaku, era un ex calciatore che si era trasferito in Belgio con la famiglia. Lukaku ha espresso il suo dolore e la sua gratitudine con un messaggio toccante, in cui ringrazia il padre per avergli insegnato tutto ciò che sa.
Il Messaggio di Addio
Il messaggio di Lukaku è stato pubblicato sui suoi canali social e ha subito fatto il giro del web. “Grazie per avermi insegnato tutto quello che so. Ti sarò sempre grato e ti apprezzo. La vita non sarà più la stessa” ha scritto l’attaccante. Inoltre, Lukaku ha espresso un pensiero di speranza e fede, ringraziando Dio per la forza di superare questo momento difficile.
La Reazione dei Tifosi e dei Colleghi
La notizia della scomparsa di Roger Menama Lukaku ha suscitato un grande cordoglio tra i tifosi e i colleghi di Lukaku. Il Napoli e la Nazionale belga hanno espresso le loro condoglianze alla famiglia di Lukaku. Il calciatore, che in questo momento si trova in Belgio per proseguire il recupero dall’infortunio muscolare, ha ricevuto messaggi di solidarietà e sostegno da tutto il mondo del calcio.
La Carriera di Roger Menama Lukaku
Roger Menama Lukaku era un ex calciatore originario dello Zaire, che si era trasferito in Belgio con la famiglia. La sua carriera calcistica è stata segnata da diversi successi, e ha contribuito a formare il talento del figlio Romelu. La scomparsa di Roger Menama Lukaku lascia un vuoto nella famiglia e nel mondo del calcio.Fonte
Cronaca
Coppia di giovani pusher bloccata a Mondragone dopo incidente

Un inseguimento notturno a Mondragone: due giovani arrestati per spaccio di droga
Nella notte del 28 settembre, le strade di Mondragone sono state teatro di un inseguimento al cardiopalma tra i Carabinieri e due giovani, un 19enne e un 16enne, sorpresi con droga e denaro per lo spaccio. La storia inizia quando una pattuglia del Reparto Territoriale dei Carabinieri ha notato un’utilitaria sospetta, una Fiat Punto, in via Pignatelli. I militari hanno intimato l’alt, ma la risposta è stata una brusca accelerazione, dando il via a una folle fuga per circa due chilometri.
La fuga e l’arresto
I due giovani hanno tentato di seminare la gazzella lungo via Caserta, ma la prontezza e la manovra dei Carabinieri hanno infine permesso di bloccare il veicolo e di immobilizzare i due. La tensione è salita alle stelle quando i fuggitivi hanno tentato un disperato e pericoloso speronamento ai danni dell’autoradio.
<h3/il “Kit” dello Spacciatore
La perquisizione immediata del veicolo ha svelato il motivo della disperata manovra: il 19enne e il 16enne non viaggiavano affatto a mani vuote. I militari hanno rinvenuto un vero e proprio “kit” per lo spaccio, già suddiviso in dosi pronte per essere piazzate sul mercato. Tra i reperti ci sono 7,16 grammi di cocaina, 5,14 grammi di crack e 8,60 grammi di hashish, oltre a 230 euro in contanti.
Le conseguenze dell’arresto
Per il maggiorenne, la notte si è conclusa con l’immediato trasferimento al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il minorenne è stato invece affidato al Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Napoli – Colli Aminei. Ciò che aggrava la posizione dei due è il sospetto di una fitta recidiva, non essendo la prima volta che finiscono nel mirino delle forze dell’ordine.
Le indagini proseguono
Gli investigatori stanno ora vagliando la frequenza e la metodologia dei due per capire l’esatta portata della loro attività di spaccio sul territorio. La notizia dell’arresto è stata confermata il 29 settembre 2025, e le indagini sono ancora in corso per determinare la reale entità dell’attività criminale dei due giovani.
Cronaca
Truffa viaggi: nuova protesta a Napoli

La truffa dei viaggi svaniti: la protesta a Napoli si fa sentire
La situazione di tensione a Napoli non mostra segni di risoluzione. La rabbia delle vittime della truffa dei viaggi svaniti, opera di Samer Khalifa, noto come il “truffatore seriale di Ferragosto”, continua a crescere. Le persone che hanno subito ingenti perdite economiche a causa delle false promesse di vacanze mai arrivate sono scese in piazza per chiedere giustizia e il rimborso dei soldi sottratti.
La protesta e le richieste
La protesta, guidata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, insieme a Roberto Russo dell’associazione Cellule di Bonifica Sociale e Carlo Ceparano di Europa Verde, ha come obiettivo principale ottenere il rispetto immediato degli impegni presi da Khalifa e la restituzione delle somme illecitamente sottratte. Le vittime, che includono anche bambini con disabilità e malati terminali, chiedono una risposta concreta alle loro richieste.
Le promesse mancate e le beffe
Khalifa aveva garantito l’avvio dei rimborsi a partire dal 20 settembre, ma tale promessa non è stata mantenuta. Anzi, le dichiarazioni recenti dell’uomo hanno escluso dal rimborso le persone “legate a Carmela”, una delle prime vittime ad averlo denunciato, con la motivazione di un presunto “amore non corrisposto”. Questa beffa ha ulteriormente inasprito gli animi delle vittime.
Le vittime invisibili
Tra le vittime della truffa ci sono persone in condizioni di estrema fragilità, come adulti con malattie gravi e famiglie con bambini affetti da disabilità speciali. La crudeltà con cui sono stati trattati ha reso ancora più forte la determinazione di ottenere giustizia. Le agenzie di Khalifa a Napoli, una volta simbolo di promesse di vacanze e serenità, giacciono oggi sigillate e desolate, un mero deposito che rappresenta il vuoto e la finzione lasciati dall’uomo.
Borrelli: “Khalifa è un broker di truffe”
Francesco Borrelli ha definito Khalifa un “broker di truffe” e ha promesso una battaglia senza quartiere per ottenere giustizia. “Non solo non rimborsa, ma ha avuto anche l’ardire di minacciare le persone che giustamente denunciano, e di attaccare me”, ha affermato. La determinazione della politica locale e l’unità delle vittime rendono la partita contro il “truffatore seriale di Ferragosto” solo all’inizio. La promessa è una sola: non abbassare la guardia finché l’ultimo euro sottratto non sarà restituito e giustizia non sarà fatta.
Cronaca
Incidente in via Nazionale ad Angri, muore 20enne Pasquale Mandile

La tragedia si abbatte nuovamente sulla Campania, dopo la perdita di vita di un 16enne a Sala Consilina, sabato sera. Un nuovo dramma ha colpito la città di Angri nella notte, lasciando la comunità in stato di shock.
Dettagli dell’incidente
L’incidente è avvenuto in via Nazionale, dove un giovane di 20 anni, Pasquale Pio Mandile, originario di Nocera Inferiore, ha perso la vita in un violento scontro stradale. Il giovane era alla guida di una Yamaha 600, con un amico come passeggero, quando si è scontrato con un’auto guidata da un 30enne. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.
Le indagini
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal tenente colonnello Gianfranco Albanese. Gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto per capire cosa sia successo. La salma del giovane è stata posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito.
La comunità in lutto
La comunità di Angri e Nocera Inferiore è sotto shock per la perdita di Pasquale, un ragazzo descritto come pieno di vita. La tragedia riapre il dibattito sulla sicurezza stradale, soprattutto per i giovani, in una provincia che piange troppe vite spezzate sull’asfalto. L’incidente ha lasciato ferite non solo fisiche, ma anche emotive, e la comunità si stringe attorno alla famiglia del giovane per offrire sostegno e solidarietà.
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