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Cronaca

Benevento: 16enne accoltellato, 2 giovani arrestati

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Benevento: 16enne accoltellato, 2 giovani arrestati

Un tragico evento ha scosso la città di Benevento, in Campania, dove un ragazzo di 16 anni di origine egiziana è stato vittima di un’aggressione violenta da parte di due giovani. L’evento è avvenuto nel cuore della città, nel megaparcheggio locale, e ha lasciato la comunità in stato di shock.

Aggressione e ferimento

L’aggressione è avvenuta durante la notte, quando il ragazzo è stato inizialmente insultato verbalmente e poi attaccato con una bottiglia e un coltello. La vittima ha riportato gravi ferite, tra cui una profonda lacerazione al braccio sinistro e traumi alla testa, e è stata immediatamente trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Fatebenefratelli”.

Indagini e arresti

Le indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Benevento e dalla Sezione Volanti della Questura hanno portato all’identificazione e all’arresto dei due sospettati, un 18enne di origine marocchina e un 19enne tunisina. I due giovani sono stati rintracciati nelle vicinanze del luogo dell’aggressione e, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, tradotti presso la Casa Circondariale locale con l’accusa di lesioni personali aggravate.

La risposta delle autorità

L’evento ha scosso la comunità di Benevento e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla tolleranza nella città. Le autorità hanno assicurato che sono stati messi in atto tutti i necessari accertamenti e indagini per chiarire i fatti e assicurare che la giustizia sia fatta. Il caso è ancora oggetto di indagine e si attendono ulteriori sviluppi.

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Cronaca

Don Palmese vicino a don Patriciello dopo aggressione

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Don Palmese vicino a don Patriciello dopo aggressione

Il sostegno alla comunità di Caivano è fondamentale in questo momento difficile. Don Maurizio Patriciello, vittima di un gesto violento durante una celebrazione liturgica, ha ricevuto il sostegno di don Tonino Palmese, presidente di Pol.i.s. e sacerdote. La vicinanza espresso da don Palmese è un segno di solidarietà e impegno contro la violenza e la criminalità organizzata.

Sostegno a Don Patriciello

Il gesto violento subito da don Patriciello durante la celebrazione liturgica a Caivano ha suscitato grande preoccupazione e condanna. Don Palmese ha espresso la sua vicinanza a don Patriciello e alla sua comunità, sottolineando l’importanza di continuare a percorrere strade di vita e di spargere il profumo del bene nella loro terra.

La denuncia della criminalità organizzata

Don Palmese ha anche sottolineato l’impegno costante di don Patriciello nella tutela del suo territorio e nella denuncia dei soprusi che affliggono il Parco Verde. La lotta contro la criminalità organizzata è un impegno fondamentale per la comunità di Caivano e don Patriciello è stato un punto di riferimento importante in questa lotta.

Il messaggio di don Palmese

Il messaggio di don Palmese è chiaro: è necessario continuare a percorrere strade di vita e di spargere il profumo del bene nella loro terra. La comunità di Caivano non può arrendersi di fronte alla violenza e alla criminalità organizzata. È necessario un impegno costante e coraggioso per costruire un futuro migliore per tutti.

L’articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2025 e rappresenta un’#importante presa di posizione contro la violenza e la criminalità organizzata. È fondamentale che la comunità di Caivano si unisca per sostenere don Patriciello e per costruire un futuro migliore per tutti.

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Camorra: clan Cifariello-Cancello controllava case popolari di Scampia, 7 arresti

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Camorra: clan Cifariello-Cancello controllava case popolari di Scampia, 7 arresti

La Camorra a Napoli: Un Sistema di Dominio e Violenza

La camorra continua a esercitare il suo potere sui quartieri di Napoli, trasformando le case popolari in zone di controllo e conquista. Recentemente, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, accusate di vari reati, tra cui sequestro di persona a scopo di estorsione, occupazione abusiva di immobili, estorsione, riciclaggio, rapina e lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso.

L’Indagine e il Clan Cifariello-Cancello

L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha smascherato un sistema di violenza e soprusi messo in atto dal gruppo criminale egemone a Scampia, riconducibile alle famiglie Cifariello e Cancello. Gli indagati non si sono limitati a intimidire le vittime, ma le hanno aggredite, sequestrate e costrette a lasciare la propria abitazione.

La Spirale di Violenza

La spirale di violenza non si è fermata lì: quando la moglie e la figlia della vittima hanno provato a rientrare nell’abitazione per chiedere spiegazioni, sarebbero state aggredite con pugni e minacce e costrette a cedere anche la loro auto. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di ingenti somme di denaro contante, telefoni cellulari e un orologio di valore, ulteriore prova del controllo economico e militare del clan sul quartiere.

Un Fenomeno Non Isolato

Quello di Scampia non è un caso isolato. Le mani della camorra sugli alloggi popolari sono una costante che attraversa Napoli da decenni. A Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, negli anni scorsi, le indagini hanno documentato lo stesso copione: famiglie costrette a lasciare le proprie case sotto la minaccia delle pistole e appartamenti assegnati agli affiliati dei clan.

Il Potere della Camorra a Napoli

Lo stesso fenomeno si è registrato nel rione Traiano, a Caivano e ad Afragola, dove la spartizione delle case popolari – spesso sottratte con la forza ai legittimi assegnatari – ha alimentato le casse e il consenso delle organizzazioni camorristiche. Un meccanismo di dominio che trasforma il diritto alla casa in privilegio concesso dai clan, consolidando così il loro potere sociale oltre che criminale. L’inchiesta odierna non solo fotografa la brutalità del clan Cifariello-Cancello a Scampia, ma conferma come la gestione violenta del patrimonio abitativo popolare resti una delle frontiere più radicate del potere mafioso a Napoli e in tutta la sua provincia.

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Cronaca

Cardito, 3 arresti per pizzo sulle slot machine

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Cardito, 3 arresti per pizzo sulle slot machine

I carabinieri di Caserta hanno effettuato un’operazione contro la criminalità organizzata, arrestando tre persone per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’operazione è stata condotta dalla Compagnia di Caserta, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, e ha portato all’arresto di tre individui di 54, 29 e 22 anni, già noti alle forze dell’ordine.

Il contesto dell’operazione

L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e disposta dal GIP del Tribunale partenopeo. Le indagini sono state avviate a luglio 2025 dalla Stazione di San Nicola La Strada e hanno permesso di ricostruire un episodio avvenuto a Cardito ai danni di un titolare di una società di produzione e distribuzione di apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, comunemente note come slot machine.

I dettagli dell’estorsione

I tre indagati, presentandosi come esponenti della criminalità organizzata locale, avrebbero avanzate richieste estorsive al collaboratore della ditta, minacciandolo in modo implicito ma chiaro. La somma richiesta ammontava a 1.500 euro da versare in tre rate annuali (Natale, Pasqua e Ferragosto), più ulteriori 3.000 euro, pari alla metà di 6.000 euro precedentemente anticipati dalla vittima a un bar per il rinnovo dei locali.

Gli elementi chiave dell’indagine

Determinante per le indagini è stata la denuncia presentata dalla vittima ai carabinieri, che ha permesso di raccogliere prove attraverso testimonianze, filmati di videosorveglianza pubblica e analisi delle celle telefoniche, consentendo di identificare con certezza i presunti autori del reato. L’operazione è stata un successo per le forze dell’ordine, che hanno dimostrato di essere in grado di contrastare la criminalità organizzata e di proteggere i cittadini dalle minacce di estorsione.

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