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Cronaca

Perché il Maximall Pompeii non apre più per ora. Apprensione dei lavoratori nel centro commerciale

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Perché il Maximall Pompeii non apre più per ora. Apprensione dei lavoratori nel centro commerciale

Il comune di Torre Annunziata ha sospeso la Scia al centro commerciale Maximall Pompeii dopo gli accertamenti dei Vigili del fuoco.

L’apertura del Centro Commerciale Maximall Pompeii è stata annullata e rinviata «a data da destinarsi». Ma perché? Come spiegato a Fanpage.it da fonti istituzionali, gli «intoppi burocratici» sono in realtà dovuti a problemi piuttosto seri.

La Scia (Segnalazione certificata di inizio attività edilizia) è stata sospesa dal Comune di Torre Annunziata dopo gli accertamenti dei Vigili del Fuoco. Motivo? Molte aree del centro commerciale, infatti, sarebbero ancora veri e propri cantieri, e dunque si è scelto di sospendere l’autorizzazione, in attesa che vengano sanate, al più presto, le irregolarità riscontrate. Di qui anche la decisione di Paolo Negri, ceo di Irgen Re, di non annunciare nuove date di apertura, anche per una scelta scaramantica. “Non abbiamo una nuova data, ma presto questo gioiello sarà aperto”, aveva detto Negri ai cronisti durante il rinvio dell’anteprima alla stampa.

Inizialmente, la nuova apertura sarebbe dovuta avvenire il 7 dicembre, ma si è preferito non fissa una data certa, in attesa che tutto venga completato e che si possa dunque annunciare, definitivamente, l’apertura reale. Ci sono molti lavoratori che attendono di entrare in servizio nei vari negozi che hanno una presenza nel Maximall Pompeii e che ora vivono questa fase complicata con comprensibile preoccupazione per il loro futuro lavorativo.

Maximall Pompeii non apre più: “Inaugurazione del centro commerciale rinviata a data da destinarsi”

Cuccurullo:…

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Butta un rifiuto in strada: sgridato da una passante, lo raccoglie e lo butta nel bidone

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Butta un rifiuto in strada: sgridato da una passante, lo raccoglie e lo butta nel bidone

Un motociclista fermo al semaforo ha buttato un pacchetto di sigarette (vuoto) in strada: una donna è scesa dall’auto e glielo ha fatto raccogliere. E lui lo butta nell’apposito contenitore.

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Un motociclista che butta un pacchetto (vuoto) di sigarette in strada: una automobilista che scende e glielo fa raccogliere, con lui che a quel punto fa altri 50 metri e la butta nell’immondizia. Il tutto ripreso dalla dashcam dell’auto alle sue spalle, dalla quale era scesa la donna che gli ha fatto notare il gesto incivile. La vicenda è accaduta a Napoli, in via Gaetano Manfredi (intitolata ad un noto avvocato dell’Ottocento, solo omonimo dell’attuale sindaco di Napoli, ndr)  Il video, ricevuto da un cittadino e pubblicato da Carlo Restaino, Consigliere della III Municipalità di Napoli, ha fatto subito il giro della Rete. Nelle immagini si vede l’uomo che, in attesa del semaforo verde, butta un pacchetto di sigarette vuoto in strada.

Dall’auto dietro però scende una donna, che glielo fa raccogliere: l’uomo, sorpreso evidentemente dalla reazione della donna, lo riprende e, poco dopo, fatti 50 metri lo butta nel contenitore della carta. Insomma, una “sgridata” che sembra aver sortito l’effetto, con l’uomo in moto che così ha rimediato al suo stesso gesto di inciviltà in poco tempo e grazie alla reazione della donna. Così l’autore del video inviato al consigliere municipale:

Un solito incivile pensa bene di sfruttare il tempo morto davanti al semaforo rosso per accendersi l’ultima sigaretta e…

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Emanuela Chirilli, morta a 27 anni nel B&B a Napoli: si indaga anche sulle recensioni negative alla struttura

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Emanuela Chirilli, morta a 27 anni nel B&B a Napoli: si indaga anche sulle recensioni negative alla struttura

Le indagini sulla morte di Emanuela Chirilli, 28enne pugliese deceduta asfissiata dopo un incendio divampato nella stanza di un B&B in piazza Municipio a Napoli, stanno prendendo in esame anche le recensioni negative lasciate alla struttura.

Emanuela Chirilli, vittima dell’incendio nel b&b a Napoli

Era prevedibile che non sarebbero passate inosservate nemmeno agli inquirenti, che ora stanno vagliando le recensioni negative lasciate al B&B “Il Covo degli Angioini” in piazza Municipio a Napoli dove, nella notte tra il 28 e il 29 novembre, la turista pugliese Emanuela Chirilli, 28 anni, è morta asfissiata in seguito a un incendio divampato nella sua stanza. Tra le recensioni negative lasciate sul web alla struttura, una spiccava più di tutte, quella in cui una turista, cinque mesi fa, raccontava di aver preso una scossa elettrica toccando il rubinetto della doccia, di aver segnalato il problema alla struttura, la quale però, a suo dire, non avrebbe fatto nulla per rimediare.

E infatti, le indagini si stanno concentrando su due aspetti fondamentali: identificare le cause del rogo e capire se la struttura ricettiva avesse tutte le certificazioni in regola. Pertanto, le recensioni, che denunciavano problemi tecnici che dovevano essere a conoscenza dei gestori del B&B, potrebbero essere utili a entrambi i filoni dell’inchiesta: sia per quanto riguarda gli accertamenti sugli impianti elettrici e di sicurezza, sia per quello che concerne gli accertamenti amministrativi. D’altro canto, però, è quantomeno difficile identificare con precisione le stanze oggetto delle recensioni critiche, dal momento che il B&B dispone di diverse strutture…

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“Più cresce velocità di sollevamento suolo, più aumenta probabilità terremoti ai Campi Flegrei”

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“Più cresce velocità di sollevamento suolo, più aumenta probabilità terremoti ai Campi Flegrei”

Lo studio pubblicato su Nature, che sottolinea: adeguare gli edifici dei Campi Flegrei alle normative antisismiche ridurrebbe i rischi del 70%

La caldera dei Campi Flegrei

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Più cresce la velocità di sollevamento, più aumenta la probabilità di terremoto anche nei mesi successivi. E non solo: adeguare gli edifici all’interno dei Campi Flegrei alle normative antisismiche, ridurrebbe di più del 70% il rischio in caso di terremoti. Sono alcune delle considerazioni che emergono nello studio pubblicato da Nature sull’attività sismica flegrea e pubblicato anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanalogia, che tuttavia spiega: “La ricerca pubblicata ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile”. I dati sono, comunque, estremamente chiari: e soprattutto quelli di valore geofisico aiuteranno a monitorare ulteriormente il supervulcano flegreo, uno tra i più monitorati al mondo.

Quello dei Campi Flegrei, infatti, è uno dei 12 supervulcani in grado di scatenare un’eruzione di livello VEI-8, ovvero la più alta in assoluto nell’indice di esplosività vulcanica. Campi Flegrei che già in passato hanno fatto registrare eruzioni di livello 7 (quella del 79 dopo Cristo del Vesuvio fu di livello 5, ndr), con effetti che si suppone contribuirono alla sparizione dell’uomo di Neanderthal fino a quel momento l’esemplare ominide più diffuso in Europa e che, proprio negli anni successivi all’eruzione, è rapidamente scomparso soppiantato dall’homo…

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