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Cronaca

Di Caprio della pizzeria “Dal Presidente” scarcerato: “Legami con clan Contini non provati”

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Di Caprio della pizzeria “Dal Presidente” scarcerato: “Legami con clan Contini non provati”

Massimiliano Di Caprio, gestore della nota pizzeria nel centro storico di Napoli, è stato scarcerato; per la moglie, che invece era sottoposta ai domiciliari, è scattato l’obbligo di firma.

Massimiliano Di Caprio (da Facebook)

Lascia il carcere Massimiliano Di Caprio, 49 anni, gestore della nota pizzeria “Dal Presidente” in via Tribunali, nel centro storico di Napoli, che era stato arrestato nel maggio del 2024 con l’accusa di riciclaggio del denaro del clan Contini; per la moglie di Di Caprio, Deborah Capasso, 47 anni, che era sottoposta ai domiciliari, è scattato invece l’obbligo di firma.

A renderlo noto è uno dei due legali di Di Caprio, l’avvocato Fabio Visco, che spiega come il giudice “ha ritenuto non provato il collegamento tra Di Caprio, Capasso e la camorra”. Non si sa ancora nulla, invece, della misura inflitta a Guido Albano, ispettore di polizia, sottoposto anche lui ai domiciliari in quanto ritenuto socio occulto di Di Caprio. Eppure, soltanto alla fine dello scorso mese di maggio, il Tribunale del Riesame aveva confermato il carcere per Di Caprio e gli arresti domiciliari per la moglie, così come per Albano.

Risale allo scorso mese di ottobre, invece, un nuovo sequestro di beni operato dagli inquirenti ai danni del gestore della pizzeria “Dal Presidente”: precisamente il 3 ottobre scorso, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni mobili e immobili, quote societarie, compendi aziendali e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro. Oltre ai beni sequestrati in maggio all’atto dell’arresto, a Di Caprio sono stati sequestrati due immobili, un orologio Rolex, un lingotto d’oro e…

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Ragazzo investito da un’auto a Sala Consilina, ferito e ricoverato in ospedale: è grave

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Ragazzo investito da un’auto a Sala Consilina, ferito e ricoverato in ospedale: è grave

Incidente stradale in frazione Sant’Antonio a Sala Consilina, in provincia di Salerno. Investito giovane: è grave. Indaga la Polizia Locale.

Un ragazzo è stato investito da un’auto a Sala Consilina, nel Salernitano. L’impatto è stato molto violento. Il giovane è rimasto ferito. Subito soccorso dall’automobilista, che si è fermato, e dal personale dell’ambulanza del 118 che, dopo averlo stabilizzato, lo ha trasportato in codice rosso presso l’ospedale Luigi Curto di Polla, dove è attualmente ricoverato in gravi condizioni. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente stradale è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 5 dicembre 2024, nei pressi di frazione Sant’Antonio, popolosa zona di Sala Consilina, nella provincia di Salerno.

Incidente stradale a Sala Consilina, investito giovane: indaga la Polizia locale

Sul posto sono arrivati anche gli agenti della Polizia Locale, che hanno avviato le indagini. I caschi bianchi hanno eseguito i rilievi del caso, raccolto le testimonianze per poter ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. Non è escluso che possano essere acquisite anche eventuali immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per cercare di avere quanti più elementi possibili per capire cosa sia accaduto. L’automobilista, ad ogni modo, molto scosso per l’incidente, si è fermato subito a prestare soccorso al malcapitato.

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Bruciato vivo mentre è in videochiamata con la fidanzata, ergastolo all’imputato

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Bruciato vivo mentre è in videochiamata con la fidanzata, ergastolo all’imputato

Ergastolo per Pasquale Pezzella: l’uomo condannato per l’omicidio di Nicola Liguori, dato alle fiamme a Frattamaggiore (Napoli) e morto dieci mesi dopo in ospedale.

La vittima, Nicola Liguori

È stato condannato all’ergastolo il 36enne Pasquale Pezzella, ritenuto responsabile di omicidio volontario aggravato per la morte del 39enne Nicola Liguori, dato alle fiamme mentre era in videochiamata con la fidanzata su una panchina di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, e deceduto circa dieci mesi dopo in ospedale. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Assise di Napoli; l’imputato, che conosceva la vittima da quando erano bambini, era stato individuato e sottoposto a fermo due giorni dopo e si è sempre dichiarato estraneo alle accuse.

I fatti risalgono alla notte tra il 30 giugno e il 1 luglio 2022. Liguori era seduto su una panchina nei pressi della sua abitazione, a Frattamaggiore, quando qualcuno lo aveva raggiunto alle spalle, gli aveva versato addosso del liquido infiammabile e aveva appiccato le fiamme. Il primo soccorrerlo era stato il fratello, Biagio Giordano, che lo aveva portato in ospedale. In condizioni disperate, il 39enne era riuscito a sussurrare un nome, “Pasquale”, e le confidenze sul possibile movente: la vendetta per il furto di un motorino. All’epoca era stata ascoltata anche la fidanzata di Liguori, che per un attimo aveva visto l’aggressore sullo schermo del cellulare, ma la descrizione che la ragazza aveva fornito non era stata ritenuta del tutto collimante con quella dell’indagato.

Liguori era stato in ospedale con ustioni sul 35% del corpo fino al giorno della morte, il 7 maggio 2023. Anche durante…

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Arrestato “Il Polacco” di Ponticelli, nel 2020 El Pais aveva raccontato la sua storia

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Arrestato “Il Polacco” di Ponticelli, nel 2020 El Pais aveva raccontato la sua storia

La Polizia ha arrestato per droga e contrabbando Cristiano Persico, 35enne di Ponticelli, Napoli Est; l’uomo era stato protagonista di un articolo del quotidiano spagnolo El Pais.

Un giovane della periferia degradata, che dopo avere passato la vita a commettere reati, dalle rapine allo spaccio di droga, aveva deciso di cambiare e di guadagnarsi la giornata con un banchetto abusivo di bibite. Così in un articolo di El Pais, datato quattro anni fa, veniva descritto Cristiano Persico, del quartiere napoletano di Ponticelli; il 35enne è finito in manette con l’accusa di contrabbando di sigarette e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, i poliziotti hanno trovato nella sua abitazione degli stupefacenti e un centinaio di pacchetti di sigarette.

L’articolo di El Pais del 2020

Persico era stato protagonista di un articolo del giornalista Daniel Verdù pubblicato nel settembre 2020 dal quotidiano spagnolo El Pais, accompagnato da diverse fotografie di Persico (firmate dal fotografo Paolo Manzo) nelle quali spiccano i numerosi tatuaggi, anche sul volto: croci, spade, la testa di un alieno, un pipistrello, una mannaia tatuata sulla tempia.
Nel testo viene raccontata la vita di Persico, evidentemente sulla base dei suoi stessi racconti: da quando la famiglia si è trasferita a Ponticelli agli anni in cui fabbricava fuochi d’artificio, a quando è passato alle rapine e poi ha cominciato a spacciare, per approdare alla fine ai furti di pneumatici. Fino all’ “acquisto” di una casa popolare occupata, pagando un clan di camorra, e alla decisione di cambiare vita, mettendosi a vendere bevande nel parco.

L’arresto del “Polacco” per sigarette e…

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