Cronaca
Telefono, radiolina e documenti sulla bomba atomica ritrovati su una panchina in centro: intervengono i carabinieri.
Nel tranquillo scenario della provincia di Napoli, la cittadina di Calvizzano è stata scossa da un insolito evento che ha destato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei residenti locali. Intorno alle 10 del mattino, in piazza Umberto I, alcuni passanti hanno rinvenuto su una panchina un telefono cellulare, una radiolina e dei fogli stampati con una descrizione della bomba atomica tratta da Wikipedia. L’inusuale presenza ha fatto scattare immediatamente l’allarme.
L’intervento delle forze dell’ordine
Sulla scena sono intervenuti prontamente i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Marano. Gli agenti hanno subito provveduto a delimitare l’area, mettendo in atto tutte le procedure di sicurezza necessarie per escludere la presenza di ordigni esplosivi. Dopo gli opportuni controlli, si è potuto confermare che si trattava di un falso allarme, dissipando così i timori della comunità locale.
Il commento del sindaco
Il sindaco di Calvizzano, Giacomo Pirozzi, ha voluto rassicurare i cittadini attraverso un messaggio pubblicato su Facebook, corredato da una foto degli oggetti ritrovati. Il primo cittadino ha spiegato che l’evento non era da considerarsi una semplice bravata, ma piuttosto il gesto di una “mano di uno squilibrato” che le forze dell’ordine riusciranno presto a identificare. Pirozzi ha ringraziato i carabinieri della Compagnia di Marano, il comandante Leso, i reparti speciali e la Polizia Municipale per il pronto intervento e la professionalità dimostrata nel risolvere la situazione.
L’episodio ha messo in luce quanto la comunità sia attenta e collaborativa di fronte a situazioni potenzialmente pericolose, nonostante la presenza di elementi che, a detta del sindaco, “si divertono ad arrecare disagi al prossimo”. Queste parole riflettono il sentimento di frustrazione ma al contempo di gratitudine verso le forze dell’ordine, che hanno assicurato che tutto finisse nel migliore dei modi.
Cronaca
Ormeggi nel porto turistico di Capri, archiviata l’inchiesta
Archiviata l’inchiesta sugli ormeggi del porto turistico di Capri (Napoli): il gip ha accolto la richiesta presenta dal pm della Procura.
Si chiude con una archiviazione l’inchiesta della Procura di Napoli sul porto turistico di Capri: il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta che era stata presentata dal pm titolare dell’indagine. Il fascicolo era stato aperto alcuni anni fa e vedeva coinvolte nove persone che operavano all’interno della struttura portuale. I reati ipotizzati andavano dal peculato alla truffa, in merito alla gestione degli ormeggi e dei posti barca.
Le indagini erano state affidate al Nucleo Operativo della Guardia di Finanza e svolte in collaborazione con le fiamme gialle della tenenza di Capri; secondo le accuse, in sostanza, ormeggi e posti barca sarebbero stati assicurati a privati senza rispettare le procedure amministrative e senza pagare le imposte alla partecipata del Comune. Gli avvisi di garanzia erano stati notificati alla fine del 2022, nel registro degli indagati era stato iscritto anche il vicesindaco, Ciro Lembo, oltre a diversi dipendenti della società che gestisce il porto turistico.
Cronaca
“Cani avvelenati al Parco Virgiliano”, uno ricoverato all’ospedale veterinario: scattano i controlli
Un cane è stato ricoverato alla Clinica Manzoni per avvelenamento. La consigliera Gaeta: “Usare veleno per topi è illegale”. De Giovanni: “Subito le telecamere, a rischio anche bimbi piccoli”
Immagine di repertorio
Allarme cani avvelenati al parco Virgiliano. Il tam tam corre sui social, scatenando la paura tra i “pet mate”, i “proprietari” degli amici a quattro zampe, che frequentano il polmone verde di Posillipo. Un avviso a stare in allerta è stato pubblicato sulla pagina social del gruppo “SOS amici aiutiamoci tra noi”. Ma cosa è accaduto in realtà? Fanpage.it ha approfondito la vicenda. Un cane, effettivamente, è stato ricoverato d’urgenza nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre 2024, presso la Clinica Veterinaria Manzoni dopo aver fatto una passeggiata al parco Virgiliano con il suo “padrone”.
L’animale sarebbe rimasto avvelenato, secondo il personale sanitario, dopo aver mangiato del veleno per topi. Il personale veterinario che ha assistito lo sfortunato cagnolino, infatti, ha trovato tracce della polvere azzurra topicida. Non risultano, al momento, altri casi di avvelenamento di cani nella clinica.
Gaeta: “Usato veleno per topi, ma è illegale”
La vicenda è stata oggetto di una segnalazione alla consigliera regionale Roberta Gaeta, che a Fanpage.it spiega: “Abbiamo contattato la Clinica veterinaria Manzoni ed abbiamo accertato che si è trattato di un avvelenamento da veleno per topi di cui è rimasto vittima un cane”.
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“C’è da precisare –…
Cronaca
“Stai con me”: le ultime parole di Arcangelo Correra a Renato Caiafa
Il 19enne resta in carcere dopo l’udienza di convalida; il giovane durante l’interrogatorio ha raccontato le ultime parole della vittima, pronunciate prima di perdere i sensi.
A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra
“Stai con me”. Sarebbero state queste le ultime parole di Arcangelo Carrera, il giovane ucciso ferito mortalmente poco prima delle 5 di sabato scorso, in piazzetta Sedil Capuano a Napoli, con un proiettile in fronte partito da una pistola che in quel momento era tra le mani di un suo amico, Renato Caiafa. A portarlo in ospedale furono gli stessi amici mentre poche ore dopo lo stesso Caiafa si è costituito, convinto da una zia.
L’udienza di convalida si è svolta questa mattina, il gip ha disposto la detenzione in carcere ma non ha convalidato il fermo. Caiafa è accusato dalla Procura di Napoli e dalla Squadra Mobile di detenzione e ricettazione dell’arma, una pistola con matricola abrasa, e per questi reati era stato emesso il provvedimento; il giovane è inoltre stato denunciato a piede libero per omicidio colposo.
Secondo l’avvocato del giovane, Giuseppe de Gregorio, Caiafa avrebbe risposto a tutte le domande del giudice ribadendo sostanzialmente il contenuto degli interrogatori giàa resi: “Il mio assistito ha ripetuto di aver rinvenuto la pistola nella stessa occasione in cui l’ha maneggiata e dice di averla trovata alloggiata sul pneumatico di un’autovettura che sosta spesso in quel punto. Dice di essersi incuriosito, di averla presa e una volta mostrata agli amici sarebbe partito il colpo”.
Omicidio Arcangelo Correra, l’amico Renato Caiafa…